
(AGENPARL) – ven 29 luglio 2022 Regione del Veneto
Giunta Regionale
Agenzia Veneto Notizie
COMUNICATO STAMPA
CONSUMO SUOLO. PRESIDENTE VENETO, “IN CONTINUA
DIMINUZIONE GRAZIE ALLA NOSTRA LEGGE DEL 2017. IL RAPPORTO
ISPRA VA STUDIATO PRIMA DI EVOCARE CATASTROFI”
(AVN) Venezia, 29 luglio 2022
“Certe interpretazioni catastrofiche su recenti dati diffusi sul consumo del suolo nel
Veneto sono probabilmente l’esito di una lettura superficiale dello studio. E’ vero che
il consumo risulta ancora elevato, ma è altrettanto vero che dopo la legge del 2017, da
me fortemente voluta e sostenuta sul consumo zero del suolo, che dovrà portare
all’azzeramento al 2050 come indicato dagli obbiettivi europei di protezione del suolo,
la situazione ha iniziato a invertirsi vistosamente, passando dai 1.138 ettari del 2017 ai
683 ettari del 2021. Quasi un dimezzamento. Nessuno peraltro, nel puntare l’indice sul
Veneto, ha tenuto conto con quali modalità e parametri sono state fatte le rilevazioni.
Se l’avesse fatto, non avrebbe avuto motivi per allarmarsi e polemizzare”.
E’ questo il commento del Presidente della Regione del Veneto ai dati contenuti nel
nono Rapporto “Consumo di Suolo, Dinamiche Territoriali e Servizi Ecosistemici”
prodotto da SNPA, Sistema Nazionale per la Protezione dell’Ambiente.
“Come rappresentato dai rilievi ARPAV – fa notare il Presidente – è visibile “una
diminuzione progressiva dei valori di consumo dopo il 2017, anno in cui si era
registrato il valore massimo di oltre 1.300 ettari, dovuto per buona parte a
‘consumo reversibile’, che precedentemente veniva solo parzialmente rilevato e
non veniva differenziato dal consumo totale. A partire dal 2018 dunque c’è stata
una importante diminuzione del consumo irreversibile, mentre quello reversibile
è rimasto elevato, anche per l’apertura di cantieri per la realizzazione di grandi
opere, come ad esempio la Superstrada Pedemontana Veneta, la cui costruzione
nel 2017 ha subito una forte accelerazione”.
“Dal rapporto si evince anche che – aggiunge il Governatore – degli 813 ettari
assegnati al Veneto, 129 sono di suolo già ripristinato, riducendo così l’occupazione
reale a 683 ettari; 230 sono dovuti a indispensabili strade, 92 a edifici residenziali
(case per la gente); 4 ad aeroporti (mi si dica che non servono), 19 per aree
impermeabili non edificate tipo parcheggi e piazzali, 51 per cave che però sono
tecnicamente considerate ‘consumo di suolo reversibile’ (e in Veneto lo sarà), 28 per
edifici produttivi”.
“E’ questo stesso Rapporto – dice il Governatore – che testimonia la costante
riduzione dei valori di consumo effettivo dei suoli dopo il 2017. Il Veneto, come poche
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altre Regioni, si è assunto nel 2017 il compito di fare una scelta di tendenza e quindi di
portare gradualmente al consumo pari a zero nel 2050, in perfetta linea con le norme
europee. Deve essere peraltro evidente, anche al più critico degli osservatori, che gli
effetti della nostra programmazione, già ben visibili, saranno via via ancora più
significativi nel corso degli anni, durante i quali la legge del 2017 farà sentire
progressivamente più forte il suo impatto positivo”.
“In questo ambito – segnala il Presidente della Regione – anche l’aspetto culturale è
di fondamentale importanza: oggi tutte le Amministrazioni Comunali possono
autonomamente invertire la rotta in materia urbanistica, cioè dal consumo
indiscriminato di suolo per nuovi insediamenti (residenziali e produttivi),
facendo una scelta di “risparmio” del terreno agricolo e di “recupero” delle aree
edificate degradate. Anche i notevoli incentivi economici e fiscali che lo Stato
ha assegnato e sta assegnando, porta ad una inversione di rotta che vede in
primis i territori farsi attori di questo cambiamento. In tal senso è significativo
rilevare che tra i 3 comuni virtuosi individuati a livello nazionale c’è Marano
Valpolicella, in provincia di Verona, che insieme a Como e Impruneta, si
aggiudica la prima edizione del concorso ISPRA e conquista il titolo di
“Comune Risparmia suolo” del 2022 per la categoria comuni minori di 10.000
abitanti”.
L’amministrazione regionale sta comunque valutando, anche alla luce dei
continui monitoraggi sullo stato di attuazione della legge e sulle progettualità
comunali nel campo della riqualificazione/rigenerazione urbana, l’opportunità di
riconsiderare alcune fattispecie attualmente oggetto di disposizioni derogatorie
rispetto alle limitazioni imposte ed è in corso di definizione uno specifico
accordo con l’Agenzia Regionale per la Prevenzione e Protezione Ambientale
del Veneto – ARPAV, per l’interscambio di dati e di metodi di valutazione, per
una più articolata analisi del fenomeno e degli effetti sui servizi ecosistemici
forniti dal suolo e, in generale, per la verifica dell’efficacia della disciplina di
contenimento del consumo avviata a livello regionale.
Non meno costante è l’interesse dell’amministrazione regionale per la qualità
delle città e, in particolare, per le infrastrutture verdi in ambito urbano, interesse
confermato dall’avvio, nel 2021, di un tavolo di lavoro specifico che sta
coinvolgendo i tecnici del verde dei capoluoghi, l’ANCI Veneto, l’Associazione
Italiana Direttori e Tecnici Pubblici Giardini e altri soggetti. Il tavolo ha lo
scopo di consolidare, migliorare e ampliare questo importante patrimonio
naturale, essenziale per la qualità della vita nelle nostre città. I dati che
emergono dall’ultimo rilevamento ISTAT “Dati ambientali nelle città – verde”,
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