(AGENPARL) – Roma, 31 agosto 2022 – La crisi economica tra Mosca e l’Unione Europea sta peggiorando dopo che la compagnia russa del gas Gazprom ha annunciato la chiusura completa del gasdotto Nord Stream, aumentando le prospettive di recessione e distribuzione di energia in Europa.
L’interruzione dei flussi attraverso Nord Stream arriva interamente per manutenzione, secondo quanto annunciato dalle autorità russe, che non hanno ancora chiarito il previsto ritorno dei pompaggi di gas attraverso le linee della compagnia verso il continente europeo.
I governi europei hanno espresso il timore che Mosca prolungherebbe l’interruzione, che a sua volta interromperebbe i piani per immagazzinare quantità di gas per l’inverno e esacerbare la crisi del gas, che ha portato a misure di emergenza da parte dei governi e li costringerebbe a spendere miliardi per alleggerire l’onere.
Secondo una bozza di documento dell’UE, l’interruzione delle forniture di gas russe ridurrà il PIL fino all’1,5% per il blocco e che l’aggravarsi della crisi energetica ha già portato a un aumento dei prezzi del gas all’ingrosso dallo scorso anno, provocando un aumento del costo della vita per i consumatori e aumento dei costi per i consumatori.
Nello stesso contesto, l’Unione Europea intende spendere 300 miliardi di euro per la transizione verde per ridurre gradualmente la dipendenza dalle forniture energetiche dalla Russia.
In un discorso, la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen ha confermato che l’Unione europea “destinerà 300 miliardi di euro nell’ambito di un’iniziativa speciale denominata REPowerEU per realizzare una trasformazione verde e porre fine all’era dei combustibili fossili in Europa”.
In Belgio, l’aliquota ridotta dell’imposta sul valore aggiunto su elettricità e gas è stata prorogata del 6 per cento, non del 21 per cento, che è il prezzo reale di tale imposta per ulteriori 3 mesi fino alla fine del prossimo marzo, per ridurre gli effetti della crescenti aumenti dei prezzi globali dell’energia ai consumatori ed è stata anche prorogata la stessa tassa sui pannelli solari, i riscaldatori solari e le pompe di calore solari fino alla fine del prossimo anno.
D’altra parte, l’Autorità di regolamentazione dell’energia nucleare slovacca ha approvato il lancio di un nuovo reattore nucleare presso la centrale nucleare di “Mosovci”, un impianto che trasformerà la Slovacchia in un esportatore di energia nucleare quando l’impianto sarà pienamente operativo per soddisfare il proprio fabbisogno energetico.
Per quanto riguarda la compagnia energetica francese, Engie, ha confermato di aver ridotto il suo “bisogno finanziario e materiale di gas russo”, che non rappresenta più solo il 4 per cento circa delle sue forniture, e ha anche adottato misure per poter garantire il quantità necessarie per garantire l’approvvigionamento dei propri clienti e delle proprie esigenze.
Diversi paesi europei hanno anche deciso di riavviare le centrali a carbone, che aiuteranno a superare la crisi che ha portato ai prezzi elevati del gas e che consentirà loro di aumentare la produzione per ridurre la dipendenza dal gas russo.