
(AGENPARL) – Roma, 20 sey 2022 – Per il 78% degli italiani non è giusto pagare il canone se c’è anche la pubblicità, mentre il 48% non è d’accordo con le modalità di pagamento della tassa televisiva. È quanto emergeva da un sondaggio interno commissionato dalla tv di Stato a Swg già nel 2019, e che evidenziava un trend emerso prepotentemente anche nelle ultime ore dopo la proposta di Matteo Salvini di cancellare il canone in bolletta voluto dal Pd. Un’idea con duplice finalità: dare ossigeno alle famiglie italiane e valorizzare la tv di Stato incentivandola a tagliare gli sprechi e raccogliere pubblicità. Nel giro di poche ore, più di 8mila utenti Instagram hanno risposto al sondaggio del leader leghista e il 92% si è detto d’accordo con lui.
La Lega si appella anche agli alleati di centrodestra, perché al di là del costo per le famiglie è sempre più evidente il posizionamento a sinistra di troppe trasmissioni. Esempio clamoroso, al di là di alcuni servizi faziosi sul raduno di Pontida, quanto accaduto nella trasmissione di Marco Damilano, già direttore dell’Espresso che aveva paragonato i Decreti Sicurezza alle leggi razziali: il filosofo Bernard Henri Lévy, noto per aver già insultato Salvini in passato, è stato invitato per esprimere i consueti giudizi contro il leader della Lega e i suoi alleati.
Il Pd non può fare campagna elettorale con i soldi dei contribuenti, appesantendo le bollette che hanno raggiunto prezzi stratosferici a causa del caro energia.
Così una nota della Lega.