
(AGENPARL) – mar 26 luglio 2022 IL CAMMINO DEL DUCA, UN’ESPERIENZA DAI MILLE
SIGNIFICATI
– “Uniurb in cammino” riflette sulla Urbino-Gubbio appena conclusa-
Si è appena concluso il “Cammino del Duca”, che attraverso un itinerario di circa 100 km
ha unito in 5 tappe Urbino e Gubbio, due città legate alla vita del Duca Federico da Montefeltro.
Un progetto dell’Università di Urbino (Prorettorato alla Sostenibilità e valorizzazione delle
differenze) in collaborazione con le sezioni del Club Alpino Italiano Montefeltro e Gubbio.
Gran parte del percorso del Cammino, che ha toccato i comuni di Urbino, Fermignano,
Acqualagna, Cagli, Frontone, Serra Sant’Abbondio, Scheggia e Gubbio, si è snodato lungo strade
secondarie e sentieri, identificati dalle locali sezioni del CAI, anche con il recupero di vecchi
tracciati.
All’edizione 2022 di “Uniurb in Cammino” (29 giugno-3 luglio 2022), legata alle manifestazioni
per i 600 anni dalla nascita di Federico da Montefeltro, hanno partecipato oltre 30 persone e molte
altre si sono unite per singoli tratti. Lungo l’itinerario e al termine di ogni tappa, si sono svolti
incontri di approfondimento culturale sugli aspetti storici, artistici, geologici, delle tradizioni
popolari e sui rapporti tra territorio e popolazioni locali. Rapporti sempre più importanti alla luce
degli attuali cambiamenti climatici e dell’emergenza idrica, causati anche da un uso predatorio delle
risorse di cui è ricco l’Appennino. Il Cammino è stato, quindi, anche un’occasione per incontrare
enti, associazioni, imprese e comunità locali, per una costruzione partecipata di esperienze volte
alla promozione di stili di vita sostenibili in termini ambientali, sociali ed economici: questo è lo
spirito di “Uniurb in cammino”.
La partenza è stata preceduta dall’incontro al Palazzo Ducale con il Rettore dell’Università di
Urbino Giorgio Calcagnini e il Direttore della Galleria Nazionale delle Marche Luigi Gallo, che
hanno illustrato lo spirito dell’iniziativa e gli aspetti storici legati alla vita di Federico da
Montefeltro. Al saluto dell’Assessore al turismo del Comune di Urbino Roberto Cioppi e alla
presentazione del Cammino da parte del Comitato promotore (Uniurb-CAI), è seguita la visita della
splendida mostra “Federico da Montefeltro e Francesco di Giorgio: Urbino crocevia delle arti” (fino
al 9 ottobre 2022) e il Palazzo Ducale, nell’atmosfera creata dal Coro 1506 dell’Università di Urbino.
La prima tappa ha portato i partecipanti a raggiungere il Furlo, dopo oltre 25 km tra le dolci
colline a Sud di Urbino, per arrivare a Fermignano, accolti dall’Assessore Ubaldo Ragnoni per
scoprire antichi legami con la storia del Montefeltro. Dopo aver attraversato il ponte romano sul
fiume Metauro, il Cammino ha risalito i versanti del Monte Pietralata, nella Riserva Naturale Statale
della Gola del Furlo, per scendere lungo la valle del Fiume Candigliano fino alla magnifica Abbazia
di San Vincenzo, lungo la strada Flaminia, dove si è svolto un incontro organizzato dal Sindaco di
Acqualagna, Luca Lisi. Luoghi permeati da una lunga storia dove l’uomo ha saputo adattare le vie
di comunicazione alle complessità geologiche del luogo, ad esempio, scavando, già nel I secolo d.C.,
una galleria nella parte più stretta della Gola del Furlo.
Palazzo Bonaventura – Via Saffi, 2 – 61029 Urbino PU
La seconda tappa, di circa 20 km, ha raggiunto il fiume Candigliano accanto alla via Flaminia
incontrando i siti archeologici di Cagli, come il famoso ponte Mallio, manufatto di epoca romana tra
i più imponenti presenti lungo la strada consolare. Tra i monumenti meglio conservati, anche dopo il
terremoto del 3 giugno del 1781 che distrusse gran parte della città, ci sono il Torrione e la Rocca,
opera del 1481 di Francesco Di Giorgio Martini, collegati da un suggestivo percorso sotterraneo
“soccorso coverto”.
Dopo la sosta a Cagli e la visita dei suoi monumenti, rese possibili grazie alla grande ospitalità
del Comune di Cagli e alla disponibilità dell’Assessore Simona Palazzetti, la parte pedemontana
della dorsale appenninica umbro-marchigiana raggiungendo, dopo circa 19 km, il monastero di
Fonte Avellana. Approcciandosi al Monte Catria il tracciato si è fatto sempre meno antropizzato,
percorrendo sentieri suggestivi, superando il “Ponte del diavolo”, e piccoli borghi fino al Castello di
Frontone. Dopo la salita del Monte Roma, il Cammino ha assunto i contorni spirituali che il grande
complesso monastico di Fonte Avellana trasmette ai camminatori e ai pellegrini. Il recupero di una
cultura attenta al rapporto tra “l’uomo, il territorio e i suoi abitatori” è stato al centro dell’incontro
con Dom Salvatore Frigerio, che ha illustrato le Regole e opere quali il “Codice forestale
camaldolese”, con cui da secoli le comunità monastiche hanno gestito e protetto le loro foreste.
La quarta tappa, da Fonte Avellana a Scheggia, si è immersa nell’Appennino umbro-
marchigiano, lungo antichi sentieri percorsi da sempre da viandanti, pellegrini, financo templari, che
collegavano chiese, romitori e centri abitati. L’itinerario lambisce l’Abbazia romano-gotica di
Santa Maria Sitria, fondata nell’anno mille da San Romualdo, luogo estremamente suggestivo dove
è stata effettuata una visita guidata per poi di raggiungere in un contesto quasi dolomitico, Isola
Fossara, alle pendici del Monte Corno del Catria. Qui i camminatori sono stati accolti dagli abitanti
del luogo, orgogliosi di mostrare, issato di fronte alla chiesa, il loro “maggio” in onore di
Sant’Antonio: due faggi sovrapposti che, ogni anno, a giugno in occasione della festa del Patrono
vengono trasportati giù dalla montagna, attraverso una suggestiva e antica processione. Il percorso ha
risalito poi la valle del Torrente Sentino, passando sopra la stretta Gola del Corno, attraverso il paese
di Ponte Calcara per raggiungere finalmente Scheggia, dopo circa 15 km, ubicata sulla strada
consiliare Flaminia, dove il gruppo è stato accolto dalla vice sindaco Mariella Facchini e
dall’Assessore al turismo Andrea Mariucci.
L’itinerario dell’ultima tappa, da Scheggia a Gubbio, 16 km circa nelle colline del preappennino
umbro è giunto a ridosso della città umbra. Dalla diga medioevale per regimare le acque del torrente
utilizzate come forza motrice dei mulini a Gubbio, alla captazione di alcune sorgenti per convogliare
l’acqua fino alla Città. Poco al di sopra, la Gola del Bottaccione, uno dei luoghi simbolo della
Geologia del nostro pianeta. Qui affiorano strato su strato, come le pagine di un libro, le rocce
appartenenti a due ere geologiche, Mesozoico e Cenozoico, in un intervallo di tempo che copre ben
160 milioni di anni, ricche di informazioni sulla storia della Terra. Lo studio dei fossili e dei minerali
presenti ha permesso di elaborare la teoria della scomparsa dei dinosauri a opera di un asteroide che
ha colpito la terra 66 milioni di anni fa. Percorrendo l’acquedotto sospeso lungo la Gola, il
“Cammino” arriva al Palazzo Ducale di Gubbio.
Qui i Camminatori, accolti dalla Direttrice del Palazzo Ducale Paola Mercurelli Salari e
dall’Assessore al turismo del Comune di Gubbio Gabriele Damiani, hanno potuto ammirare la
struttura dell’edificio e visitare la mostra “Federico da Montefeltro e Gubbio – Lì è tucto el core
nostro et tucta l’anima nostra”: una frase che sintetizza l’intensità dei sentimenti e l’affetto di
Federico per la città di Gubbio, ma che compendia molto bene anche lo spirito del “Cammino del
Duca” nel quale è stato necessario mettere uno dopo l’altro, oltre che i propri passi, il proprio cuore e
la propria anima.
Per informazioni:
Palazzo Bonaventura – Via Saffi, 2 – 61029 Urbino PU



