
(AGENPARL) – gio 28 luglio 2022 TAU TEATRI ANTICHI UNITI, LUNEDÌ 1 AGOSTO AL TEATRO ROMANO DI ASCOLI PICENO
ORNELLA MUTI E PINO QUARTULLO SONO I PROTAGONISTI DI MIA MOGLIE PENELOPE
Lunedì 1 agosto nello splendido Teatro Romano di Ascoli Piceno torna a fare tappa il TAU Teatri Antichi
Uniti, rassegna regionale di teatro classico giunta alla ventiquattresima edizione che in una coniugazione funzionale
e gradevole di beni e attività culturali offre l’opportunità di fruire i luoghi di interesse archeologico per la
spettacolarizzazione restituendoli a un ampio uso su iniziativa di Regione Marche, AMAT, MiC e i Comuni del
territorio.
Ornella Muti e Pino Quartullo sono i protagonisti d’eccezione di Mia moglie Penelope, uno spettacolo in forma
di reading in musica, divertente e coinvolgente dal romanzo Itaca per sempre di Luigi Malerba, nell’adattamento
di Margherita Gina Romaniello, regia dello stesso Pino Quartullo con le musiche di Oscar Bonelli eseguite dal
vivo (arpa birmana, sitár, dudúk, tromba tibetana).
Ulisse torna ad Itaca dopo vent’anni di guerra a Troia e avventure per mare. Trova la sua reggia invasa dai Proci e
decide di non farsi riconoscere per compiere la sua vendetta. Solo Telemaco suo figlio e la sua nutrice ne saranno al
corrente. E la sua amata moglie Penelope? Davvero Ulisse pensa che un mucchio di stracci ed un trucco puerile
possano ingannare il cuore e gli occhi di una donna? Lei sa, ma finge di non sapere, lui non sa e si comporta
convinto che solo lui possa sapere. Nella versione del grande Malerba, Penelope non e? poi cosi? mite e ingenua da
perdonarlo per averle mentito, per averle nascosto di essere suo marito. Mentre Ulisse trucida i Proci, Penelope
cuoce a puntino Ulisse, si vendicherà ben bene di lui. Fino al sorprendente epilogo. Un testo divertente, una partita
a due fra un uomo ed una donna che sovvertono gli stereotipi del mito e confermano che anche le coppie più
celebri non si sottraggono alle ripicche ed alle rivendicazioni di una moglie rispetto a suo marito. E viceversa. Un
ribaltamento di prospettiva ed una narrazione meno eroica e più umana rispetto all’epica vicenda dell’uomo più
intelligente e astuto della mitologia e della donna assurta a simbolo di paziente attesa e di fedeltà incondizionata.
Lo spettacolo è una produzione di La Citta? degli artisti.
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