(AGENPARL) – Cagliari, 26 agosto 2022 – Al Governatore della Sardegna
All’Assessore all’Ambiente
Ai Cacciatori Sardi
Gentilissimi,
nel ribadire quanto comunicato nella ns. precedente nota n° 45/22 del 10 Agosto scorso, ovvero che la manifestazione di protesta è stata indetta per rivendicare le legittime aspettative dei Cacciatori Sardi che hanno riposto la fiducia nel Governatore Christian Solinas, il quale nella conferenza stampa pre-elettorale del 12 Febbraio 2019 prese l’impegno di mettere mano alla ormai obsoleta legge sulla caccia n° 23 del 1998, esponiamo quanto segue.
Abbiamo pazientemente atteso per tre anni e mezzo: ora è giunto il momento di ricordare al Governatore la parola spesa col mondo venatorio. Oltre alle problematiche venatorie, il senso di responsabilità, l’amore e il rispetto per la nostra terra ci inducono ad una riflessione, suggerendo delle azioni in tutela della stessa. La caccia non può prescindere dal rispetto dell’ambiente e dalla tutela del nostro patrimonio faunistico, che va salvaguardato e che va oltre la nostra passione per l’Ars Venandi.
Prevenzione incendi:
Atteso che gli Istituti demandati debbano essere il CFVA e Forestas, i quali necessitano di nuove forze lavorative e di mezzi idonei per una seria ed efficace prevenzione/operatività, riteniamo non più prorogabili le assunzioni nell’agenzia Forestas e nel CFVA. Auspichiamo in un progetto in cui il personale ritenuto oggi non più idoneo per lo spegnimento venga utilizzato come vigilanza itinerante; nel progetto di sorveglianza/presidio potrebbero essere inseriti i cacciatori, veri conoscitori del territorio, necessari per rafforzare il sistema di avvistamento e per garantire un apporto immediato in caso di emergenza, consentendo la piena operatività e la fruizione dei punti di approvvigionamento idrico per i mezzi di soccorso, seguendo uno schema già utilizzato in passato con ottimi risultati.
Infatti, le Stazioni del CFVA avevano la direzione di controllo e vigilanza delle Vedette poste sul territorio 24 ore al giorno, mentre oggi non sono più operative per mancanza di personale. Ecco perché è importante avviare anche i cacciatori e altri volontari alla piena formazione, naturalmente previo controllo medico sanitario, per l’inserimento a pieno titolo per le prossime campagne antincendio.
A supporto di quanto sopra esposto, viste le tragiche esperienze degli incendi che puntualmente si ripresentano ogni anno, riteniamo opportuno che il mondo venatorio sia coinvolto in prima persona. La conoscenza del territorio, unitamente alle capacità di muoversi nel proprio ambiente, può essere di grande aiuto in tutte le fasi relative alle problematiche degli incendi. Ne Abbiamo avuto dimostrazione nell’incendio del Montiferru dello scorso anno, in cui in tante circostanze sono stati i Cacciatori ad indicare e accompagnare i mezzi di soccorso nelle varie zone in cui era necessario l’intervento, così come per indicare le fonti di approvvigionamento idrico e per soccorrere gli animali.
Sarebbe inoltre auspicabile una revisione della legge forestale, in quanto a causa di alcuni eccessivi vincoli non è possibile pulire le vie di accesso e in alcuni casi nemmeno la fasce frangi-fuoco.
Prevenzione sanitaria:
Nessuno può negare quanto sia stato importante il contributo offerto dai Cacciatori per debellare la PSA (anche se l’eradicazione non è stata ancora ufficializzata dalla Commissione Europea) in termini di collaborazione per la consegna dei campioni da analizzare, che in occasione della Sorveglianza Passiva sul cinghiale ha visto la nostra Associazione partecipare attivamente in tutte le operazioni di ricerca della carcasse, ottenendo i risultati sperati. Riteniamo inoltre importante l’impiego dei Cacciatori/Coadiutori per il monitoraggio della West Nile Disease, malattia che dilaga attualmente nel nord Italia e che si sta ripresentando anche in Sardegna, dove è tornata prepotentemente alla ribalta causando, notizia di questi giorni, un ricovero in terapia intensiva nell’Oristanese ed un caso sospetto in Ogliastra. Spiace evidenziare il ritardo dell’attivazione dei Piani di contenimento dei Corvidi da parte delle Province, necessari per la constatazione del virus; è infatti grazie al prelievo effettuato da due Coadiutori nel territorio di Sardara che si è venuti a conoscenza delle due cornacchie positive. Se avessimo monitorato per tempo questa specie non saremmo arrivati a questo punto.
La prevenzione sanitaria è necessaria anche per alcune specie cacciabili come i conigli, la cui popolazione in Sardegna è diminuita notevolmente a causa di un nuovo ceppo virale che da un decennio sta interessando la specie e per il quale nulla è stato fatto, anche se ultimamente, grazie ai censimenti effettuati sul territorio delle Autogestite di Caccia e sul territorio libero, sono state segnalate delle nuove colonie, le quali andrebbero monitorate con un progetto specifico di sorveglianza epidemiologica per favorire il ripopolamento del coniglio, che oltre ad essere una specie cacciabile è importante fonte alimentare per i rapaci, tra i quali l’Aquila del Bonelli, oggetto in Sardegna di un importante progetto di ripopolamento finanziato dalla comunità europea (Aquila a life).
Attività venatoria:
Per una seria programmazione venatoria è necessario attivare e dare autonomia all’Istituto Regionale della Fauna Selvatica, non solo per far fronte ai pareri (a volte faziosi) dell’Ispra, ma per programmare scientificamente un Calendario Venatorio che tenga conto di problematiche e biodiversità della Sardegna.
Alcune delle problematiche sopra evidenziate potrebbero essere gestite dall’IRFS.
Altro problema si riscontra nell’assenza di un Piano Faunistico Venatorio Regionale, che sarebbe lo strumento di gestione guida per poter realizzare un calendario venatorio più forte dal punto di vista tecnico-scientifico, la cui realizzazione presuppone una nuova carta delle vocazioni faunistiche della Sardegna, il cui aggiornamento ultimo risale al 2010.
La obsoleta legge 23/98, che richiede una sostanziale modifica, ancora meglio sarebbe una nuova legge sulla caccia, come promesso in campagna elettorale e auspicato dal mondo venatorio e non solo.
Chiediamo inoltre un impegno concreto per la ridefinizione delle aree della Rete Natura 2000 e, laddove non sia possibile apportare modifiche, si chiede la tabellazione delle stesse. La politica deve intervenire in maniera risolutiva anche in merito alle Zone Temporanee di Ripopolamento e Cattura, previste dall’articolo 24 della L.R. 23/98, la cui finalità prevista dai commi 1 e 2 è completamente disattesa;
la maggior parte delle ZTRC (alcune chiuse da oltre vent’anni) infatti, è attualmente ricettacolo di animali
opportunisti, che causano danni alla piccola selvaggina, alle colture e in alcune zone sono causa di incidenti stradali.
E’ bene ricordare che i Cacciatori hanno sostenuto importanti progetti di ripopolamento, fra i quali di Grifone, Aquila del Bonelli, Cervo Sardo e altre specie protette, per le quali, probabilmente, sono state impiegate anche somme provenienti dalle concessioni pagate dai Cacciatori. A tal proposito chiediamo che, con i soldi dei Cacciatori vengano attivati progetti di studio e ripopolamento per la nobile stanziale e il coniglio.
Rappresentiamo inoltre la delusione in merito alla V Commissione, la quale presieduta da un Cacciatore, nei tre anni e mezzo di mandato, ha coinvolto in una sola occasione le AA.VV, tra l’altro disattendendo alcune importanti richieste avanzate dalla scrivente associazione, richieste che, oltre ad aver sanato delle situazioni, avrebbero dato lustro alla stessa Commissione e all’intera Giunta.
In conclusione, crediamo che il grande lavoro svolto e la disponibilità offerta dalla categoria meriti più attenzione e coinvolgimento anche nelle scelte dell’impiego delle somme versate dai Cacciatori e introitate dalla Regione Sardegna, che ammonta a circa 7.000.000,00 di euro annui; a tal proposito vorremmo sapere come vengono impiegate queste ingenti somme.
Per quanto sopra esposto, chiediamo l’attivazione immediata di un Tavolo Tecnico in cui siano coinvolte tutte le AA.VV. riconosciute e l’Ufficio Caccia dell’Assessorato all’Ambiente, con la speranza che entro la fine del mandato possano essere risolte le questioni più importanti per cui il mondo venatorio sarà riconoscente. Diversamente, non possiamo garantire il nostro sostegno alle prossime elezioni regionali.
L’occasione è gradita per porgere cordiali saluti.