
(AGENPARL) – mer 24 agosto 2022 [Vedi su Web](https://nl-ufficiostampa.comune.vicenza.it/upr/pmcne9/h3vvee/show/qahme4?_t=3bf03e1d)
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COMUNICATO STAMPA
Scalette di Monte Berico, 60 mila euro destinati al restauro dell’arco progettato da Andrea Palladio
Lavori al via entro il 2022
La giunta ha approvato il progetto definitivo di restauro conservativo ed estetico delle superfici lapidee dell’arco delle Scalette di Monte Berico. L’intervento, che vede un investimento di 60 mila euro a carico del Comune grazie ad una precedente variazione di bilancio, prenderà il via entro il 2022.
Il progetto, redatto dalla restauratrice Paola Orsolon, è stato donato, invece, al Comune da Round Table 34 Vicenza onlus, un’associazione dedicata ai lavoratori under 40 che svolge attività a carattere filantropico a livello locale e nazionale.
“Un grazie particolare va all’associazione Round Table 34 Vicenza onlus che, donando il progetto, è stata di stimolo ad intervenire in uno dei monumenti più significativi e frequentati in città – dichiara il vicesindaco con delega ai lavori pubblici –. Prosegue l’attenzione dell’amministrazione nei confronti dei beni monumentali cittadini, molti dei quali, negli ultimi quattro anni, sono stati restaurati e riportati alla loro bellezza originaria. Un’azione importante non solo per il decoro urbano ma soprattutto a beneficio del turismo”.
L’intervento riguarda l’arco di piazzale Fraccon, a ridosso del centro storico di Vicenza verso sud-est, alla base della scalinata che anticamente, fino alla prima metà del Settecento, costituiva il solo punto di accesso dalla città al Santuario della Madonna di Monte Berico.
Il progetto ha l’obiettivo principale di conservare nel miglior modo i materiali costitutivi del manufatto, realizzato in blocchi di pietra di Vicenza, eliminando, dove possibile, la causa primaria di degrado e mettendo in atto azioni preventive per garantire una maggiore durata nel tempo degli interventi svolti.
Nel dettaglio, si procederà alla rimozione dei depositi superficiali incoerenti e al pre consolidamento propedeutico all’intervento di pulitura.
Successivamente saranno eseguite operazioni di consolidamento con il distacco di frammenti in pericolo di caduta e la successiva ri-adesione di frammenti, scaglie e l’inserimento di perni, se necessario, e il consolidamento di fessurazioni e fratturazioni tra parti non separabili.
Seguiranno operazioni di disinfestazione della vegetazione e disinfezione con la rimozione di patine biologiche ed interventi di pulitura con la rimozione dei depositi.
Saranno rimosse le stuccature e le sostanze inidonee ed esaminate le copertine di protezione in piombo.
Infine, saranno attuati interventi di stuccatura e protezione dei manufatti lapidei.
L’intervento sarà coordinato con la Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Verona, Rovigo e Vicenza.
Storia
L’arco fu eretto, come riportato nell’epigrafe dedicatoria, nel 1595 su commissione del capitano veneziano Giacomo Bragadin sulla base, come alcuni studiosi ritengono, di un disegno di Andrea Palladio elaborato tra il 1574 ed il 1576. Venne comunque realizzato ben 15 anni dopo la morte di Palladio avvenuta nel 1580.
L’opera così come visibile oggi è, in realtà, una ricostruzione della versione giunta fino al 1944, anno in cui, durante i bombardamenti della Seconda Guerra Mondiale, venne pesantemente danneggiata.
La ricostruzione del 1946 fu fatta secondo innovativi criteri di riconoscibilità, più tardi teorizzati da Cesare Brandi nella “Teoria del Restauro” del 1963. Gli elementi originali furono per quanto possibile recuperati, mentre quelli irrimediabilmente danneggiati furono sostituiti con conci del medesimo litotipo (pietra di Vicenza) e però caratterizzati da lavorazione superficiale diversa e ciascuno riportante incisa la data del 1946.
Dal punto di vista architettonico l’arco delle Scalette ha la tipica struttura dell’arco di trionfo: un unico fornice racchiuso tra due coppie di semicolonne con capitello corinzio che poggiano su due plinti.
Al di sopra troviamo l’attico con epigrafe dedicatoria sormontato da tre statue: alle due estremità i due santi protettori Leonzio e Capoforo ed al centro il leone alato veneziano, opere degli artisti Giambattista e Francesco Albanese.