(AGENPARL) – mar 19 luglio 2022 MARZO 1943: LUCIO INCONTRA LUCIO
SABATO 30 LUGLIO 2022 ORE 21.15
PIAZZA SAN MATTEO GENOVA
di Michela Centanaro
con Michela Centanaro (chitarra classica) Julyo Fortunato (fisarmonica, contrabbasso, ukulele, mandolino) Maria Giulia Mensa (voce) Franco Avran (narrazione)
Un concerto teatralizzato, un viaggio emozionale dentro la loro musica, attraverso suggestioni, immagini e parole.
Il 4 marzo del 1943 a Bologna vedeva la luce Lucio Dalla; il 5 marzo sempre del 1943, quindi a sole dodici ore di distanza, a Poggio Bustone nasceva Lucio Battisti; due fenomeni artistici assolutamente ineguagliabili, ambedue con lo stesso nome.
Stesso anno, il 1943. Stesso mese, marzo. Addirittura stessa settimana, il 4 e il 5. Soltanto dodici ore separano la nascita di Lucio Dalla e di Lucio Battisti. Uno a Bologna, l’altro a Poggio Bustone. È proprio questo parallelo a ispirare «Marzo 1943: Lucio incontra Lucio».
Il concerto, ideato da Michela Centanaro e interpretato da Michela Centanaro (chitarra classica), Maria Giulia Mensa (voce), Julyo Fortunato (fisarmonica, contrabbasso, ukulele, mandolino )mette in scena un’originale lettura della vita dei due grandi cantautori italiani. Due uomini accomunati dalla stessa caparbietà sperimentale in musica che oggi rappresentano un’icona tutta italiana. Due musicisti che hanno rinnovato profondamente la canzone italiana, influenzando inevitabilmente tutti coloro che sono venuti dopo. Battisti lo ha fatto in modo più personale, scegliendo di non apparire sulle scene per diversi anni, evitando i concerti e formando con Mogol (autore dei testi di gran parte delle sue canzoni) un sodalizio che resterà nella storia della musica italiana; Dalla, autore estroso capace di scrivere testi eccezionali, è stato meno solitario duettando con i più grandi artisti di fama nazionale e internazionale e addentrandosi con curiosità ed eclettismo nei più diversi generi musicali.
Erano gli inizi degli Ottanta quando Dalla parlò a Battisti di un suo progetto da condividere: una grande tournée e poi un disco da incidere. Battisti rifiutò l’invito, perché ormai proiettato verso una nuova sperimentazione musicale che lo avrebbe portato di lì a poco a decidere di lasciare le scene.
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