
(AGENPARL) – ven 15 luglio 2022 TAU TEATRI ANTICHI UNITI, ALL’ANFITEATRO ROMANO DI URBISAGLIA
MERCOLEDÌ 20 LUGLIO IL MERCANTE DI LUCE CON ETTORE BASSI
GIOVEDÌ 21 LE SUPPLICI DI SERENA SINIGAGLIA
L’Anfiteatro Romano di Urbisaglia torna a ospitare gli spettacoli proposti nel cartellone regionale del TAU Teatri Antichi Uniti, rassegna di teatro classico promossa da Regione Marche, AMAT, MiC e i Comuni del territorio.
Il Mercante di luce, bellissimo e toccante romanzo scritto da Roberto Vecchioni con Ettore Bassi nel ruolo del protagonista e adattato per la scena da Ivana Ferri, previsto lo scorso12 luglio e rinviato causa maltempo,giunge in scena mercoledì 20 luglio. Il racconto narra del viaggio poetico di un padre e di un figlio con parole febbrili e piene d’amore.
“Da anni voglio affrontare Le supplicidi Euripide adesso è arrivato il momento di farlo”, queste le parole di Serena Sinigaglia che firma la regia dello spettacolo in scena sempre all’Anfiteatro Romano giovedì 21 luglio con protagoniste le sette straordinarie attrici Francesca Ciocchetti, Matilde Facheris, Maria Pilar Pérez Aspa, Arianna Scommegna, Giorgia Senesi, Sandra Zoccolan, Debora Zuin.
“Amo i classici da sempre – prosegue la regista Serena Sinigaglia – con essi imparo cos’è il teatro e cos’è l’essere umano. Con i contemporanei imparo a conoscere la realtà presente e l’epoca in cui vivo. Insomma classico e contemporaneo si riguardano, si specchiano l’un con l’altro, si nutrono a vicenda. Come tradizione e innovazione. Il crollo dei valori dell’umanesimo, il prevalere della forza, dell’ambiguità più feroce, il trionfo del narcisismo e della pochezza emergono da questo testo per ritrovarsi intatti tra le pieghe dei giorni stranianti e strazianti che stiamo vivendo. È incredibile quanto una scrittura che risale al 423 a.C. risuoni chiara e forte alle orecchie di un cittadino del terzo millennio. La democrazia ateniese fa acqua da ogni parte, contraddice i suoi stessi valori, è populismo che finge di affermare i sacri valori della libertà. È manipolazione a tratti persino grossolana, si chiama democrazia ma assomiglia troppo ad un’oligarchia. Sembra lo strumento migliore per scansare le responsabilità e restare ad ogni costo sempre e comunque impuniti. È la legge del più forte, anche se apparentemente garantisce spazio e parola a tutti. Le supplici sono le sette madri degli eroi uccisi presso le porte di Tebe. Giungono ad Atene per implorare Teseo: recuperi i cadaveri dei vinti, dei figli uccisi, a costo di fare guerra a Tebe che non li vuole restituire. Tebe sotto la tirannide di Creonte, Atene sotto la democrazia di Teseo. Ancora una volta una stranezza: può essere la democrazia in mano ad una persona sola? Non è una contraddizione in termini? Il discorso tanto caro a Euripide, che parla di pacifismo e amore tra i popoli, di dolore e di pietà di queste madri che hanno perso i figli, di un intero paese che ha perso i propri eroi, si intreccia con un sottile ragionamento politico, capace di rendere questa tragedia un unicum per l’antichità. Sette madri, sette attrici. Queste attrici straordinarie, a cui mi lega un lungo sodalizio artistico, interpreteranno dunque il coro delle supplici e saranno anche, di volta in volta, i diversi personaggi della tragedia: Teseo, l’araldo tebano, Etra, Adrasto, il messaggero, il coro dei bimbi, Atena. Un rito funebre che si trasforma in un rito di memoria attiva, un andare a scandagliare le ragioni politiche che hanno portato alla morte i figli e più in generale alla distruzione dei valori dell’umanesimo. Che siano le donne a compiere questo viaggio di ricostruzione e conoscenza mi è parso necessario e naturale”.
Lo spettacolo è una produzione ATIR – Nidodiragno/CMC – Fondazione Teatro Due, Parma, con il sostegno di NEXT ed. 2021/2022 Progetto di Regione Lombardia e Fondazione Cariplo e in collaborazione con Cinema Teatro Agorà, Cernusco sul Naviglio.
Barbara Mancia

