
(AGENPARL) – Roma giovedì 18 Agosto 2022 – Nato a Siracusa il 5 ottobre del 1977. Versato alla realizzazione di forme plastiche, trascorre l’infanzia a Siracusa dove si diploma all’Istituto d’Arte Antonello Gagini. E’ quello il trampolino di lancio, settore“Decorazione Plastica”. Sin da piccolo risente fortemente dell’influsso delle poderose opere di architettura e scultura classica della Sicilia il quale lo porteranno ad una ricerca e produzione di opere, legate alla storia del territorio. Nel 1995 accanto al suo docente di scultura Ernesto Puzzo partecipa alla realizzazione di due sculture per lo scenografo della Rai Cesarini da Senigallia destinate per il Teatro Greco di Siracusa. Negli anni a seguire si trasferisce a Carrara e nel 2001 acquisisce Il Diploma in Scultura presso la prestigiosa Accademia. È lì che “annusa” direttamente, con una inesorabile fisicità, la magia del marmo. È quella la matrice naturale per uno scultore, nell’abbagliante nitore di una materia che affascina al punto da toglierti il respiro. Lo studio, la tecnica (anzi: le tecniche), la lavorazione del marmo, la modellazione delle argille fiorentine, le cere e i procedimenti di fusione in bronzo appresi negli storici laboratori della Versilia, Pietrasanta e Forte dei Marmi. Il bronzo, un materiale del quale rimarrà affascinato e con il quale racconterà con estrema naturalezza la sua ricerca espressiva e le sue sperimentazioni, la voglia, la gioia e la sofferenza della creatività. Nel periodo carrarino diventa allievo di Piero Marchetti e risente fortemente dell’incontro con il maestro Floriano Bodini che sarà determinante per il carattere della nuova produzione di sculture. Il forte riflesso della scultura di Bodini e degli insegnamenti dello scultore Marchetti vengono interpretati da Marchese in nuove forme stilistiche e tecniche rinnovate. Dal 1997 in poi partecipa a diverse esposizioni collettive e personali in diverse città d’Italia e all’estero. Nel 2000 il Comune di Capo d’Orlando acquisisce un suo lavoro in marmo che attualmente si trova collocato nel borgo di S. Gregorio e successivamente organizza la xxxv edizione “Vita e Paesaggio, Scultura a Carrara in Viaggio” Mostra Collettiva presso la pinacoteca Tono Zancanaro. Nel 2004 giunge a Milano presso l’Accademia di Belle arti di Brera per inserirsi in qualità di tecnico di laboratorio all’interno del corso di Teatro di Figura del dipartimento di scenografia coordinato dal docente Gabriele Giromella. È proprio in questo periodo che iniziano una serie di collaborazioni artistiche e didattiche e di realizzazioni plastico-scenografiche per una serie di spettacoli. Nel 2004 realizza una scenografia per lo spettacolo “L’Histoire du Soldat” di Igor Stravinsky in occasione del X festival provinciale “I Luoghi della Musica” tenutosi a Sarzana, in collaborazione con l’Accademia di Belle Arti di Brera. Nel 2005 realizza un boccascena scultoreo per l’opera “El Retablo de Maese Pedro” di Manuel De Falla, per la sala Sinopoli dell’Auditorium Parco della Musica a Roma. Nel 2006 realizza una scenografia in occasione del festival “Mozart delle Marionette” tenutosi al Teatro Piccolo di Milano e collabora per la costruzione dell’attrezzeria di scena per lo spettacolo “Vai a vedere i gorilla” di Gabriele Freytag con la regia di Giovanni Ferri. Nel 2010 realizza per il Teatro Stabile di Torino delle maschere per la commedia “I Rusteghi” di Goldoni con la regia di Gabriele Vacis. Nel 2011 realizza ed anima dei burattini per il Film “Sul nome di B.A.C.H. Contrappunti con l’Arte della fuga” con la regia di Francesco Leprino. Sempre nello stesso anno collabora per l’allestimento del Concorso Internazionale per giovani scenografi “Il Trovatore, Fuoco in Brera” in occasione dei 150° anniversario dell’Unità d’Italia e collabora con il MIUR per l’allestimento dell’ottava edizione “Premio Nazionale delle Arti 2011” tenutosi presso l’Accademia di Belle Arti di Brera. Dal 2008 realizza diverse opere pubbliche tra le quali figurano il monumento alla campionessa mondiale di apnea Rossana Maiorca per la città di Siracusa, e un grande bassorilievo in terracotta “La Porta della Bellezza” per la città di Catania commissionato dalla Fondazione Fiumara d’Arte. Nel 2009 è selezionato per la mostra-concorso Scultura per la Città, progetti per Milano presso il Museo della Permanente. Nel 2011 riceve il premio Rossana Maiorca per la “Cultura del Mare”; nel 2012 è selezionato tra I vincitori del concorso internazionale “Premio Ora”. Per l’Expo 2015 di Milano in occasione della mostra “Wild Life Art Italy” è inserito nella lista dei migliori otto artisti italiani della Wild Life Art. Nel 2016 vince il Premio Ginko per la sezione scultura a Roma. Nello stesso anno vince il concorso per realizzazione del monumento al matematico Archimede collocato sul Ponte Umbertino nel centro storico di Ortigia a Siracusa. Nel 2019 espone con una personale in occasione del “Festival del Mare” presso il Galata Museo del Mare di Genova. Ed è proprio il mare che accompagna la sua vita di artista: un luogo primordiale, archetipo della vita e dell’interiorità umana, però anche emblema del “viaggio” simbolo della ricerca interiore e di confini geografici. La ricerca artistica di Marchese presenta un sottinteso esistenziale, rappresentando l’inquietudine della moderna società che sfocia nel “viaggio come metafora delle attuali “migrazioni”. I suoi lavori esprimono anche il concetto di metamorfosi che è presente nella mitologia classica ma anche nella vita attuale: la società dei consumi, i falsi miti, il tempo trascorso senza coscienza. Infatti la “Storia” è un altro argomento caro all’artista: un mosaico di vite di uomini che dal passato arriva a noi; egli lo traduce con l’unione di forme scultoree classiche all’interno di un contesto attuale. La volontà dell’artista è proprio quella di far incontrare la propria opera con la peculiarità della vita del luogo espositivo: l’opera esce dal Museo per andare nei luoghi della vita quotidiana e della comunicazione sociale. Nel 2021 realizza una statua a grandezza naturale del Presidente della Repubblica Sandro Pertini per la casa Museo a Stella S. Giovanni (Savona). Diverse testate giornalistiche riviste e TV hanno dedicato articoli e servizi sulla sua arte: “Corriere della Sera, Il Secolo, La Repubblica, L’Unità, Libero, Gazzetta dello Sport, La Stampa, La Nazione, La Sicilia, La Gazzetta del Sud. Riviste: Famiglia Cristiana, Corriere della sera Magazine, Arte Shop magazine, Arte e Critica, Academy, New Link, Amadeus, La Città Sociale, Blu magazine, Mondo Sommerso, Sub, Terra Doc, Le Sicilie, Bell’Italia, In Viaggio, Focus Junior. TV: Rai, Mediaset
OPERE DEL MAESTRO SCULTORE PIETRO MARCHESE
DOPPIA FIGURA IN METAMORFOSI
2019 opere private
resina policroma, legno, plexiglass, luci a led, vetro, rosa essiccata
60x30x177 cm
DEDICATA ALLA MEMORIA DELLA TRAGEDIA DEL PONTE MORANDI
Nei riflessi di una bolla trasparente che “copre” come un velo e crea un effetto di sogno.
Dedicata alle vittime del crollo del Ponte Morandi. “Con Yes we can questo risultato è stato raggiunto e ha assicurato con l’occasione del Festival del Mare un ricordo indelebile attraverso l’arte della scultura.
L’ultima doppia figura in metamorfosi che si presenta in questo volume e la sua apparizione per la prima volta al pubblico durante l’inaugurazione della mostra spero possa rendere orgogliosa l’Università degli Studi di Genova, da sempre vicina alle tematiche proposte nella figurazione contemporanea, e tutta la città che ci ospita.
Il legame con l’antico nome di “Ianua” (Genua) ripreso nella “I” della base modanata e illuminata a colori variabili led si erge per contenere la proposta lanciata da Marchese nel motto della campagna elettorale di Barack Obama, con la simulazione dell’interruzione con il crollo del ponte distrutto alle estremità e un piedistallo che ricorda le forme di un nuovo pezzo della ricostruzione, possibile ed indispensabile alla città. Su di esso viene posto frontalmente il corpo longilineo di una donna, generatrice di vita dunque, con il busto sostituito dal guscio di una tartaruga caretta caretta, animale marino in bronzo dorato che come uno scrigno magico si traduce in un contenitore ‘propulsore’ metafora del battito di un cuore umano.
Le braccia della donna sono protese in avanti nel gesto dell’offerta e ci offrono all’interno di un uovo in vetro la rosa essiccata, simbolo di amore e di elevazione spirituale.
Nei riflessi di una bolla trasparente che “copre” come un velo e crea un effetto di sogno, quasi straniante, rovesciando per converso il carapace e il piastrone nella doppiezza della corazza, si intravede il volto femminile simboleggiato da un ovale perfetto e fuso insieme a quello in controparte maschile. In essi viene recuperata la versione “contemporanea” dell’antica immagine del Giano Bifronte, simbolo della città di Genova medievale e ancora visibile accostato allo stemma nel portale del palazzo Doria-Tursi, sede del Comune di Genova, o in via San Lorenzo.”

2019 opere private
resina policroma, legno, plexiglass, luci a led, vetro, rosa essiccata
60x30x177 cm
DEDICATA ALLA MEMORIA DELLA TRAGEDIA DEL PONTE MORANDI

2019 opere private
resina policroma, legno, plexiglass, luci a led, vetro, rosa essiccata
60x30x177 cm
DEDICATA ALLA MEMORIA DELLA TRAGEDIA DEL PONTE MORANDI

2008
opere pubbliche bronzo e base in acciaio inox190x 165×90 cm

2018
opere privateceramica al terzo fuoco, oro50x53x26 cm

2013
opere privateceramica al terzo fuoco, resina policroma, legno, forex, luci al led193x144x92 cm

2019
opere privateresina policroma, legno, plexiglass, luci a led, sabbia di mare di Posillipo82x52x195 cm

