
(AGENPARL) – dom 07 agosto 2022 > Vicini ai bambini con il Polo Zero-17 – LE STORIE
> L’estate può essere il momento in cui emergono i problemi in famiglia. Del resto, a volte, un genitore non riesce ad accorgersi delle difficoltà del proprio figlio o a comprenderne appieno le necessità: l’importante è ricordarsi che non si è mai soli e che si può fare affidamento su professionisti della salute, come gli specialisti del [Poliambulatorio Zero-17](https://urlsand.esvalabs.com/?u=https%3A%2F%2Fwww.fatebenefratelli.it%2Fpoliambulatorio-zero-17&e=19a35edd&h=d1b2260b&f=y&p=n) del Centro S.Ambrogio Fatebenefratelli di Cernusco sul Naviglio (Milano). Essere vicini ai bambini, ma anche ai loro cari: è questo l’obiettivo chiave del Centro che ha a cuore lo sviluppo armonico delle future generazioni e l’equilibrio all’interno del nucleo familiare.
> LA STORIA DI IVAN E IRINA
> Uno dei problemi più grandi quando si è stranieri in un altro Paese è senz’altro la lingua. Sicuramente ne sa qualcosa la famiglia di cui stiamo per raccontarvi: la storia di una mamma e di un papà che hanno capito, insieme all’aiuto di diversi professionisti, come aiutare concretamente i propri figli. Per motivi di privacy non useremo i nomi veri dei bambini protagonisti di questa storia, ma gli chiameremo Ivan e Irina.
> Quando i bambini sono piccoli, imparare una nuova lingua dovrebbe essere più facile e immediato. Ivan e Irina andavano alle elementari la prima volta che hanno messo piede in una scuola italiana.
> Certo, l’apprendimento non può essere immediato, nemmeno per un bambino, ma negli occhi di Ivan e Irina c’era più confusione di quanta si è soliti aspettarsi dopo l’arrivo in classe da sei mesi. Se ciò che ascoltavano era per loro tutto sommato chiaro, lo stesso discorso non valeva quando arrivava il momento di rispondere. Nuvole di perplessità li avvolgevano facendoli sentire amareggiati, sconfitti e imbarazzati di fronte all’insegnate e ai compagni. La maestra fece presente la situazione ai genitori di Irina e Ivan, che compresero immediatamente di avere a che fare con un problema, una difficoltà reale che niente aveva a che fare con possibili timidezze o insicurezze dei bambini.
> Su consiglio dell’insegnante, i genitori chiesero un parere al pediatra dei bambini che indicò loro il nome del Centro Zero-17 specializzato, tra le altre attività, nel trattamento dei disturbi del linguaggio dei più piccoli. La prima visita presso Zero-17 è stata piena di emozioni e preoccupazioni.
> Trattati con tutta la gentilezza che un bambino necessita, attraverso una valutazione NPI e una valutazione logopedica, i professionisti arrivarono al cuore del problema: era necessario intervenire con un trattamento di logopedia. Riconosciuto il problema e compreso che non fosse niente di insuperabile, quello che cominciò a preoccupare i genitori fu senz’altro il frangente economico. Trattamenti di questo tipo possono infatti pesare molto su una famiglia, soprattutto su una famiglia appena arrivata. Ci fu un vero sospiro di sollievo nello scoprire che avevano diritto a una tariffa agevolata: un mondo di cambiamenti gli attendeva ma erano pronti ad affrontarli.
> Nel corso di tutto il trattamento quello che più di ogni altra cosa aiutò la famiglia è stato sentirsi davvero considerata e aiutata dai professionisti del Poliambulatorio Zero.17. Risolvere il problema di Ivan e Irina, come un chirurgo opera un fegato non è abbastanza in questi casi, ci vuole cuore.
> Aiutare Irina e Ivan significava anche aiutare i loro genitori: fare sentire la famiglia accolta, aiutata e sostenuta è stato imprescindibile. In situazioni come queste, spesso viene ignorata o dimenticata la parte umana, ma i sentimenti di tutte le persone coinvolte devono essere presi in carico e curati.
> Oggi Irina e Ivan stanno ottenendo importanti miglioramenti nella comunicazione a scuola: la collaborazione delle maestre è stata fondamentale sia per definire le necessità dei bambini che per valutarne il miglioramento. Irina e Ivan ora non hanno più delle nuvolacce grigie a offuscare i loro volti, si sentono liberi di imparare e di divertirsi con i compagni di scuola come mai prima d’ora, come un bambino sempre dovrebbe fare.
> LA STORIA DI MARCO
> Con i bambini piccoli può essere difficile capire la causa di un problema, molto difficile. Non si è da soli! Non è una mancanza non capire immediatamente quale sia la necessità del proprio bambino, per queste cose esistono dei professionisti. Questa è la storia di Ilaria e Giovanni e di loro figlio Marco.
> Una mattina come tante arrivò presso lo sportello del Centro di Zero-17 una signora giovane, bella e curata, ma con un’espressione ansiosa sul volto. Il pediatra le avevo indicato il Poliambulatorio in seguito ad alcuni suoi racconti relativi al figlio.
> Marco non andava bene a scuola: ogni giorno c’era qualche votaccio in arrivo, qualcosa non andava. Ilaria e suo marito Giovanni si presentarono con Marco pochi giorni dopo per effettuare un colloquio.
> Finita l’intervista l’esito lascò un po’ sbigottiti i genitori di Marco che già credevano di avere ogni risposta in mano. Quella ad avere qualche difficoltà non era la sua capacità di apprendimento, bensì la sua emotività.
> Di fronte a questi esiti è normale diventare più ansiosi, l’emotività viene vissuta spesso come una cosa misteriosa sulla quale non si sa proprio come agire: ci si sente in colpa, magari si pensa di aver commesso qualche errore.
> Marco e la sua famiglia iniziarono un percorso volto all’ascolto e alla comprensione delle sue necessità reali. Quello che spesso accade in questi casi è che a beneficiare della terapia non sia solo il bambino, ma anche tutti coloro che ne prendono parte e vivono in quell’ecosistema.
> Oggi Marco ha trovato una nuova forza e i suoi voti a scuola stanno migliorando: Ilaria e Giovanni hanno imparato a guardare a loro figlio con occhi diversi, che hanno permesso di guardare in modo nuovo anche verso sé stessi.
L’Ordine Ospedaliero di San Giovanni di Dio FATEBENEFRATELLI (www.fatebenefratelli.it) è presente in 50 paesi dei 5 continenti, con circa 400 opere apostoliche. La Provincia Lombardo Veneta, essendo parte di questa grande comunità ospedaliera, realizza la propria vocazione religiosa dedicandosi al servizio della Chiesa prestando, senza scopo di lucro, attività sanitarie ed assistenziali in particolare nei confronti di malati e bisognosi. La mission della PLV è in primo luogo l’ospitalità realizzata attraverso interventi appropriati di prevenzione, promozione della salute, cura e riabilitazione, che garantiscano ad ogni utente la cura più adeguata al proprio bisogno di salute, in una logica di corretto ed economico uso delle risorse. La PLV esplica la propria attività assistenziale in 4 contesti regionali differenti (Piemonte, Lombardia, Veneto e Friuli Venezia Giulia), attraverso 9 strutture sanitarie/socio-sanitarie accreditate presso il SSN per 2192 posti letto complessivi. I Fatebenefratelli, sulle orme del loro fondatore San Giovanni di Dio, si impegnano a garantire un’assistenza integrale, che pertanto consideri e abbracci tutte le dimensioni della persona umana: fisica, psichica, sociale e spirituale. Tale assistenza umanizzata viene agita ogni giorno grazie alla compartecipazione alla missione da parte dei Fatebenefratelli e dei circa 2200 collaboratori assunti a vario titolo all’interno della Provincia Lombardo Veneta.