
(AGENPARL) – STRASBURGO ven 01 luglio 2022
![]() |
PROPOSTA DI RISOLUZIONE DEL PARLAMENTO EUROPEO |
![]() |
sulla futura cooperazione UE-India in materia di commercio e investimenti
Il Parlamento europeo,
– vista la dichiarazione congiunta adottata in occasione della riunione dei leader UE-India svoltasi a Porto l’8 maggio 2021,
– viste la dichiarazione congiunta e la tabella di marcia verso il 2025 per un partenariato strategico UE-India, adottata in occasione del 15° vertice UE-India del 15 luglio 2020, e le altre dichiarazioni congiunte adottate nei settori della lotta al terrorismo, del clima e dell’energia, dell’urbanizzazione, migrazione e mobilità e del partenariato per l’acqua,
– visti i primi dialoghi ad alto livello in assoluto sul commercio e gli investimenti svoltisi nel febbraio e nell’aprile 2021 tra il vicepresidente esecutivo della Commissione e il ministro indiano per il commercio e l’industria,
– viste la comunicazione congiunta della Commissione e dell’alta rappresentante dell’Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza del 20 novembre 2018 sugli elementi per una strategia dell’UE sull’India (JOIN(2018)0028) e le relative conclusioni del Consiglio del 10 dicembre 2018,
– viste le decisioni del Consiglio del 19 aprile 2007 su un mandato relativo a negoziati commerciali e di investimento con l’India e del 14 luglio 2011 su un mandato relativo a negoziati commerciali e di investimento con l’India: direttive di negoziato per i negoziati commerciali e di investimento,
– vista la dichiarazione congiunta della Commissione e dell’alto rappresentante dell’Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza, del 16 settembre 2021, sulla strategia dell’UE per la cooperazione nella regione indo-pacifica (JOIN(2021)0024),
– vista la comunicazione della Commissione del 18 febbraio 2021 dal titolo “Riesame della politica commerciale – Una politica commerciale aperta, sostenibile e assertiva” (COM(2021)0066),
– visto il regolamento (UE) 2021/947 del Parlamento europeo e del Consiglio del 9 giugno 2021 che istituisce lo strumento di vicinato, cooperazione allo sviluppo e cooperazione internazionale – Europa globale,[1]
– viste le sue risoluzioni del 13 settembre 2017 sulle relazioni politiche dell’UE con l’India[2] e del 21 gennaio 2021 sulla connettività e le relazioni UE-Asia[3],
– vista la sua raccomandazione del 29 aprile 2021 al Consiglio, alla Commissione e al vicepresidente della Commissione/alto rappresentante dell’Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza concernente le relazioni UE-India[4],
– vista la sua risoluzione del 15 gennaio 2020 sul Green Deal europeo[5],
– vista la sua risoluzione del 7 luglio 2021 sugli aspetti e le implicazioni commerciali della COVID-19[6],
– vista la proposta di risoluzione comune del 29 gennaio 2020 sulla modifica della legge sulla cittadinanza indiana del 2019,
– visto l’articolo 54 del suo regolamento,
– visto il parere della commissione per l’agricoltura e lo sviluppo rurale,
– vista la relazione della commissione per il commercio internazionale (A9-0193/2022),
A. considerando che l’UE e l’India hanno convocato una riunione dei leader nel maggio 2021 dando seguito al loro impegno a riunirsi regolarmente ai massimi livelli e a rafforzare il loro partenariato strategico al fine di migliorare la cooperazione economica e politica;
B. considerando che l’UE e l’India, essendo le due più grandi democrazie al mondo, condividono forti legami politici, economici, sociali e culturali; che, tuttavia, le relazioni bilaterali commerciali non hanno ancora raggiunto pienamente il loro potenziale;
C. considerando che i leader indiani e dell’UE hanno affermato la loro determinazione a preservare e promuovere un multilateralismo efficace e un ordine multilaterale basato su norme imperniato sulle Nazioni Unite e sull’Organizzazione mondiale del commercio (OMC);
D. considerando che l’India si è astenuta, durante l’11a sessione speciale di emergenza dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite, dal voto sulla risoluzione del 24 marzo 2022 dal titolo “Conseguenze umanitarie dell’aggressione nei confronti dell’Ucraina”, mentre 140 paesi hanno votato a favore;
E. considerando che l’UE è il terzo partner commerciale dell’India e il principale investitore estero, mentre l’India è il nono partner commerciale dell’UE e rappresentava meno del 2,1 % degli scambi totali di merci nel 2021; che esiste un potenziale inutilizzato per una cooperazione economica più forte, più profonda e reciprocamente vantaggiosa, purché siano tutelate le norme europee, che potrebbe portare alla creazione di nuovi posti di lavoro e a maggiori opportunità per entrambi i partner;
F. considerando che l’area di libero scambio ASEAN-India, che include l’accordo sugli scambi di beni, l’accordo sugli scambi di servizi e l’accordo sugli investimenti, esiste dal 2003;
G. considerando che il quadro strategico dell’UE per l’India, articolato nel partenariato strategico UE-India, nella sua strategia globale, nella strategia per l’India, nella strategia di connettività UE-Asia, nel suo partenariato per la connettività India-UE, nel dialogo India-UE in materia di diritti umani e nella Strategia dell’UE per la Cooperazione nella regione indo-pacifica, ha evidenziato l’importanza vitale della cooperazione con l’India nell’agenda globale dell’UE; che il 25 aprile 2022 l’UE e l’India hanno convenuto di istituire un Consiglio per il commercio e la tecnologia;
H. considerando che l’India affronta ancora importanti ostacoli per quanto riguarda lo sviluppo sostenibile, i diritti umani e l’ambiente, in particolare in relazione alla situazione delle minoranze e alle libertà fondamentali; che il Parlamento ha espresso preoccupazione riguardo alla modifica della Legge sulla cittadinanza indiana del 2019, che esclude i musulmani dalla tutela relativa alla cittadinanza;
I. considerando che l’India non ha ancora ratificato tutte le convenzioni fondamentali dell’Organizzazione internazionale del lavoro (OIL), ossia la Convenzione sulla libertà sindacale e la protezione del diritto sindacale (n. 87) e la Convenzione sul diritto di organizzazione e negoziazione collettiva (n. 98); che la forza lavoro dell’economia informale indiana rappresenta ancora più del 90 % dell’intera forza lavoro; che ciò fa sì che milioni di persone non abbiano l’assicurazione sociale e vivano una vita di incertezze[7];
1. invita la Commissione, il Consiglio dell’Unione europea e il Servizio europeo per l’azione esterna a proseguire tutti gli sforzi volti a migliorare e approfondire le relazioni con l’India, partner strategico dell’UE; ribadisce la necessità di un partenariato più profondo basato sui valori condivisi della libertà, della democrazia, del pluralismo, dello Stato di diritto, del buon governo, dell’uguaglianza, del rispetto dei diritti umani, dei diritti dei lavoratori, dei diritti delle donne e dell’uguaglianza di genere, dell’impegno a promuovere un ordine globale inclusivo, coerente e basato su regole, un multilateralismo efficace e uno sviluppo sostenibile, a combattere i cambiamenti climatici e a promuovere la pace e la stabilità nel mondo;
2. accoglie con favore l’accordo UE-India sull’avvio di un Consiglio per il commercio e la tecnologia che rafforzerà il nostro partenariato strategico e si impegnerà a sostenerne l’attuazione; ritiene che questo nuovo meccanismo costituisca un forum significativo per affrontare le nuove sfide nel settore del commercio, della tecnologia e della sicurezza e sottolinea l’importanza di promuovere il commercio nell’ambito della tecnologia, prestando particolare attenzione alle tecnologie che combattono i cambiamenti climatici;
3. rammenta che il commercio UE-India è aumentato di oltre il 70 % tra il 2009 e il 2019 e che entrambe le parti condividono un interesse comune nel promuovere legami economici sempre più stretti e saldi; riconosce che l’India è un partner importante per l’UE per diversificare le proprie catene di approvvigionamento; riconosce inoltre che vi sono temi sensibili per entrambe le parti, ma ritiene che potrebbero essere risolti in modo da realizzare una situazione reciprocamente vantaggiosa per entrambi i partner;
4. ricorda che la strategia “Dal produttore al consumatore” prevede l’obbligo di ridurre del 50 % l’utilizzo di pesticidi entro il 2030 e di incrementare al 25 % la percentuale di superfici destinate all’agricoltura biologica;
5. si attende un rapido seguito alla riunione dei leader UE-India del mese di maggio 2021 per affrontare apertamente e al più alto livello la cooperazione in materia di commercio e investimenti basata sui valori; accoglie con favore la disponibilità di entrambi i partner ad adoperarsi per la conclusione di un accordo commerciale ambizioso, basato sui valori, equilibrato, globale e reciprocamente vantaggioso, nonché di un accordo autonomo sulla protezione degli investimenti e di un accordo sulle indicazioni geografiche;
6. sottolinea l’importanza economica e strategica di questo accordo, che avrà successo solo se riuscirà ad allineare progressivamente l’UE e l’India verso un’agenda e valori condivisi in relazione allo sviluppo sostenibile, al fine di generare prosperità, crescita e occupazione condivise, stimolare la competitività, combattere la povertà, compiere progressi verso il conseguimento degli obiettivi di sviluppo sostenibile (OSS), promuovere la lotta contro i cambiamenti climatici e l’attuazione dell’accordo di Parigi, sostenere i diritti dei lavoratori e le libertà fondamentali, promuovere l’uguaglianza di genere e l’emancipazione delle donne, e se tiene esplicitamente conto dell’esito del processo di riesame in corso sul commercio e lo sviluppo sostenibile;
7. rileva che l’UE è il principale partner commerciale dell’India nel settore agroalimentare; ricorda che il settore agricolo costituisce una parte considerevole dell’economia indiana e rappresenta il 41 % dell’occupazione nel paese; sottolinea la sensibilità ma anche il potenziale di taluni comparti agricoli nell’UE e in India; evidenzia che un maggiore accesso al mercato per i prodotti agricoli non dovrebbe tradursi in un indebito vantaggio competitivo per nessuna delle parti; richiama l’attenzione sulla necessità di garantire che le importazioni agroalimentari dall’India rispettino le norme dell’UE in materia di salute e sicurezza; ritiene che l’UE dovrebbe sostenere l’India per aiutare i suoi agricoltori a ridurre l’uso dei pesticidi; sottolinea la necessità che l’UE e l’India collaborino da vicino per far fronte alle ripercussioni sulla sicurezza alimentare della guerra russa in Ucraina;
8. osserva che uno degli obiettivi dei futuri accordi UE-India sul commercio e gli investimenti è rafforzare le relazioni economiche, commerciali e d’investimento tra l’UE e l’India, nel pieno rispetto dei diritti umani riconosciuti a livello internazionale e delle norme e degli accordi in materia di ambiente e lavoro, nonché favorire un contesto normativo e imprenditoriale solido, trasparente, aperto, non discriminatorio e prevedibile per le aziende di entrambe le parti, liberando il potenziale non sfruttato della cooperazione economica reciproca tra l’UE e l’India;
9. ribadisce con la massima fermezza la propria condanna della guerra di aggressione illegale, non provocata e ingiustificata contro l’Ucraina da parte della Federazione russa; riconosce la posizione neutrale dell’India fin dalla sua indipendenza; sottolinea che l’UE e l’India sono disposte a collaborare per un mondo prospero e pacifico e deplora tuttavia la titubanza dell’India nel condannare l’aggressione militare della Federazione russa contro l’Ucraina; sottolinea che è importante che le democrazie lavorino di concerto e che si allineino sugli aspetti centrali, in particolare sui valori fondamentali e su scambi commerciali aperti, basati su regole e sostenibili;
10. ritiene che l’attuale mandato negoziale relativo a un accordo commerciale, a un accordo separato sulla tutela degli investimenti e a un accordo sulle indicazioni geografiche sia completo e sufficientemente ampio da consentire il riavvio dei negoziati e che debba essere interpretato in linea con i moderni standard; ritiene che sia necessario garantire che il futuro accordo commerciale globale disponga di norme ambientali e in materia di diritti umani come elementi fondamentali e contenga, come parti integranti, un capitolo dedicato alle PMI, un capitolo dedicato al commercio digitale, un capitolo dedicato alle materie prime per rafforzare l’accesso al mercato e un capitolo dedicato al commercio e allo sviluppo sostenibile ambizioso e attuabile, in linea con l’accordo di Parigi; ritiene inoltre che l’accordo dovrebbe includere disposizioni su sistemi alimentari sostenibili e sul genere;
11. invita il Governo indiano a presentare una tabella di marcia per la ratifica delle restanti due convenzioni fondamentali nn. 87 e 98 dell’OIL e ritiene che i loro principi debbano essere debitamente e correttamente attuati in modo tempestivo; sottolinea che, data la natura informale del mercato del lavoro indiano, sono molte le sfide riguardanti l’attuazione ed esecuzione delle norme internazionali del lavoro; incoraggia la Commissione a garantire che i principi fondamentali dell’OIL siano applicati nel futuro accordo commerciale; invita altresì la Commissione a garantire che il futuro accordo commerciale tra l’UE e l’India sia in linea con il Green Deal europeo, con la strategia “Dal produttore al consumatore” e con la COP26;
12. concorda con i leader dell’UE e dell’India sul fatto che, per mantenere lo slancio necessario a riavviare i negoziati, è imperativo trovare soluzioni a problemi di accesso al mercato di lunga data; incoraggia, pertanto, i negoziatori a trovare soluzioni rapide ai problemi di accesso al mercato di lunga data sia a livello di governance che di settori (ad esempio, automobili, componenti automobilistici, agricoltura, dispositivi medici, prodotti farmaceutici, prodotti sanitari e fitosanitari irritanti, appalti pubblici e barriere non tariffarie come le richieste di controllo di qualità, certificazione, rispetto delle norme internazionali, requisiti di localizzazione) senza compromessi sui contenuti a favore di una conclusione rapida;
13. incoraggia i negoziatori a compiere progressi significativi nel raggiungimento di un accordo globale di libero scambio reciprocamente vantaggioso, all’avanguardia e compatibile con l’OMC e basato su regole, che attribuisca priorità agli ambiti favorevoli alla crescita sostenibile, affrontando le disuguaglianze, e alle transizioni giuste in ambito digitale e verde, come segue:
i. la completa eliminazione di dazi e contingenti su base reciproca, prestando nel contempo attenzione ai prodotti sensibili e garantendo che le riduzioni non siano controbilanciate da un aumento delle tasse e delle imposte nazionali, anche a livello statale, sui prodotti importati;
ii. procedure doganali accelerate, più trasparenti e meno onerose, nonché una procedura completa di certificazione elettronica unica e l’eliminazione di divieti d’importazione sproporzionati;
iii. l’approvazione sollecita e trasparente delle domande di accesso al mercato, procedure di regionalizzazione e di audit, basate su misure sanitarie e fitosanitarie relative alle importazioni scientificamente giustificate, su norme internazionali e su discipline che vanno oltre l’accordo sull’applicazione di misure sanitarie e fitosanitarie (accordo SPS) dell’OMC; l’accordo dovrebbe mirare a garantire la cooperazione in materia di misure sanitarie e fitosanitarie e la rapida approvazione, da parte dell’India, di tutte le domande di accesso al mercato esistenti e future, comprese quelle ritardate dalle spedizioni di prova e da questioni relative alle certificazioni;
iv. l’eliminazione di un numero crescente di barriere tecniche al commercio, compresa una revisione degli ostacoli alle TIC, i dispositivi medici, i giocattoli, le bevande alcoliche, i diamanti lavorati, i prodotti agricoli e alimentari e l’acciaio; l’accordo dovrebbe cercare di conseguire il rispetto delle norme internazionali dell’Organizzazione internazionale per la standardizzazione (ISO), della Commissione elettrotecnica internazionale (IEC) e dell’Unione internazionale delle telecomunicazioni (UIT), andare oltre l’accordo sugli ostacoli tecnici agli scambi dell’OMC, garantire che si eviti la duplicazione di test e certificazioni e lo snellimento dei regimi di licenze, delle richieste di controllo di qualità e delle indagini cliniche;
v. un capitolo completo sugli appalti pubblici a tutti i livelli di governance al fine di attuare i principi di trasparenza e non discriminazione negli appalti pubblici attraverso procedure di ricorso efficaci; chiede, a tale riguardo, che l’India aderisca all’accordo dell’OMC sugli appalti pubblici e vieti le pratiche discriminatorie di “comprate nazionale”, come alcune pratiche relative a “Make in India” e “Atmanirbhar Bharat” (“India autosufficiente”), in quanto mirano a favorire la produzione interna, scoraggiare le importazioni e incidere in modo significativo sull’accesso al mercato per le imprese dell’UE;
vi. la garanzia di condizioni di parità in materia di sovvenzioni e pratiche commerciali delle imprese statali;
vii. un capitolo globale riguardante un alto livello di protezione dei diritti di proprietà intellettuale (DPI), incentrato tra l’altro sulle disposizioni in materia di cooperazione e sui trasferimenti di tecnologia, che dovrebbe facilitare una procedura di domanda di brevetto non restrittiva e rapida, l’applicazione tempestiva ed efficace delle norme in materia di DPI compresa la protezione delle indicazioni geografiche (IG); si deve tuttavia prestare particolare attenzione alla capacità dell’India di produrre farmaci generici economicamente accessibili per le necessità sanitarie nazionali o per le esportazioni verso altri paesi in via di sviluppo che ne hanno bisogno conformemente alla dichiarazione di Doha sull’accordo TRIPS in materia di salute pubblica;
viii. un capitolo specifico sulle PMI per tenere conto delle loro esigenze specifiche e garantire certezza giuridica; sottolinea la necessità di un contesto normativo favorevole alle imprese per le PMI, comprese procedure doganali armonizzate e semplificate nonché oneri amministrativi e normativi ridotti onde superare tutte le barriere tariffarie e non tariffarie che impediscono alle PMI di accedere al mercato indiano; sottolinea la necessità di agevolare la condivisione delle informazioni in materia di accesso al mercato, normativa commerciale, procedure commerciali e norme sull’origine;
ix. l’inclusione di un ambizioso capitolo sul commercio e lo sviluppo sostenibile che garantisca una cooperazione basata sui valori nel commercio e negli investimenti e promuova i più elevati standard internazionali per quanto concerne i diritti del lavoro, compresa un’azione decisa per eliminare il lavoro minorile e il lavoro forzato, garantire la protezione dell’ambiente e la promozione della parità di genere, ispirato ai più recenti e moderni accordi di libero scambio dell’UE; sottolinea che la sostenibilità deve riflettersi in modo trasversale nell’accordo attraverso disposizioni applicabili che tengano conto del riesame relativo al commercio e allo sviluppo sostenibile;
x. l’introduzione di moderne regole di origine, favorevoli alle PMI, armonizzate e reciproche, in linea con gli accordi di libero scambio più moderni e globali dell’UE;
xi. l’inclusione del piano d’azione per l’economia circolare presentato di recente, volto a garantire la riduzione dei rifiuti e l’emancipazione dei consumatori, provvedendo inoltre affinché i prodotti sostenibili diventino la norma e guidando le azioni globali verso l’economia circolare;
xii. il divieto di procedure di concessione non automatica delle licenze di importazione o esportazione, salvo casi giustificati;
xiii. l’eliminazione di tutti gli ostacoli discriminatori e sproporzionati allo stabilimento, sia nel settore dei servizi che nel settore manifatturiero, nonché gli ostacoli che si frappongono alla fornitura di servizi transfrontalieri, così da garantire condizioni di parità tra i fornitori di servizi dell’UE e indiani;
xiv. regole sul commercio digitale rafforzate basate sulle norme dell’UE e sulle pratiche globali; ritiene, in particolare, che il 5G non debba essere realizzato mediante il trasferimento tecnologico obbligatorio, come l’obbligo di comunicare i codici sorgente, gli algoritmi e le chiavi di cifratura;
xv. la conferma dei diritti e degli obblighi di entrambe le parti ai sensi degli accordi dell’OMC (antidumping, antisovvenzioni e di salvaguardia), la valutazione di settori di interesse comune che vadano oltre dette norme dell’OMC, nonché l’inclusione di un meccanismo temporaneo di salvaguardia bilaterale;
xvi. la garanzia del buon governo e dello Stato di diritto e l’eliminazione degli ostacoli creati dall’incertezza giuridica;
14. ricorda che le PMI sono la colonna portante dello sviluppo socioeconomico indiano e rappresentano il 45 % della produzione industriale totale del paese; ritiene che l’India e l’UE dovrebbero continuare a lavorare per garantire un contesto imprenditoriale favorevole e stabile per le PMI, agevolandone l’accesso ai mercati internazionali e consentendo loro di sfruttare appieno le opportunità commerciali; accoglie con favore, in tal senso, l’istituzione dell’Helpdesk PI PMI India, che fornisce alle PMI assistenza di prima linea su come proteggere e attuare i loro diritti di proprietà intellettuale, e invita la Commissione a sfruttare tale iniziativa per creare ulteriori piattaforme digitali che contribuirebbero a ridurre i costi e gli oneri amministrativi, accrescendo la partecipazione delle PMI al commercio internazionale;
15. chiede a entrambe le parti di valutare la possibilità di fornire flussi di dati interoperabili tra le giurisdizioni dell’India e dell’UE nel pieno rispetto del regolamento generale sulla protezione dei dati (GDPR)[8] sulla base di una valutazione; invita l’India ad allineare la sua nuova legge sulla protezione dei dati alle norme più rigorose riconosciute a livello internazionale in materia di protezione dei dati e di tutela della vita privata; invita l’India ad aderire all’iniziativa dell’UE sulle norme internazionali in materia di protezione dei dati;
16. invita la squadra negoziale dell’UE, nonché le istituzioni e gli Stati membri dell’UE, a sfruttare al meglio l’impegno dell’India a favore del multilateralismo e di un ordine commerciale internazionale basato su regole e invita l’India a svolgere un ruolo costruttivo nel garantire risultati significativi nel quadro della prossima 12a e 13a conferenza ministeriale dell’OMC; plaude alla proposta di riforma cosponsorizzata dall’UE e dall’India riguardante l’organo di conciliazione dell’OMC e invita l’India ad aderire all’accordo provvisorio in materia di arbitrato d’appello; elogia l’impegno dei leader dell’UE e dell’India teso a rafforzare il coordinamento sulla governance economica mondiale, in particolare nell’ambito dell’OMC e del G20; si aspetta di essere informato in merito ai risultati del dialogo tra alti funzionari UE-India, che mira ad approfondire la cooperazione bilaterale sulle questioni dell’OMC sotto gli auspici dei dialoghi ad alto livello sul commercio e gli investimenti;
17. si rammarica del permanere delle incertezze per gli investitori dell’UE, soprattutto a seguito della decisione dell’India del 2016 di rescindere in modo unilaterale tutti i suoi trattati d’investimento bilaterali;
18. prende atto della disponibilità di entrambe le parti a negoziare un accordo autonomo sulla protezione degli investimenti, che garantirebbe una maggiore certezza del diritto per gli investitori da ambo le parti e rafforzerebbe ulteriormente le relazioni commerciali bilaterali attirando maggiori investimenti dell’UE in India e difende la possibilità per le parti di esaurire i mezzi di ricorso nazionali; raccomanda di adoperarsi per il raggiungimento di obiettivi comuni e reciprocamente vantaggiosi in tali settori al fine di promuovere la crescita economica e l’innovazione sostenibile; sottolinea che tale accordo dovrebbe, tra l’altro, prevedere tutele contro la discriminazione basata sull’origine, l’espropriazione illecita, il diniego di giustizia, le violazioni fondamentali del giusto processo, la manifesta arbitrarietà, la discriminazione mirata per motivi manifestamente illeciti e i trattamenti abusivi; propone di effettuare una valutazione d’impatto globale prima della fine dei negoziati; accoglie con favore gli investimenti indiani in Europa in quanto fattore di dinamismo economico, maggiore competitività e diversificazione della produzione;
19. ribadisce che un accordo sulla protezione degli investimenti potrebbe essere un primo passo adeguato per rafforzare ulteriormente le relazioni commerciali bilaterali; incoraggia i negoziatori a concordare l’istituzione di un tribunale multilaterale per gli investimenti e un sistema giurisdizionale degli investimenti UE-India dedicato quale soluzione temporanea nell’ottica di creare un tribunale multilaterale per gli investimenti, al quale sia l’UE che l’India dovrebbero aderire;
20. accoglie con favore l’impegno dei leader a concludere un accordo separato sulle IG, autonomo o integrato nell’accordo commerciale globale; ritiene che tale accordo sia una priorità per i settori agricolo e agroalimentare dell’UE al fine di proteggere le IG dell’UE e invita la Commissione ad adoperarsi per la creazione di un elenco completo di IG dell’UE;
21. mette in risalto la necessità che l’UE promuova i diritti umani e il diritto all’alimentazione quale principio e priorità fondamentali dei sistemi alimentari e quale elemento essenziale per trasformare i sistemi alimentari; invita l’UE ad attuare la dichiarazione delle Nazioni Unite sui diritti dei contadini e di altre persone che lavorano nelle zone rurali e a garantire che le persone più emarginate possano accedere a un’alimentazione nutriente;
22. osserva che, sebbene l’ordinamento giuridico indiano consenta la coltivazione di organismi geneticamente modificati (OMG) al fine di trasformarli in alimenti e mangimi, il regime indiano applicabile agli OGM è simile a quello dell’UE in termini di rigore e severità;
23. rileva l’importanza di compiere progressi decisivi nel vietare tutti gli antibiotici e i medicinali veterinari che non rispettano le norme del Codex Alimentarius;
24. sottolinea che l’UE deve garantire che l’accordo di cooperazione con l’India migliori il livello di cooperazione reciproca e che tutte le norme economiche, sociali, ambientali, sanitarie, di sicurezza e di qualità dell’UE siano rispettate da entrambe le parti;
25. esorta la Commissione a effettuare un’analisi del possibile impatto economico dell’accordo, tenendo conto che la produzione agricola e animale in India non è soggetta alle norme UE, che aumentano invece i costi di produzione in Europa, con il rischio di portare a una concorrenza sleale, come già accaduto con altri accordi con paesi terzi;
26. chiede alla Commissione di garantire che il testo dell’accordo, come coerentemente avvenuto negli accordi di libero scambio precedentemente conclusi dall’UE, tuteli il mercato interno unico dell’UE impedendo:
(i) l’importazione di OGM non autorizzati negli alimenti, nei mangimi e nelle sementi;
(ii) l’importazione di prodotti agricoli e alimentari con livelli di residui di antiparassitari più elevati di quanto consentito dal diritto dell’Unione, applicando in modo sistemico le norme dell’UE in fatto di limiti massimi di residui;
(iii) l’importazione di prodotti agricoli e alimentari la cui produzione abbia comportato l’uso di preparati ormonali vietati nell’UE;
(iv) l’introduzione di ceppi di microbi resistenti agli antimicrobici;
27. ricorda che il 14 dicembre 2021 l’India è stata condannata dinanzi all’OMC per gli ingenti sussidi concessi alle sue produzioni di zucchero e alle relative esportazioni; chiede, pertanto, poiché non è previsto un riesame dei sussidi incompatibili con le norme dell’OMC, la sospensione del contingente CXL di 10 000 t per lo zucchero indiano; chiede che i prossimi negoziati commerciali UE-India garantiscano l’eliminazione dei sussidi concessi nel settore dello zucchero incompatibili con l’OMC;
28. accoglie con favore l’istituzione di due gruppi di lavoro congiunti per intensificare la cooperazione normativa in materia di beni e servizi, comprese le tecnologie verdi e digitali e le catene di approvvigionamento resilienti in consultazione con rappresentanti di diverse parti interessate su un piano di parità; sottolinea il ruolo cruciale dei dialoghi ad alto livello sul commercio e gli investimenti nel garantire progressi significativi a livello globale, anche in relazione ai problemi di accesso al mercato di lunga data; si aspetta di essere informato tempestivamente e regolarmente in merito ai risultati di tali dialoghi;
29. invita i negoziatori a concordare, in via prioritaria, l’istituzione di una piattaforma di consultazione bilaterale ex ante ed ex post tra l’UE e l’India concepita per facilitare le discussioni e le consultazioni prima di qualsiasi nuova misura o sovvenzione che potrebbe incidere negativamente sul commercio o sugli investimenti; ritiene che tale piattaforma dovrebbe agevolare un dialogo con i rappresentanti di un’ampia gamma di parti interessate, comprese le parti sociali e le organizzazioni della società civile; è dell’avviso che le associazioni imprenditoriali e industriali dovrebbero portare all’attenzione del segretariato di tale piattaforma qualsiasi nuovo elemento di contrasto per il commercio o gli investimenti; ritiene che la piattaforma dovrebbe infine diventare parte integrante del quadro di governance del futuro accordo commerciale;
30. ritiene che la governance di un potenziale accordo di libero scambio UE-India dovrebbe comportare un comitato misto che garantisca il monitoraggio, il dialogo strutturato e la vigilanza congiunti da parte del Parlamento europeo e di entrambe le camere del parlamento indiano; sottolinea che il coinvolgimento della società civile nel monitoraggio dell’attuazione dell’accordo è essenziale e chiede la rapida istituzione di gruppi consultivi interni dopo l’entrata in vigore dell’accordo e una rappresentanza equilibrata delle organizzazioni imprenditoriali, dei sindacati e della società civile al loro interno, comprese organizzazioni indipendenti dei settori del lavoro e dell’ambiente;
°
° °
31. incarica la sua Presidente di trasmettere la presente risoluzione al Consiglio e alla Commissione, nonché al governo e al parlamento dell’India.
![]() |
PARERE DELLA COMMISSIONE PER L’AGRICOLTURA E LO SVILUPPO RURALE (1.3.2022) |
![]() |
destinato alla commissione per il commercio internazionale
sulla futura cooperazione UE-India in materia di commercio e investimenti
Relatore per parere: Ivan David
SUGGERIMENTI
La commissione per l’agricoltura e lo sviluppo rurale invita la commissione per il commercio internazionale, competente per il merito, a includere nella proposta di risoluzione che approverà i seguenti suggerimenti:
– viste le convenzioni dell’Organizzazione internazionale del lavoro (OIL),
– vista la convenzione sulla diversità biologica,
– visto il regolamento (UE) n. 1151/2012 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 21 novembre 2012, sui regimi di qualità dei prodotti agricoli e alimentari[9],
– visto il regolamento delegato (UE) n. 664/2014 della Commissione, del 18 dicembre 2013, che integra il regolamento (UE) n. 1151/2012 del Parlamento europeo e del Consiglio con riguardo alla definizione dei simboli dell’Unione europea per le denominazioni di origine protette, le indicazioni geografiche protette e le specialità tradizionali garantite e con riguardo alle norme sulla provenienza, ad alcune norme procedurali e ad alcune norme transitorie supplementari[10],
– visto il regolamento di esecuzione (UE) n. 668/2014 della Commissione, del 13 giugno 2014, recante modalità di applicazione del regolamento (UE) n. 1151/2012 del Parlamento europeo e del Consiglio sui regimi di qualità dei prodotti agricoli e alimentari,
– visto il regolamento di esecuzione (UE) 2019/34 della Commissione, del 17 ottobre 2018, recante modalità di applicazione del regolamento (UE) n. 1308/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio per quanto riguarda le domande di protezione delle denominazioni di origine, delle indicazioni geografiche e delle menzioni tradizionali nel settore vitivinicolo, la procedura di opposizione, le modifiche del disciplinare di produzione, il registro dei nomi protetti, la cancellazione della protezione nonché l’uso dei simboli, e del regolamento (UE) n. 1306/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio per quanto riguarda un idoneo sistema di controlli[11],
– visto il regolamento delegato della Commissione, del 17 ottobre 2018, che integra il regolamento (UE) n. 1308/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio per quanto riguarda le domande di protezione delle denominazioni di origine, delle indicazioni geografiche e delle menzioni tradizionali nel settore vitivinicolo, la procedura di opposizione, le restrizioni dell’uso, le modifiche del disciplinare di produzione, la cancellazione della protezione nonché l’etichettatura e la presentazione[12],
– visto il regolamento (UE) n. 1308/2013, del Parlamento europeo e del Consiglio, del 17 dicembre 2013, recante organizzazione comune dei mercati dei prodotti agricoli e che abroga i regolamenti (CEE) n. 922/72, (CEE) n. 234/79, (CE) n. 1037/2001 e (CE) n. 1234/2007 del Consiglio[13],
– visto il regolamento (UE) n. 1306/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 17 dicembre 2013, sul finanziamento, sulla gestione e sul monitoraggio della politica agricola comune e che abroga i regolamenti del Consiglio (CEE) n. 352/78, (CE) n. 165/94, (CE) n. 2799/98, (CE) n. 814/2000, (CE) n. 1290/2005 e (CE) n. 485/2008[14],
– visto il regolamento (CE) n. 555/2008 della Commissione, del 27 giugno 2008, recante modalità di applicazione del regolamento (CE) n. 479/2008 del Consiglio relativo all’organizzazione comune del mercato vitivinicolo, in ordine ai programmi di sostegno, agli scambi con i paesi terzi, al potenziale produttivo e ai controlli nel settore vitivinicolo[15],
– visti il regolamento delegato (UE) 2018/273 della Commissione, dell’11 dicembre 2017, che integra il regolamento (UE) n. 1308/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio per quanto riguarda il sistema di autorizzazioni per gli impianti viticoli, lo schedario viticolo, i documenti di accompagnamento e la certificazione, il registro delle entrate e delle uscite, le dichiarazioni obbligatorie, le notifiche e la pubblicazione delle informazioni notificate, che integra il regolamento (UE) n. 1306/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio per quanto riguarda i pertinenti controlli e le pertinenti sanzioni, e che modifica i regolamenti (CE) n. 555/2008, (CE) n. 606/2009 e (CE) n. 607/2009 della Commissione e abroga il regolamento (CE) n. 436/2009 della Commissione e il regolamento delegato (UE) 2015/560 della Commissione[16],
– visto il regolamento (UE) n. 2019/787 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 17 aprile 2019, relativo alla definizione, alla designazione, alla presentazione e all’etichettatura delle bevande spiritose, all’uso delle denominazioni di bevande spiritose nella presentazione e nell’etichettatura di altri prodotti alimentari, nonché alla protezione delle indicazioni geografiche delle bevande spiritose e all’uso dell’alcole etilico e di distillati di origine agricola nelle bevande alcoliche, e che abroga il regolamento (CE) n. 110/2008[17],
– visto il regolamento delegato (UE) 2021/1235 della Commissione, del 12 maggio 2021, che integra il regolamento (UE) n. 2019/787 del Parlamento europeo e del Consiglio con norme concernenti le domande di registrazione delle indicazioni geografiche delle bevande spiritose, le modifiche del disciplinare, la cancellazione della registrazione e il registro[18],
– visto il regolamento di esecuzione (UE) 2021/1236 della Commissione, del 12 maggio 2021, recante modalità di applicazione del regolamento (UE) n. 2019/787 del Parlamento europeo e del Consiglio per quanto riguarda le domande di registrazione delle indicazioni geografiche di bevande spiritose, la procedura di opposizione, le modifiche del disciplinare, la cancellazione della registrazione, l’utilizzo del simbolo e il controllo[19],
– visto il regolamento (UE) n. 251/2014 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 26 febbraio 2014, concernente la definizione, la designazione, la presentazione, l’etichettatura e la protezione delle indicazioni geografiche dei prodotti vitivinicoli aromatizzati e che abroga il regolamento (CEE) n. 1601/91 del Consiglio[20],
– visto il regolamento di esecuzione (UE) 2021/404 della Commissione del 24 marzo 2021 che stabilisce gli elenchi di paesi terzi, territori o loro zone da cui è autorizzato l’ingresso nell’Unione di animali, materiale germinale e prodotti di origine animale conformemente al regolamento (UE) n. 2016/429 del Parlamento europeo e del Consiglio[21],
– visto l’allegato IX del regolamento di esecuzione (UE) 2021/404, che non comprende ancora l’India, né elenca il materiale germinale proveniente dall’India tra le partite autorizzate per l’ingresso nell’UE,
– vista la comunicazione della Commissione del 20 maggio 2020 dal titolo “Una strategia ‘Dal produttore al consumatore’ per un sistema alimentare equo, sano e rispettoso dell’ambiente” (COM(2020)0381),
– vista la comunicazione della Commissione del 18 febbraio 2021 dal titolo “Riesame della politica commerciale – Una politica commerciale aperta, sostenibile e assertiva” (COM(2021)0066),
– vista la relazione del panel dell’Organizzazione mondiale del commercio (OMC) del 14 dicembre 2021 dal titolo “India – Measures Concerning Sugar and Sugarcane” (India – Misure relative allo zucchero e la canna da zucchero), in particolare la sua condanna dei sussidi concessi dall’India per lo zucchero,
– vista l’importanza politica e commerciale di migliorare le relazioni con l’India, un partner commerciale strategico dell’UE, anche nel settore dell’agricoltura, dei prodotti alimentari e delle indicazioni geografiche, che un accordo di libero scambio rafforzerà considerevolmente,
A. considerando che qualsiasi eventuale accordo di cooperazione in materia di commercio e investimenti dovrebbe comprendere disposizioni ambiziose riguardo a un capitolo applicabile sul commercio e lo sviluppo sostenibile che sia conforme all’accordo di Parigi;
B. considerando il ruolo fondamentale dell’India come partner commerciale dell’UE e le buone relazioni in essere che con il futuro accordo potranno essere ulteriormente sviluppate e rappresentare un’opportunità per le imprese europee garantendo un miglior equilibrio negli scambi agricoli tra l’UE e l’India;
1. rammenta che l’India è stata ripresa alle conferenze ministeriali dell’OIL per il mancato rispetto delle convenzioni dell’OIL, anche nel settore dell’agricoltura, e si rammarica per le posizioni poco ambizione assunte dall’India in occasione della 26° conferenza sui cambiamenti climatici delle Nazioni Unite (COP26);
2. ricorda che il settore agricolo costituisce una parte considerevole dell’economia indiana e rappresenta il 41 % dell’occupazione nel paese; sottolinea che il tasso di povertà nelle zone rurali dell’India raggiunge il 25 %, il doppio rispetto alle zone urbane[22]; prende atto che l’agricoltura, pur rappresentando la fonte di sussistenza per quasi la metà della popolazione indiana, è fortemente caratterizzata da pratiche produttive superate e non in linea con le norme europee;
3. mette in risalto la necessità che l’UE promuova i diritti umani e il diritto all’alimentazione quale principio e priorità fondamentali dei sistemi alimentari e quale elemento essenziale per trasformare i sistemi alimentari; invita l’UE ad attuare la dichiarazione delle Nazioni Unite sui diritti dei contadini e di altre persone che lavorano nelle zone rurali e a garantire che le persone più emarginate possano accedere a un’alimentazione nutriente;
4. osserva che, sebbene l’ordinamento giuridico indiano consenta la coltivazione di organismi geneticamente modificati (OGM) al fine di trasformarli in alimenti e mangimi, il regime indiano applicabile agli OGM è simile a quello dell’UE in termini di rigore e severità;
5. rileva l’importanza di compiere progressi decisivi nel vietare tutti gli antibiotici e i medicinali veterinari che non rispettano le norme del Codex Alimentarius;
6. richiama l’attenzione sul fatto che l’ordinamento giuridico indiano sembra imporre restrizioni meno severe all’uso agricolo di preparati ormonali e antimicrobici e sottolinea che l’esportazione verso l’UE di prodotti non conformi alle norme pertinenti dell’UE rimane vietata;
7. sottolinea che un eventuale maggiore accesso al mercato concesso ai prodotti agricoli indiani in un accordo di libero scambio non dovrebbe conferire alle imprese e alle multinazionali indiane attive nel commercio di prodotti agricoli e alimentari indiani un ingiusto vantaggio competitivo rispetto agli agricoltori dell’UE grazie a norme meno rigorose non conformi al diritto internazionale; ribadisce che le norme ambientali e del lavoro indiane sono molto meno rigorose rispetto a quelle in vigore nell’UE, in particolare nel settore agricolo; richiama l’attenzione sulla necessità di trovare un equilibrio tra, da una parte, la promozione delle relazioni commerciali UE-India e, dall’altra, il massimo rispetto da parte di entrambi i partner delle norme dell’UE in campo economico, sociale, ambientale e sanitario, nonché nell’ambito della sicurezza e della qualità, onde tutelare i cittadini europei dai prodotti agricoli provenienti da paesi terzi che non rispettano gli standard produttivi europei e prevenire una concorrenza sleale sul mercato unico;
8. sottolinea che l’UE deve garantire che l’accordo di cooperazione con l’India migliori il livello di cooperazione reciproca e che tutte le norme economiche, sociali, ambientali, sanitarie, di sicurezza e di qualità dell’UE siano rispettate da entrambe le parti;
9. invita la Commissione a riprendere i negoziati per un accordo di libero scambio equilibrato, ambizioso ed esaustivo che preveda impegni significativi su tutti gli aspetti della sostenibilità, ivi comprese le convenzioni dell’OIL pertinenti, l’agenda del lavoro dignitoso, le convenzioni fondamentali in materia ambientale, tra cui gli impegni assunti alla COP21 di Parigi con riferimento ai cambiamenti climatici, e la cooperazione sul benessere degli animali; sottolinea che l’accordo commerciale dovrebbe mirare a garantire un migliore accesso al mercato con una significativa riduzione delle barriere commerciali, tenendo conto dei prodotti sensibili dell’UE; chiede l’introduzione di misure speculari vincolanti che garantiscano che i prodotti importati dall’India siano conformi agli elevati standard del mercato unico dell’UE in materia di salute, ambiente, lavoro, clima, benessere degli animali, sicurezza e qualità; insiste sulla necessità di garantire la stessa tutela ai consumatori a prescindere dall’origine dei prodotti e di rispettare la sicurezza alimentare sia dell’India che dell’UE; insiste affinché, conformemente alla strategia “Dal produttore al consumatore”, qualsiasi futuro accordo commerciale tra l’India e l’UE includa un apposito quadro per i sistemi e i prodotti agroalimentari sostenibili;
10. richiama l’attenzione sulla necessità di garantire che le importazioni dall’India, in particolare quelle di prodotti agroalimentari, rispettino le norme dell’UE in materia di salute, sicurezza e qualità, ivi comprese quelle relative all’uso di ormoni, antibiotici e OGM;
11. osserva che lo scorso anno la bilancia commerciale UE-India nel settore agricolo e alimentare ha raggiunto un disavanzo di 1,8 miliardi di EUR, mentre gli squilibri negli scambi agricoli sono rimasti stabili nell’ultimo decennio; sottolinea che i produttori dell’UE dovrebbero poter accedere al mercato indiano per far fronte a tale squilibrio;
12. auspica che il futuro accordo fra l’UE e l’India contenga un impegno per garantire una maggiore sostenibilità sociale e ambientale nel settore dell’agricoltura;
13. invita la Commissione a negoziare un accordo distinto relativo alla protezione delle indicazioni geografiche prima di negoziare un accordo commerciale UE-India affinché ci sia un adeguato riconoscimento e protezione delle indicazioni geografiche europee da parte dell’India; sottolinea che l’accordo di investimento tra l’UE e l’India dovrebbe essere subordinato a tale accordo; invita la Commissione a lavorare a un elenco esaustivo delle indicazioni geografiche dell’UE da includere nel mandato negoziale dell’UE per l’accordo con l’India, che consentirebbe a tutti gli Stati membri che hanno registrato prodotti a indicazione geografica di includere quanti più prodotti possibile (tra cui prodotti alimentari, bevande e prodotti agricoli) in tale elenco;
14. esorta la Commissione a effettuare un’analisi del possibile impatto economico dell’accordo, tenendo conto che la produzione agricola e animale in India non è soggetta alle norme UE, che aumentano invece i costi di produzione in Europa, con il rischio di portare a una concorrenza sleale, come già accaduto con altri accordi con paesi terzi;
15. ricorda i dazi molto elevati imposti attualmente dall’India a diversi prodotti agricoli dell’UE (compresi vino, agrumi, olio d’oliva, prodotti lattiero-caseari e altri prodotti ortofrutticoli), nonché il numero elevato di barriere non tariffarie applicate dall’India all’importazione di prodotti agricoli dell’UE; sottolinea che tali politiche protezionistiche che disciplinano le esportazioni e impongono costantemente restrizioni alle importazioni costituiscono barriere tecniche agli scambi; osserva pertanto che l’accordo commerciale rappresenta un’opportunità reale di ottenere accesso a tale importante mercato in rapida crescita e invita la Commissione a negoziare una riduzione o un’abolizione dell’attuale dazio per i prodotti agricoli dell’UE;
16. chiede alla Commissione di garantire che il testo dell’accordo, come coerentemente avvenuto negli accordi di libero scambio precedentemente conclusi dall’UE, tuteli il mercato interno unico dell’UE impedendo:
(v) l’importazione di OGM non autorizzati negli alimenti, nei mangimi e nelle sementi;
(vi) l’importazione di prodotti agricoli e alimentari con livelli di residui di antiparassitari più elevati di quanto consentito dal diritto dell’Unione, applicando in modo sistemico le norme dell’UE in fatto di limiti massimi di residui;
(vii) l’importazione di prodotti agricoli e alimentari la cui produzione abbia comportato l’uso di preparati ormonali vietati nell’UE;
(viii) l’introduzione di ceppi di microbi resistenti agli antimicrobici;
17. ricorda che il 14 dicembre 2021 l’India è stata condannata dinanzi all’OMC per gli ingenti sussidi concessi alle sue produzioni di zucchero e alle relative esportazioni; chiede, pertanto, poiché non è previsto un riesame dei sussidi incompatibili con le norme dell’OMC, la sospensione del contingente CXL di 10 000 t per lo zucchero indiano; chiede che i prossimi negoziati commerciali UE-India garantiscano l’eliminazione dei sussidi concessi nel settore dello zucchero incompatibili con l’OMC;
18. ritiene che l’UE dovrebbe sostenere i paesi in via di sviluppo per aiutarli a ridurre l’uso incauto dei pesticidi e promuovere altri metodi per proteggere le piante e le risorse ittiche; ricorda, a tale riguardo, che è essenziale che i prodotti agroalimentari dei paesi terzi siano soggetti agli stessi requisiti applicati ai produttori europei, compresa la tolleranza zero per i residui di sostanze che soddisfano i criteri di esclusione.
INFORMAZIONI SULL’APPROVAZIONE IN SEDE DI COMMISSIONE COMPETENTE PER PARERE
Approvazione |
1.3.2022 |
|
|
|
Esito della votazione finale |
+: –: 0: |
40 6 1 |
||
Membri titolari presenti al momento della votazione finale |
Mazaly Aguilar, Clara Aguilera, Atidzhe Alieva-Veli, Álvaro Amaro, Attila Ara-Kovács, Carmen Avram, Adrian-Drago? Benea, Benoît Biteau, Mara Bizzotto, Daniel Buda, Asger Christensen, Angelo Ciocca, Ivan David, Paolo De Castro, Jérémy Decerle, Salvatore De Meo, Herbert Dorfmann, Luke Ming Flanagan, Dino Giarrusso, Francisco Guerreiro, Martin Häusling, Martin Hlavá?ek, Krzysztof Jurgiel, Jaros?aw Kalinowski, Elsi Katainen, Hélène Laporte, Camilla Laureti, Gilles Lebreton, Norbert Lins, Colm Markey, Marlene Mortler, Ulrike Müller, Maria Noichl, Juozas Olekas, Eugenia Rodríguez Palop, Bronis Rop?, Anne Sander, Petri Sarvamaa, Simone Schmiedtbauer, Annie Schreijer-Pierik, Marc Tarabella, Veronika Vrecionová, Sarah Wiener, Juan Ignacio Zoido Álvarez |
|||
Supplenti presenti al momento della votazione finale |
Zbigniew Ku?miuk, Alin Mitu?a, Pina Picierno |
VOTAZIONE FINALE PER APPELLO NOMINALE IN SEDE DI COMMISSIONE COMPETENTE PER PARERE
40 |
+ |
ECR |
Mazaly Aguilar, Krzysztof Jurgiel, Zbigniew Ku?miuk, Veronika Vrecionová |
ID |
Mara Bizzotto, Angelo Ciocca |
NI |
Dino Giarrusso |
PPE |
Álvaro Amaro, Daniel Buda, Salvatore De Meo, Herbert Dorfmann, Jaros?aw Kalinowski, Norbert Lins, Colm Markey, Marlene Mortler, Anne Sander, Petri Sarvamaa, Simone Schmiedtbauer, Annie Schreijer-Pierik, Juan Ignacio Zoido Álvarez |
Renew |
Atidzhe Alieva-Veli, Asger Christensen, Martin Hlavá?ek, Elsi Katainen, Alin Mitu?a, Ulrike Müller |
S&D |
Clara Aguilera, Attila Ara-Kovács, Carmen Avram, Adrian-Drago? Benea, Paolo De Castro, Camilla Laureti, Juozas Olekas, Pina Picierno, Marc Tarabella |
Verdi/ALE |
Benoît Biteau, Francisco Guerreiro, Martin Häusling, Bronis Rop?, Sarah Wiener |
6 |
– |
ID |
Ivan David, Hélène Laporte, Gilles Lebreton |
Renew |
Jérémy Decerle |
The Left |
Luke Ming Flanagan, Eugenia Rodríguez Palop |
1 |
0 |
S&D |
Maria Noichl |
Legenda
+ : favorevoli
– : contrari
0 : astensioni
![]() |
INFORMAZIONI SULL’APPROVAZIONE IN SEDE DI COMMISSIONE COMPETENTE PER IL MERITO |
![]() |
Approvazione |
16.6.2022 |
|
|
|
Esito della votazione finale |
+: –: 0: |
30 2 4 |
||
Membri titolari presenti al momento della votazione finale |
Anna-Michelle Asimakopoulou, Geert Bourgeois, Saskia Bricmont, Udo Bullmann, Jordi Cañas, Raphaël Glucksmann, Christophe Hansen, Heidi Hautala, Danuta Maria Hübner, Karin Karlsbro, Danilo Oscar Lancini, Bernd Lange, Sara Matthieu, Emmanuel Maurel, Carles Puigdemont i Casamajó, Catharina Rinzema, Massimiliano Salini, Helmut Scholz, Sven Simon, Dominik Tarczy?ski, Kathleen Van Brempt, Marie-Pierre Vedrenne, Jörgen Warborn, Iuliu Winkler, Juan Ignacio Zoido Álvarez |
|||
Supplenti presenti al momento della votazione finale |
Mazaly Aguilar, Marek Belka, Claudiu Manda, David McAllister, Javier Moreno Sánchez, Pedro Silva Pereira, Nicolae ?tef?nu?? |
|||
Supplenti (art. 209, par. 7) presenti al momento della votazione finale |
César Luena, Fulvio Martusciello, Johan Van Overtveldt, Lucia Vuolo |
![]() |
VOTAZIONE FINALE PER APPELLO NOMINALE IN SEDE DI COMMISSIONE COMPETENTE PER IL MERITO |
![]() |
30 |
+ |
ECR |
Mazaly Aguilar, Geert Bourgeois, Dominik Tarczy?ski, Johan Van Overtveldt |
ID |
Danilo Oscar Lancini |
NI |
Carles Puigdemont i Casamajó |
PPE |
Anna-Michelle Asimakopoulou, Christophe Hansen, Danuta Maria Hübner, David McAllister, Fulvio Martusciello, Massimiliano Salini, Sven Simon, Lucia Vuolo, Jörgen Warborn, Iuliu Winkler, Juan Ignacio Zoido Álvarez |
RENEW |
Jordi Cañas, Karin Karlsbro, Catharina Rinzema, Nicolae ?tef?nu??, Marie-Pierre Vedrenne |
S&D |
Marek Belka, Udo Bullmann, Bernd Lange, César Luena, Claudiu Manda, Javier Moreno Sánchez, Pedro Silva Pereira, Kathleen Van Brempt |
2 |
– |
THE LEFT |
Emmanuel Maurel, Helmut Scholz |
4 |
0 |
S&D |
Raphaël Glucksmann |
VERDI/ALE |
Saskia Bricmont, Heidi Hautala, Sara Matthieu |
Legenda
+ : favorevoli
– : contrari
0 : astensioni
[1] GU L 209 del 14.6.2021, pag. 1.
[2] GU C 337 del 20.9.2018, pag. 48.
[3] GU C 456 del 10.11.2021, pag. 117.
[4] GU C 506 del 15.12.2021, pag. 109.
[5] GU C 270 del 7.7.2021, pag. 2.
[6] GU C 99 dell’1.3.2022, pag. 10.
[8] GU L 119 del 4.5.2016, pag. 1.
[9] GU L 343 del 14.12.2012, pag. 1.
[10] GU L 179 del 19.6.2014, pag. 17.
[11] GU L 9 dell’11.1.2019, pag. 46.
[12] GU L 9 dell’11.1.2019, pag. 2.
[13] GU L 347 del 20.12.2013, pag. 671.
[14] GU L 347 del 20.12.2013, pag. 549.
[15] GU L 170 del 30.6.2008, pag. 1.
[16] GU L 58 del 28.2.2018, pag. 1.
[17] GU L 130 del 17.5.2019, pag. 1.
[18] GU L 270 del 29.7.2021, pag. 1.
[19] GU L 270 del 29.7.2021, pag. 10.
[20] GU L 84 del 20.3.2014, pag. 14.
[21] GU L 114 del 31.3.2021, pag. 1.
[22] Dipartimento tematico Relazioni esterne, Direzione generale delle Politiche esterne dell’Unione, su richiesta della commissione per il commercio internazionale, “EU-India Trade Relations – assessment and perspectives” (Relazioni commerciali UE-India – valutazione e prospettive), 2021, pag. 10.
Fonte/Source: https://www.europarl.europa.eu/doceo/document/A-9-2022-0193_IT.html