
(AGENPARL) – ven 23 settembre 2022 In vista dell’imminente consultazione elettorale per il rinnovo del parlamento nazionale e di quello regionale siciliano, il CSV Etneo Catania, il CeSV Messina e il CeSVoP Palermo, centri di servizio per il volontariato (CSV) della Sicilia, rivolgono un appello ai candidati alla presidenza della Regione Siciliana.
Non dimenticate il Terzo settore!
I CSV sono gli enti preposti, come previsto dal Codice del Terzo settore, a qualificare e promuovere il volontariato e la solidarietà organizzata nei propri territori di competenza. Essi, per mandato istituzionale, supportano tutti i volontari degli enti di Terzo settore, e conoscono da vicino il grande valore che essi rivestono nella comunità. In Sicilia, si tratta di un fenomeno che ha proporzioni rilevanti con circa 2.800 enti fra organizzazioni di volontariato e associazioni di promozione sociale, senza contare le imprese sociali e il non profit. Un movimento di partecipazione che coinvolge in maniera attiva decine di migliaia di persone che fanno dell’interesse pubblico il loro interesse, collaborando anche con gli enti pubblici. Chi può dimenticare l’impegno gratuito dei tanti volontari che si sono spesi nell’emergenza sociale scaturita dalla pandemia, così come nell’accoglienza dei profughi ucraini. Questo è solo uno dei tantissimi esempi che si potrebbero fare.
Pertanto, i CSV siciliani invitano i candidati alla presidenza del governo regionale a:
-cogliere appieno i valori e la visione che muovono il Terzo settore: non si tratta solo di gente che si attiva per emotività, filantropia o bontà d’animo, ma punta soprattutto a trasformare i rapporti sociali per far prevalere gli interessi comuni rispetto a quelli di parte, per cambiare i meccanismi dell’economia e del potere che creano sopraffazione, spreco, mancanza di cura e di protezione, sottosviluppo, solitudine, povertà e abbandono. Pertanto, “non dimenticare il Terzo settore” significa condurre politiche che siano sempre ispirate all’interesse pubblico e al bene sociale di tutti, con fatti e interventi adeguati.
-Dare spazi e possibilità di interlocuzione e verifica ai cittadini. Il Terzo settore può dare una mano agli amministratori nei processi partecipativi di programmazione e di attuazione. I tempi accelerati del PNRR non devono indurre a trascurare questo aspetto. Il Terzo settore siciliano può essere un formidabile interlocutore del nuovo governo regionale per aprire spazi, luoghi e itinerari di confronto, cooperazione e condivisione nell’elaborazione delle programmazioni strategiche e nei piani di attuazione e controllo.
-Agevolare e semplificare, in tal senso, i processi di coprogrammazione e coprogettazione fra Terzo settore siciliano e amministrazioni pubbliche, ciò in attuazione di quanto sancito dal Codice del Terzo settore e dalla recente giurisprudenza.
-Potenziare e supportare la crescita e la qualità del Terzo settore siciliano e, in particolare, del volontariato. Innanzitutto, occorre evitare che la prossima amministrazione regionale possa avere la tentazione di procedere per interventi estemporanei, perché così si disperderebbero risorse ed energie preziose. Piuttosto, sono necessarie politiche strutturate di supporto allo sviluppo della cittadinanza consapevole, della solidarietà diffusa, della partecipazione civica attiva. Su questo fronte, andrebbero previsti specifici interventi, in collaborazione anche con i CSV di Sicilia, a sostegno del volontariato siciliano per il suo potenziamento e la sua qualificazione.
-Valorizzare a fini sociali il grande patrimonio dei beni confiscati alle mafie: contribuendo a snellire le procedure di affidamento al volontariato e alle realtà sociali qualificate; detassando la gestione di questi beni dalle imposte per i servizi degli enti locali (visto che in essi si svolgono gratuitamente iniziative e attività per la comunità e per i cittadini meno abbienti); favorendo e incentivando regolamenti comunali e patti di cogestione fra pubblico e privato sociale non profit.
-Promuovere il volontariato giovanile pure attraverso il riconoscimento delle competenze maturate nell’impegno per gli altri e per la società. Il volontariato giovanile è una formidabile esperienza di cittadinanza da cui maturano scelte di vita e traiettorie professionali all’insegna dei valori umani alla base della convivenza democratica e della nostra Costituzione repubblicana. Il sistema dei CSV siciliani, ormai da anni, è impegnato a sostenere gli enti di Terzo settore a raggiungere i giovani e a coinvolgerli nei loro vari ambienti di vita. Tuttavia, l’impegno delle tante ragazze e ragazzi coinvolti rimane un fatto meramente esperienziale e soggettivo, riconosciuto solo in piccola parte dal sistema formativo e scolastico regionale. Il nuovo governo dovrebbe curare maggiormente questo aspetto che potrebbe dare nuovo slancio alle sue politiche giovanili.