
(AGENPARL) – mer 27 luglio 2022 DOPO LA PANDEMIA, LA RINASCITA
UNIBG PUNTA SULL’ESPERIENZA, DIRETTA E AUMENTATA,DELLA VITA UNIVERSITARIA
Bergamo, 27 luglio 2022 – “I nostri 23.000 studenti, dopo oltre due anni di restrizioni, meritano un ritorno in aula in grande, in un Ateneo che sia sempre più a loro misura e che tenga conto di quanto appreso in tempo pandemico. Un ritorno in presenza che non si riduca al mero addio alla didattica a distanza. Bisogna vivere l’università fino in fondo, perché non è solo l’acquisizione di un titolo di studio ma un’esperienza di vita e una maturazione in cui si conoscono persone, ci si conosce, si scoprono passioni e interessi, si fanno amicizie che spesso rimangono tutta la vita. L’utilizzo ‘smart’ delle tecnologie, iniziative didattiche innovative, un Open Campus attento a salute e benessere, socialità, cultura e sviluppo green di studenti, personale, strutture. È questa la visione che abbiamo rispettato nel definire le linee guida della programmazione del nuovo anno accademico che sarà, se il virus ce lo consentirà, al 100% in presenza”. Sono queste le parole del Rettore, Prof. Sergio Cavalieri, per annunciare le nuove disposizioni sul ritorno, in aula e alla vita universitaria, discusse e approvate dal Senato Accademico e dal Consiglio di Amministrazione nelle sedute di lunedì 25 e martedì 26 luglio.
Un ritorno in presenza atteso, dopo oltre due anni di modalità mista alternata a momenti di chiusura e restrizioni, quello che si prepara ad affrontare l’Università degli studi di Bergamo, in un’ottica di tornare a vivere appieno la socialità, il contatto interpersonale, lo scambio di idee e la contaminazione delle menti con una rinnovata attenzione alle nuove esigenze, formative, personali e psicologiche, di studenti e personale universitario.
AVVIO DELL’A. A. 2022/2023 E MODALITÀ DI RITORNO IN PRESENZA
Per l’anno accademico 2022/2023, l’Università degli studi di Bergamo prevede un rientro in presenza al 100% per tutte le attività universitarie: lezioni, esami, ricevimenti.
Ma non sarà solo un ritorno in aula fisico. Sottolinea il Prof. Adolfo Scotto Di Luzio, Prorettore con Delega a didattica, orientamento e placement: “Le nuove matricole arriveranno da due anni di Dad che non sono stati una passeggiata, né quella festa delle opportunità tecnologiche che qualcuno si immagina. Invece, hanno contato diseguaglianze di ogni tipo, dai dispositivi all’accesso alla rete. Un conto è seguire una lezione dallo schermo del Pc, altra cosa è non avere altro che un telefonino. Quando parliamo di didattica mista, bisogna pensare anche a queste cose. L’unico modo per sperare di compensare le diseguaglianze è partecipare in presenza alla lezione. L’università ha dimostrato di saper far fronte all’emergenza e ha tutti gli strumenti per sostenere la crescita umana e intellettuale di un giovane in formazione. Quando è scoppiata la pandemia, in pochissimi giorni, nella città maggiormente colpita dalla pandemia, è stata in grado di passare a erogare migliaia di ore di lezione on line in una condizione di emergenza mai sperimentata. Abbiamo accettato la sfida allora, siamo pronti ad accettarla ora. Una vicenda come quella attraverso la quale siamo passati in questi due anni non è una parentesi che basta chiudere. Le cose sono cambiate per tutti, professori e studenti, e noi ne siamo pienamente consapevoli. Di qui le molte iniziative che abbiamo preso: innovazione didattica, transizione digitale, open campus. Ognuno di questi temi è una sfida con la quale intendiamo affrontare i tempi nuovi che sono venuti maturando. Il nostro obiettivo è ottimizzare la didattica in presenza e, grazie alla tecnologia digitale, mettere in campo attività che possono essere fatte in modo innovativo, come per esempio, l’utilizzo di applicativi digitali che permettono agli studenti e docenti di interagire tra loro anche in aule numerose, sistemi di valutazione istantanei e l’approfondimento di conoscenze di base in tempo reale. Oggi non esiste conflitto tra presenza e on line, ma non esiste nemmeno un modo unico di fare didattica: quello che ha un senso ad ingegneria non funziona alla stessa maniera a filosofia. Per questo abbiamo deciso di finanziare cospicuamente una serie di progetti di didattica sperimentale, che hanno previsto il ridisegno di moduli formativi per l’autoapprendimento in remoto e lo sviluppo applicativo delle competenze in aula, l’acquisto di eye tracker per monitorare l’apprendimento e l’utilizzo di applicativi digitali per migliorare l’attività di lavoro in aula degli studenti. Abbiamo cominciato l’anno scorso, ripeteremo quest’anno e non solo per singoli insegnamenti. Stiamo ragionando su interi corsi di studio, concepiti in modo nuovo, come per esempio percorsi online per alcuni target di studenti e l’integrazione della didattica sincrona con quella asincrona per l’assessment, lo sviluppo e l’applicazione di competenze specifiche. Sul piatto lo scorso anno abbiamo messo circa sessanta mila euro, ora cominceremo una nuova selezione. Insomma, l’università è una struttura dinamica, che non sta mai ferma”.
“Come rappresentanti, – commenta Sofia Gambirasio, rappresentante degli studenti nel Senato Accademico – abbiamo fatto il possibile per garantire il mantenimento delle registrazioni, in base alla volontà degli studenti. Siamo quindi molto dispiaciuti che questa proposta non sia stata accolta. Ad ogni modo continueremo a lavorare e collaborare con la governance, auspicandoci che le misure di didattica innovativa proposte possano intercettare efficacemente le necessità di approfondimento e di flessibilità che gli studenti manifestano”.
INIZIATIVE DIDATTICHE INNOVATIVE
È la Prof.ssa Daniela Andreini, Prorettore con Delega all’innovazione e transizione digitale dei processi e dei servizi di Ateneo a spiegare che “Per la didattica innovativa stiamo sviluppando un progetto ad ampio spettro. Per didattica innovativa non si intende solo digitale, ma si intendono tutti gli strumenti online, ibridi e fisici che hanno l’obiettivo di migliorare la qualità didattica, il livello di coinvolgimento degli studenti, l’interattività tra docenti a studenti, ossia tutte modalità volte a migliorare lo sviluppo delle competenze specifiche degli studenti peculiari per ogni piano di studio. Il piano prevede azioni di breve e medio periodo. Le azioni di breve periodo consistono nell’istituzione di percorsi didattici innovativi all’interno dei singoli dipartimenti e l’introduzione di innovazioni specifiche per singoli insegnamenti esistenti. Per tali azioni si stanno predisponendo bandi di finanziamento ad hoc della durata di due anni. Tali attività sperimentali costituiranno punti di riferimento importanti per lo sviluppo della didattica innovativa di Ateneo.
Il piano nel medio periodo si propone di istituire un centro di Ateneo che si comporrà di tre servizi principali: Faculty Development, Servizi a supporto della didattica, Formazione iniziale per gli insegnanti della scuola secondaria. Gli obiettivi principali di tale centro è quello di fornire: servizi didattici a support di docenti e PTA, un portale per servizi teaching & learning con open badge e microcredenziali, supporto strumentale e formativo per innovazione della didattica.
Tutto questo è in linea con l’entrata dell’Università degli studi di Bergamo in EduOpen, una piattaforma per l’erogazione di corsi definiti MOOC (Massive Open Online Courses) da parte di un network di atenei Italiani e di un insieme di partner selezionati”.
PROGETTO OPEN CAMPUS, PER UNA MIGLIORE ESPERIENZA DEGLI STUDENTI
Per il pieno rientro in presenza di tutte le attività accademiche, UniBg ha fatto suo il motto “impara, cresci, vivi” per offrire un luogo confortevole e vicino alle necessità espresse dalla comunità studentesca. Il Prof. Gabriele Cocco, Delegato del Rettore ai rapporti con studentesse e studenti spiega: “Il progetto Open Campus partirà realizzando alcuni di quei desiderata, concentrandosi sulla salute e il benessere, la socialità, la cultura e lo sviluppo della sostenibilità green. Una risposta immediata sarà l’atteso servizio di Counseling psicologico, il potenziamento di momenti ricreativi in campus, l’aggregazione tramite eventi culturali e sociali, il lancio di una radio web di Ateneo. L’Università e il tessuto urbano si incontreranno in sinergia per dare vita ad alcune novità che segneranno un nuovo anno accademico e un nuovo percorso. Desideriamo che i nostri studenti possano “vivere” appieno il Campus facendo la loro esperienza UniBg unica e completa”.
Alla conferenza stampa sono intervenute anche la dott.ssa Michela Pilot, Direttore generale dell’Università degli studi di Bergamo e la dott.ssa Elena Gotti, Responsabile Direzione Didattica e Servizi agli Studenti.
L’OFFERTA FORMATIVA
La proposta formativa UniBg comprende 42 corsi di laurea triennale e magistrale ad accesso libero o programmato (9 in lingua inglese e 2 in doppia lingua) per un apprendimento professionalizzante a cura di 8 Dipartimenti – Giurisprudenza, Ingegneria e Scienze Applicate, Ingegneria Gestionale dell’Informazione e della Produzione, Lettere, Filosofia, Comunicazione, Lingue, Letterature e Culture Straniere, Scienze Aziendali, Scienze Economiche, Scienze Umane e Sociali – in linea con la Scuola di Alta Formazione (SdM) per master specialistici di 1° e 2° livello.
Un’offerta di alto profilo integrata con programmi presso università straniere (330 gli accordi internazionali) e flessibilità per gli atleti iscritti (programma Dual Career UP4SPORT). Per la formazione post-laurea, sono 7 i dottorati di ricerca in 5 aree disciplinari: studi umanistici transculturali, scienze linguistiche, scienze della persona e nuovo welfare, economia e diritto dell’impresa, tecnologia, innovazione e management, economia applicata e management, ingegneria e scienze applicate.
UniBg vanta la contribuzione più bassa in Lombardia per l’estensione della “no tax area” e l’assegnazione di 1.500 borse di studio. http://www.unibg.it

