
(AGENPARL) – gio 30 giugno 2022 NUCLEARE. EUROPA VERDE: CALENDA PARTE DI ÉLITE OLIGARCHICA E REFRATTARIA A ESPRESSIONE DEMOCRAZIA
“Come ampiamente previsto, è la destra italiana, con la Lega di Salvini e Carlo Calenda, a portare avanti le ragioni della lobby del nucleare attraverso due rispettive mozioni per la sua inclusione nel mix energetico del nostro Paese. Non possiamo che trovare disdicevoli le parole di spregio nei confronti della volontà popolare espressa chiaramente in ben due referendum in cui i cittadini italiani hanno sonoramente bocciato il nucleare”.
Così, in una nota, i co-portavoce nazionali di Europa Verde, Angelo Bonelli ed Eleonora Evi, che proseguono: “Chi oggi parla di nucleare vuole distogliere l’attenzione da cosa è davvero urgente fare: sbloccare i progetti per le energie rinnovabili che, con i loro attuali 15 euro a Mwh, hanno un costo bassissimo rispetto ai 120 euro al MWh del gas e gli oltre 120 euro al Mwh del nucleare che tanto piace a Calenda e Alla Lega, come dimostra la sterilizzazione del prezzo su questa cifra effettuata dalla francese EDF nella centrale di Hinkley Point, in Gran Bretagna, per i prossimi vent’anni”.
“Non sappiamo che film abbiano visto né chi sono i consiglieri di Calenda, che invitiamo a studiare di più, ma la loro è una strategia energetica, – spiegano i due ecologisti, – che vuole mettere mano ai portafogli degli italiani più di quanto sia stato fatto oggi, con famiglie, imprese e piccoli artigiani che, a causa dell’elevato costo del gas, sono andati a gambe all’aria e stanno chiudendo. Non sappiamo che film abbia visto Calenda quando parla di tempistiche ridotte per la costruzione delle centrali nucleari da fissione, quando a Flamanville, in Francia, i lavori di costruzione sono iniziati nel 2007 e la centrale sarà messa in funzione presumibilmente nel 2023 anziché nel 2014, con ben 9 anni di ritardo e costi lievitati a quasi 18 miliardi di euro dai 3,7 iniziali. In Francia, la società che gestisce il nucleare, a causa degli elevati debiti, è stata ricapitalizzata. È totalmente falso che il costo dell’energia francese sia basso”.
“Se vogliamo davvero diventare energicamente indipendenti, riducendo i costi per gli italiani, la soluzione è una sola: l’energia proveniente da fonti rinnovabili. Lo stesso governo tedesco ha approvato un piano energetico che prevede, al 2035, di soddisfare il fabbisogno energetico nazionale con il 100% rinnovabili. Calenda, insieme e la Lega, stanno facendo un’operazione ideologica e questo è un elemento di discrimine politico rilevante. Sostenere che il referendum sia un atto populista è un atteggiamento elitario e monarchico della politica. Se per Calenda, i cittadini che hanno detto per ben due volte no al nucleare sono dei populisti, – concludono Bonelli ed Evi, – lui fa parte di un’élite oligarchica e refrattaria all’espressione della democrazia”.
GIANFRANCO MASCIA