
(AGENPARL) – Roma, 29 giugno 2022 – Secondo un recente sondaggio, meno del 3% delle società giapponesi che operano in Russia ha deciso di ritirarsi dopo l’invasione dell’Ucraina, la percentuale più bassa tra le nazioni del Gruppo dei Sette.
Secondo l’analisi del sondaggio, un numero considerevole di società giapponesi era cauto nell’uscire dalla Russia, con molte solo sospendendo le operazioni nella speranza di riprendere l’attività in futuro.
Solo il 4, o il 2,4 per cento, delle 168 società giapponesi operanti in Russia aveva deciso entro il 19 giugno di cessare l’attività nel Paese, secondo l’analisi di Teikoku Databank Ltd. basata sul sondaggio condotto dalla Yale School of Management negli Stati Uniti coprendo circa 1.300 grandi aziende in tutto il mondo.
La cifra è stata di gran lunga inferiore al 48% circa delle aziende britanniche che hanno annunciato il ritiro dalla Russia, seguito da circa il 33% delle aziende canadesi e da circa il 29% delle imprese statunitensi.
L’Italia ha la seconda percentuale più bassa di aziende che si ritirano dalla Russia con circa il 5%, secondo il sondaggio.
Commentando la bassa percentuale di società giapponesi, un funzionario della Teikoku Databank ha affermato: “La differenza era che le aziende giapponesi non avevano formulato in anticipo piani dettagliati per il ritiro”.
Comprese quelle che hanno deciso di sospendere la produzione, le operazioni o le transazioni, come l’interruzione delle spedizioni e l’accettazione degli ordini, 74 società giapponesi, ovvero il 40 percento, hanno deciso di terminare o interrompere le operazioni in Russia, ha affermato Teikoku Databank.