
(AGENPARL) – mer 21 settembre 2022 [Pro Vita e Famiglia](https://app.getresponse.com/click.html?x=a62b&lc=SY9SuN&mc=9Z&s=BzUELKs&u=hinDd&z=EQvaJRi&😉
COMUNICATO STAMPA
Gender. Sondaggio Pro Vita Famiglia: 80% italiani per libertà educativa. Prossimo Governo difenda famiglia e minori
Roma, 21 settembre 2022
No alla teoria gender e alla carriera alias nelle scuole e più partecipazione e libertà educativa per i genitori. La maggioranza degli italiani rifiuta l’indottrinamento ideologico Lgbtqia+ rivolto ai bambini e chiede maggiori tutele.
È il risultato del sondaggio nazionale promosso da Pro Vita & Famiglia e condotto da Noto Sondaggi, presentato oggi al Senato presso la Sala Caduti di Nassirya nel corso della conferenza stampa “Scuola, Gender, Carriera Alias… Parola alle famiglie”.
[SCARICA QUI IL SONDAGGIO](https://app.getresponse.com/click.html?x=a62b&lc=SY9ST2&mc=9Z&s=BzUELKs&u=hinDd&z=EI8phEC&😉
Dal sondaggio emerge che il 92% degli italiani ha sentito parlare di teorie ‘gender’, e l’81% sa ‘molto bene’ o comunque ‘approssimativamente’ in cosa consistono. Di questi, solo il 32% concorda con questa teoria, mentre il 48% si dice contrario e il 20% non sa esprimersi. Il 50% degli intervistati ritiene che non esistano infinite identità sessuali oltre maschile e femminile, come ritiene invece il 26% degli intervistati (il 24% non sa esprimersi). Il 60% degli intervistati ritiene che un uomo che si percepisce donna non possa competere negli sport femminili, e il 51% che non possa usufruire di bagni, spogliatoi, docce e luoghi riservati alle donne (contro il 31% favorevole).
Per quanto riguarda l’impatto della teoria gender in ambito scolastico, il 79% degli italiani difende il diritto dei genitori di scegliere come educare i figli su temi inerenti sessualità e affettività e l’81% ritiene che le scuole debbano preventivamente informare e coinvolgere le famiglie in caso di corsi o progetti su questi temi. Il 58% considera sbagliato sostituire le parole “padre” e “madre” con “genitore 1” e “genitore 2”.
Rispetto alla pratica di recente diffusione della cosiddetta “carriera alias” (tramite cui la scuola si relaziona con uno studente o una studentessa sulla base della sua identità di genere autopercepita e non del sesso biologico), la conoscenza da parte degli italiani è ancora limitata (16%), ma tra chi la conosce il 44% si dichiara contrario e il 37% a favore (il 19% non sa esprimersi).
Infine, la netta maggioranza di italiani (66%) si esprime contro la possibilità di sottoporre un minore incerto sulla propria identità sessuale a terapie di transizione di genere comprensive di farmaci ormonali o interventi chirurgici, e il 75% ritiene invece che, in questi casi, il minore dovrebbe poter ricevere assistenza psicologica per riconciliarsi con il sesso biologico.