(AGENPARL) – Roma, 27 luglio 2022 – La Lituania ha vietato al capo della Chiesa ortodossa russa, il patriarca Kirill, di entrare nel territorio della repubblica a causa del suo sostegno all’operazione militare speciale della Russia in Ucraina, ha riportato mercoledì il portale di notizie DELFI, citando il ministero degli Esteri lituano.
“Il patriarca Kirill di Mosca e di tutta la Russia è stato bandito dall’ingresso in Lituania per aver sostenuto [l’operazione militare speciale della Russia]”, ha affermato il ministero degli Esteri in una nota. Si precisa che il 23 giugno le autorità lituane hanno incluso il capo della Chiesa ortodossa russa nell’elenco delle persone indesiderabili. Mercoledì il ministero dell’Interno lituano ha affermato che “il patriarca nega deliberatamente l’integrità territoriale e la sovranità dell’Ucraina, giustifica e sostiene < …> le azioni della Federazione Russa”, che, secondo il Ministero, crea motivi sufficienti per introdurre un tale divieto nei suoi confronti.
In precedenza, Vladimir Legoyda, presidente del Dipartimento sinodale del Patriarcato di Mosca per i rapporti della Chiesa con la società ei mass media, ha affermato che il capo della Chiesa ortodossa russa non reagisce in alcun modo alle sanzioni contro di lui. Secondo Legoyda, il patriarca si preoccupa solo dell’effetto delle sanzioni sulla vita delle parrocchie straniere e dei parrocchiani della Chiesa ortodossa russa. Nei suoi sermoni, il capo della Chiesa ortodossa russa ha ripetutamente esortato i vescovi, il clero e tutti i credenti a rimanere fedeli all’unità della Chiesa e a pregare per il ripristino della pace in Ucraina.