
(AGENPARL) – STRASBURGO ven 24 giugno 2022
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PROPOSTA DI RISOLUZIONE DEL PARLAMENTO EUROPEO |
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sul controllo delle attività finanziarie della Banca europea per gli investimenti – relazione annuale 2020
Il Parlamento europeo,
– vista la relazione di attività per il 2020 della Banca europea per gli investimenti (BEI), pubblicata il 20 gennaio 2021,
– viste la relazione finanziaria 2020 della BEI, pubblicata il 3 maggio 2021, e la sua relazione sulle attività di finanziamento e di assunzione di prestiti per il 2020, pubblicata il 5 maggio 2021,
– visto il piano operativo per il 2020 del gruppo BEI, approvato dal consiglio di amministrazione della BEI il 12 dicembre 2019 e pubblicato il 30 gennaio 2020,
– vista la relazione 2020 sul Fondo europeo per gli investimenti strategici (FEIS) trasmessa dalla BEI al Parlamento europeo e al Consiglio sulle operazioni di finanziamento e di investimento per il 2020 del gruppo BEI a titolo del FEIS,
– viste la tabella di marcia della banca per il clima 2021-2025 del gruppo BEI, adottata dal consiglio di amministrazione della BEI nel novembre 2020 e pubblicata il 14 dicembre 2020, e la strategia climatica della BEI, adottata nel novembre 2020 e pubblicata il 15 novembre 2020,
– visti i principi guida delle migliori pratiche bancarie della Banca europea per gli investimenti, approvati dal consiglio dei governatori della BEI nel 2018 e pubblicati il 3 ottobre 2018,
– viste la relazione 2020 sulla sostenibilità del gruppo BEI, pubblicata il 27 maggio 2021, e la relazione dal titolo “EIB 2020 Sustainability Disclosure in accordance with SASB Framework (Sustainability Accounting Standards Board)”, pubblicata nell’aprile 2021,
– visto il quadro di sostenibilità ambientale e sociale del gruppo BEI, pubblicato il 2 febbraio 2022,
– vista la nota di orientamento destinata ai promotori della BEI sulle prestazioni ambientali e sociali nelle operazioni finanziate dalla BEI in risposta alla crisi della pandemia di Covid-19, adottata il 29 maggio 2020,
– vista la relazione sull’attuazione della politica di trasparenza del gruppo BEI nel 2020, pubblicata il 16 aprile 2021,
– visto l’opuscolo del 2 febbraio 2021 dal titolo “European Investment Bank’s engagement with civil society – 2020 highlights”,
– viste le relazioni annuali del comitato di verifica della BEI per l’esercizio 2020, pubblicate l’8 ottobre 2021,
– vista la relazione di attività in materia di indagini anti-frode della BEI per il 2020, pubblicata il 29 luglio 2021,
– vista la relazione di attività 2020 della BEI sulla conformità, pubblicata il 10 maggio 2021,
– viste la relazione annuale 2020 del comitato etico e di conformità della BEI, pubblicata il 29 settembre 2021, e le sue norme di funzionamento,
– visti i codici di condotta per il personale del gruppo BEI, per i membri del suo comitato di verifica e per il suo comitato direttivo,
– vista la relazione sull’informativa in materia di gestione dei rischi del gruppo BEI per il 2020, pubblicata il 9 agosto 2021, e la sua dichiarazione di alto livello relativa alla propensione al rischio,
– vista la relazione 2020 del polo europeo di consulenza sugli investimenti della BEI, pubblicata il 15 luglio 2021,
– visti gli articoli 3 e 9 del trattato sull’Unione europea (TUE),
– visti gli articoli 15, 126, 174, 175, 208, 209, 271, 308 e 309 del trattato sul funzionamento dell’Unione europea (TFUE) e il protocollo n. 5, a esso allegato, sullo statuto della BEI, nonché il suo protocollo n. 28 sulla coesione economica, sociale e territoriale,
– visto il regolamento della BEI,
– visto l’accordo tripartito tra la Commissione europea, la Corte dei conti europea e la Banca europea per gli investimenti (l’accordo tripartito) che è entrato in vigore nel novembre 2021,
– vista la sua risoluzione del 7 luglio 2021 sul controllo delle attività finanziarie della Banca europea per gli investimenti – relazione annuale 201[1]9,
– visto il regolamento (UE) 2020/852 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 18 giugno 2020, relativo all’istituzione di un quadro che favorisce gli investimenti sostenibili e recante modifica del regolamento (UE) 2019/2088[2] (“regolamento in materia di tassonomia dell’UE”),
– visto il regolamento (UE) 2016/679 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 27 aprile 2016, relativo alla protezione delle persone fisiche con riguardo al trattamento dei dati personali, nonché alla libera circolazione di tali dati, e che abroga la direttiva 95/46/CE (regolamento generale sulla protezione dei dati)[3],
– visto il regolamento (CE) n. 1049/2001 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 30 maggio 2001, relativo all’accesso del pubblico ai documenti del Parlamento europeo, del Consiglio e della Commissione[4],
– vista la direttiva (UE) 2018/843 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 30 maggio 2018, che modifica la direttiva (UE) 2015/849 relativa alla prevenzione dell’uso del sistema finanziario a fini di riciclaggio o finanziamento del terrorismo e che modifica le direttive 2009/138/CE e 2013/36/UE[5] (quinta direttiva antiriciclaggio), – visto l’articolo 54 del suo regolamento,
– vista la relazione della commissione per il controllo dei bilanci (A9-0173/2022),
A. considerando che il trattato vincola la BEI a contribuire all’integrazione, alla coesione economica e sociale e allo sviluppo regionale dell’UE, conformemente all’articolo 309 TFUE e al protocollo n. 28, nonché allo sviluppo equilibrato e costante del mercato interno;
B. considerando che il gruppo BEI mantiene il suo impegno a continuare ad aumentare la propria quota di finanziamenti destinati a sostenere l’azione per il clima e la sostenibilità ambientale e continua a concentrarsi sulla missione statutaria di sostegno alla coesione;
C. considerando che gli obiettivi di politica pubblica come la coesione territoriale e sociale, lo sviluppo sostenibile e la lotta alla disoccupazione (giovanile), alla povertà e all’esclusione sociale dovrebbero costituire il fulcro dell’attenzione degli obiettivi della BEI nell’assolvimento del suo compito di contribuire allo sviluppo equilibrato e senza scosse del mercato interno;
D. considerando che la BEI è vincolata dalla Carta dei diritti fondamentali dell’Unione europea e che i principi dei diritti umani sono integrati nelle sue procedure e nelle sue norme di dovuta diligenza, ivi comprese le valutazioni ex ante accessibili al pubblico;
E. considerando che la BEI è stata in prima linea nell’affrontare la crisi della Covid-19 nell’Unione europea, in particolare con un rapido programma di sostegno incentrato sui clienti e sui settori maggiormente colpiti dalla crisi ed ha inoltre istituito un nuovo strumento chiamato Fondo di garanzia paneuropeo nel 2020, che fornisce capitale di cui le PMI hanno estremo bisogno;
F. considerando che, nel novembre 2019, la BEI ha espresso l’ambizione di allineare tutte le sue attività di finanziamento ai principi e agli obiettivi dell’accordo di Parigi entro la fine del 2020 e di lavorare in coordinamento con il Servizio europeo per l’azione esterna e la Banca europea per la ricostruzione e lo sviluppo;
G. considerando che lo scoppio globale della pandemia di Covid-19 nel marzo 2020 ha richiesto uno sforzo significativo da parte della BEI per offrire un sostegno supplementare alle imprese e in particolare alle PMI che sono state particolarmente colpite dagli effetti della crisi e per contribuire agli obiettivi dell’UE;
H. considerando che il rating AAA della BEI è necessario per garantire adeguate fonti di finanziamento a tassi estremamente preferenziali sul mercato e deve essere quindi preservato;
I. considerando che la BEI dovrebbe fornire valore aggiunto con il massimo livello di integrità, buona governance, trasparenza e responsabilità, nonché in conformità delle migliori pratiche bancarie applicabili;
J. considerando che la lotta a tutte le forme di riciclaggio di denaro, finanziamento del terrorismo e criminalità’ organizzata e pratiche fiscali dannose dovrebbe rimanere una priorità costante della BEI;
K. considerando che la BEI svolge un ruolo importante al di fuori dell’UE attraverso le sue attività di concessione di prestiti esterni, in qualità di maggiore istituto finanziario multilaterale al mondo;
Prestazione delle operazioni finanziarie della BEI
1. osserva che, nel 2020, le nuove sottoscrizioni di prestiti della Banca ammontavano a 66,1 miliardi di EUR, in linea con l’obiettivo fissato nel piano operativo del 2020 e al di sopra di quelle del 2019 (63,3 miliardi di EUR) e del 2018 (55,6 miliardi di EUR); sottolinea che la quota maggiore è stata assegnata in Italia, Spagna e Francia (rispettivamente per il 15%, il 13% e l’11% del totale delle sottoscrizioni) e che i settori dei trasporti, dei prestiti globali e dell’energia hanno ricevuto le quote maggiori (rispettivamente 29,3%, 20,5% e 14,9%);
2. ribadisce la sua richiesta di una distribuzione geografica equa e trasparente dei progetti e degli investimenti, con particolare attenzione alle regioni meno sviluppate, in particolare nell’innovazione, nella digitalizzazione e nelle infrastrutture, al fine di promuovere la crescita inclusiva e la convergenza e la coesione economiche, sociali e territoriali; invita la BEI ad affrontare le carenze ricorrenti che impediscono a talune regioni e paesi di trarre pieno vantaggio dalle sue attività finanziarie;
3. osserva che, al 31 dicembre 2020, il volume in essere dei prestiti firmati era leggermente diminuito a 558,7 miliardi di EUR (da 560,3 miliardi di EUR alla fine del 2019), di cui l’82,2 % destinato a progetti all’interno dell’UE (2019: 81.4 %); osserva che il portafoglio di prestiti erogati dalla BEI ammontava a 444,6 miliardi di EUR rispetto ai 447,5 miliardi di EUR alla fine del 2019;
4. osserva che la pandemia di Covid-19 ha modificato notevolmente il profilo di esborso della BEI nel 2020, con oltre il 50 % dell’obiettivo raggiunto nella prima metà dell’anno grazie alla rapidità e alla ridefinizione delle priorità della banca nell’attuale riserva di esborsi per sostenere il fabbisogno di liquidità dei clienti; osserva che gli esborsi hanno raggiunto i 58,3 miliardi di EUR nel 2020;
5. prende atto dell’utile netto di 1,7 miliardi di EUR dichiarato dalla BEI per il 2020, rispetto ai 2,4 miliardi di EUR del 2019;
6. osserva con soddisfazione il ruolo della BEI quale principale emittente sovranazionale di obbligazioni verdi e sociali con uso dei proventi, nonché il crescente interesse degli investitori sostenibili per questo tipo di emissione nel contesto del Green Deal europeo e del regolamento sulla tassonomia dell’UE; osserva che, nel 2020, la BEI ha registrato un’emissione equivalente a 10,5 miliardi di EUR in prodotti di debito sostenibile;
7. osserva che, a seguito della sostituzione della quota del Regno Unito nel capitale della BEI, la base di capitale versato della BEI è aumentata di 0,5 miliardi di EUR e il suo capitale richiamabile è aumentato rispetto alla situazione precedente alla Brexit;
8. osserva che il portafoglio complessivo di prestiti ha continuato a registrare buoni risultati, con solo lo 0,4 % di prestiti deteriorati alla fine del 2020 (rispetto allo 0,4 % alla fine del 2019); osserva che la parte dei pagamenti in ritardo di oltre 90 giorni rimane molto bassa, per un totale di 117,1 milioni di EUR alla fine del 2020 (rispetto ai 146,0 milioni di EUR alla fine del 2019) e che rappresenta solo lo 0,03 % del portafoglio di rischio;
9. osserva con soddisfazione che, nonostante il contesto generale di incertezza sui mercati finanziari globali a causa della pandemia di Covid-19, la BEI continua a mantenere una solida posizione di liquidità; sottolinea che il coefficiente di liquidità totale della Banca rimane ben entro i limiti interni, coprendo il 78,1 % dei flussi di cassa netti previsti (rispetto all’88,6 % nel 2019).
10. invita la BEI a dare priorità, attraverso le sue attività di prestito nei progetti sociali, verdi e sostenibili, all’attuazione degli obiettivi di sviluppo sostenibile dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite per lo sviluppo sostenibile;
11. invita la BEI a svolgere un ruolo attivo nel sostenere i progetti che contribuiscono alla transizione giusta, come la ricerca, l’innovazione e la digitalizzazione, l’accesso delle PMI ai finanziamenti, gli investimenti sociali e le competenze; ribadisce la sua richiesta affinché la BEI fornisca in via prioritaria finanziamenti mirati alle iniziative della transizione giusta, tenendo conto dell’addizionalità che i finanziamenti della BEI possono fornire combinati con altre fonti; sottolinea, inoltre, che il coordinamento con altri strumenti di finanziamento è fondamentale, dato che la BEI non può finanziare da sola tutte queste iniziative;
12. osserva che, nel difficile contesto attuale (una pandemia in corso e l’aggressione russa contro l’Ucraina), il divario tra le situazioni economiche e le capacità degli Stati membri si è allargato e sottolinea l’importanza di garantire che le regioni e i paesi più colpiti possano adeguarsi alle nuove circostanze in modo che nessuno sia lasciato indietro;
Azioni collegate alla pandemia di COVID-19
13. si congratula con il gruppo BEI, nonostante la pandemia di Covid-19, per la sua capacità di rimanere pienamente operativo e di continuare a svolgere le proprie attività normalmente; sottolinea che la pandemia di Covid-19 non ha avuto ripercussioni finanziarie materiali negative dirette sulla BEI;
14. osserva che, nel marzo e nell’aprile 2020, la Commissione e il gruppo BEI hanno riorientato 1 miliardo di EUR di risorse disponibili del FEIS verso gli strumenti di garanzia esistenti (InnovFin SMEG e COSME LGF) gestiti dal Fondo europeo per gli investimenti (FEI) a beneficio del settore, duramente colpito, delle piccole e medie imprese (PMI) e delle imprese a media capitalizzazione dell’UE;
15. riconosce che la BEI ha messo a disposizione finanziamenti per investimenti nel settore sanitario, come quelli delle imprese europee impegnate nella ricerca sui vaccini e nello sviluppo di soluzioni terapeutiche e diagnostiche per combattere la COVID-19; osserva che le sottoscrizioni della riserva sanitaria della BEI alla fine del 2020 ammontavano a 5,2 miliardi di EUR, di cui 175 milioni per la ricerca applicata per i vaccini contro la Covid-19;
16. invita la BEI a continuare a dare priorità agli investimenti nelle infrastrutture sanitarie, nella formazione del personale e nella qualità dei servizi sanitari nazionali, al fine di ridurre le disuguaglianze tra i paesi;
17. accoglie con favore il ruolo della BEI nel successo del vaccino BioNTech contro la Covid-19 mediante la firma, nel giugno 2020, di uno strumento di prestito da 100 milioni di EUR, il che la rende il primo investitore finanziario a sostenere il programma di vaccini di BioNTech contro la Covid-19;
18. sottolinea che la BEI, nel contempo, ha offerto sostegno a programmi globali per la distribuzione dei vaccini contro la Covid-19, in particolare nei paesi in via di sviluppo;
19. sottolinea che il gruppo BEI si è impegnato a stanziare 6,5 miliardi di EUR per sostenere i paesi al di fuori dell’UE, compreso più di 1 miliardo di euro all’Ucraina per infrastrutture, ambiente, innovazione e ripresa post-Covid 19 e 1,7 miliardi di EUR a sostegno della ripresa sociale ed economica dei Balcani occidentali dalla pandemia di Covid-19, nell’ambito di un pacchetto di sostegno finanziario di 3,3 miliardi di EUR per la regione annunciato dalla Commissione;
20. sottolinea che, nel marzo 2020, il gruppo BEI ha introdotto un piano d’azione di sostegno volto a mobilitare fino a 28 miliardi di EUR per le PMI colpite dalla pandemia di Covid-19; osserva che tra lo scoppio della pandemia e la fine del 2020 la BEI ha approvato 172 operazioni autonome per un importo totale di 33,9 miliardi di EUR (su un volume totale approvato di 82,8 miliardi di EUR) e ha inoltre integrato 68 linee di credito esistenti per un totale di 4,6 miliardi di EUR;
21. accoglie con favore l’istituzione del Fondo di garanzia paneuropeo quale nuovo strumento nell’ambito del portafoglio della BEI, che fornirà fino a 200 miliardi di EUR di finanziamenti aggiuntivi; osserva che, al 31 dicembre 2020, la BEI aveva approvato 2,7 miliardi di EUR, di finanziamento, con l’obiettivo di mobilitare 27,8 miliardi di EUR di finanziamenti totali;
Sostegno della BEI ai principali settori politici
22. accoglie con favore l’adozione, nell’ottobre 2020, della relazione tematica sulla valutazione del finanziamento della coesione della BEI dal 2007 al 2018; osserva che per la maggior parte del periodo in esame la BEI ha raggiunto i suoi obiettivi annuali di finanziamento della coesione, anche se con difficoltà crescenti negli ultimi anni;
23. osserva che i prestiti di coesione della BEI dal 2014 al 2020 sono ammontati a 123,8 miliardi di EUR e che nel solo 2020 tali prestiti sono ammontati a 19,5 miliardi di EUR; osserva inoltre che, nel 2020, il 34 % di tutte le sottoscrizioni della BEI nell’UE-27 riguardava progetti e beneficiari situati nelle regioni prioritarie della BEI nel settore della coesione, selezionati tra le regioni meno sviluppate e le regioni in transizione;
24. è consapevole del fatto che le conseguenze economiche della pandemia di COVID-19 hanno aggravato le differenze strutturali tra gli Stati membri, rendendo ancora più necessaria la missione statutaria della BEI di sostenere la coesione; accoglie con favore, a tale riguardo, l’adozione dell’orientamento alla coesione della BEI per il periodo 2021-2027; osserva che entro il 2025 la BEI intende destinare il 45 % dei prestiti erogati su base annua nell’UE alle regioni di coesione e chiede alla BEI di riferire annualmente in merito all’attuazione degli obiettivi e delle priorità in materia di orientamento alla coesione;
25. osserva che, nel 2020, il FEI ha avviato il progetto pilota relativo alla garanzia per le competenze e l’istruzione al fine di stimolare gli investimenti nell’istruzione, nella formazione e nelle competenze, e che l’iniziativa è adatta ad affrontare le future esigenze dei mercati del lavoro, tenendo conto in particolare delle transizioni digitale e verde;
26. ribadisce l’invito a rafforzare l’assistenza tecnica alle autorità locali e regionali, in linea con la politica della BEI consistente nel fornire prestiti, finanziamenti combinati e consulenza, e le loro competenze finanziarie, soprattutto nelle regioni con scarsa capacità di investimento, e a rafforzare i progetti di comune interesse per più Stati membri che sono di dimensioni o natura tali da non poter essere interamente finanziati con i vari mezzi disponibili nei singoli Stati membri, prima dell’approvazione dei progetti, al fine di migliorare l’accesso ai finanziamenti della BEI; invita il gruppo BEI ad intensificare la cooperazione con le banche e gli istituti nazionali di promozione;
27. osserva che, nel 2020, la BEI ha raggiunto l’obiettivo di fornire 100 miliardi di USD di finanziamenti per il quinquennio 2016-2020 per combattere l’emergenza climatica, annunciato nel 2015 in occasione della conferenza sul clima di Parigi; sottolinea che, nel solo 2020, la BEI ha investito circa 24,2 miliardi di EUR (rispetto ai 19,3 miliardi di EUR nel 2019) nell’azione per il clima e che, al di là del suo obiettivo iniziale del 28 %, ha raggiunto un livello record del 37,4 % di finanziamenti per il clima, confermando in tal modo che la BEI è il principale finanziatore multilaterale dell’azione per il clima;
28. osserva che la BEI continua ad aumentare la sua quota di finanziamenti destinati all’azione per il clima e alla sostenibilità ambientale, con l’obiettivo di raggiungere il 50 % della sua attività economica entro il 2025;
29. osserva che nel luglio 2020 la BEI ha adottato metodologie relative all’impronta di carbonio dei progetti per fornire orientamenti al suo proprio personale sulle modalità di calcolo dell’impronta di carbonio dei progetti di investimento da essa finanziati; prende atto della decisione della BEI di rifiutare il finanziamento di qualsiasi progetto che abbia un impatto climatico negativo comprendente combustibili fossili tradizionali; invita la BEI a incoraggiare i progetti verdi al fine di agevolare la transizione energetica e il conseguimento degli obiettivi di Parigi;
30. accoglie con favore il lancio del Fondo per il divario climatico delle città, un nuovo strumento di consulenza volto a fornire assistenza iniziale a sostegno di progetti intelligenti dal punto di vista climatico nelle città dei paesi in via di sviluppo ed emergenti;
31. prende atto dello sviluppo, da parte della BEI, di una metodologia di valutazione a livello di controparte nota come “strumento di controllo dei rischi climatici”, utilizzata dal luglio 2020 per valutare e monitorare il rischio climatico in tutto il portafoglio del gruppo BEI e per riferire agli organi direttivi del gruppo BEI;
32. osserva che il processo di aggiornamento della politica ambientale e sociale del gruppo BEI è stato avviato nel 2020 e ha portato all’approvazione, nel febbraio 2022, del nuovo quadro di sostenibilità ambientale e sociale; accoglie con favore le norme ambientali e sociali riviste della BEI incluse nel quadro, in particolare quelle relative ai diritti dei lavoratori, alla biodiversità e alla protezione dell’ambiente; osserva che la BEI è vincolata dalla Carta dei diritti fondamentali dell’Unione europea e che i principi dei diritti umani sono pienamente integrati nelle sue procedure e nelle sue norme di dovuta diligenza a livello di progetto, anche prevedendo la sospensione dei pagamenti in caso di gravi violazioni dei diritti umani; accoglie con favore il fatto che la BEI e i suoi promotori siano tenuti a considerare i diritti umani nell’ambito del processo di valutazione dell’impatto ambientale e sociale; invita la BEI o i suoi intermediari a comunicare particolari in merito ai rischi o agli impatti ambientali e sociali effettivi connessi ad operazioni svolte attraverso entità associate; sottolinea che qualsiasi nuovo requisito non dovrebbe creare maggiore burocrazia per le PMI; esorta la BEI a garantire che il suo meccanismo per il trattamento delle denunce sia facilmente accessibile, tempestivo ed efficace, al fine di individuare ogni possibile violazione dei diritti umani nei progetti connessi alla BEI e di porvi rimedio; chiede alla BEI di riferire in merito alla questione al suo consiglio dei governatori e al Parlamento;
33. rileva che il gasdotto transanatolico e il gasdotto transadriatico, anche se non conformi agli obiettivi dell’accordo di Parigi, sono strategici per l’approvvigionamento energetico dell’UE, soprattutto in termini di strategia di diversificazione dei fornitori;
34. sostiene l’impegno della BEI a raggiungere la neutralità climatica entro il 2050 e ad allineare le sue azioni al Green Deal europeo; accoglie con favore l’imminente revisione della politica di prestito nel settore dei trasporti, che sarà in linea con gli obiettivi dell’accordo di Parigi e la cui adozione è prevista per giugno o luglio 2022; sottolinea che questi nuovi requisiti non devono andare a scapito dell’accesso ai finanziamenti per le PMI; ribadisce la necessità che la politica eviti di rimanere bloccata in risorse ad alta intensità di carbonio e sostenga i trasferimenti modali verso una mobilità a zero emissioni di carbonio, sia per le merci che per i passeggeri, a livello urbano e interurbano;
35. incoraggia la BEI a sostenere lo sviluppo di progetti infrastrutturali di trasporto, comprese ferrovie e autostrade, che siano sostenibili e rispettosi dell’ambiente e possano contribuire ad affrontare le disparità territoriali e sociali tra le regioni e i paesi dell’UE;
36. sottolinea la necessità di porre l’accento sui finanziamenti a lungo termine, nello specifico sostenendo i progetti che altrimenti non sarebbero finanziati, in particolare quelli di start-up e PMI innovative; evidenzia tuttavia che le attività di finanziamento della BEI non possono sostituire politiche di bilancio sostenibili negli Stati membri; chiede alla BEI di aumentare gli investimenti a favore delle innovazioni pionieristiche, in particolare nell’ambito della transizione verde, al fine di sostenere le imprese dell’UE;
37. invita la BEI ad aumentare i finanziamenti volti a dare impulso alla transizione tecnologica, sostenere lo sviluppo di competenze adeguate alle esigenze del mercato del lavoro attuale e futuro, promuovere ulteriormente gli investimenti nelle competenze digitali di imprenditori e lavoratori dipendenti, nell’infrastruttura digitale e nello sviluppo di capacità per la digitalizzazione, fornire fondi alle PMI per la ricerca e l’innovazione a lungo termine, sostenere l’economia sociale e rafforzare la coesione sociale e territoriale, in particolare colmando le attuali lacune negli investimenti nel settore delle infrastrutture e dell’edilizia residenziale pubblica;
38. invita la BEI a sviluppare una strategia specifica in materia di diritti umani e un piano d’azione per la sua attuazione; invita la BEI ad allineare la sua strategia finanziaria ai livelli di ambizione e di impegno nei confronti dei valori e degli obiettivi comuni mostrati dai paesi partner dell’UE;
39. accoglie con favore l’adozione nel 2019, da parte della BEI, dei criteri della “Sfida 2X”, volti a mobilitare risorse sostanziali a sostegno dell’emancipazione femminile e della parità di genere e a fornire un quadro chiaro per gli investimenti in un’ottica di genere attraverso prestiti erogati tramite intermediari al di fuori dell’UE; invita la BEI a introdurre criteri analoghi per le operazioni all’interno dell’UE, a copertura delle operazioni di prestito sia intermediate che dirette;
40. plaude alla firma da parte della BEI, nel 2020, della dichiarazione di Parigi delle banche di sviluppo sulla parità di genere e l’emancipazione femminile; osserva che la tabella di marcia 2021-2025 della Banca per il clima del gruppo BEI adottata nel 2020 mette in evidenza la fornitura di finanziamenti per il clima che tengano conto della dimensione di genere quale area tematica prioritaria per il gruppo BEI; accoglie con favore l’introduzione di un “marchio parità di genere” per tutte le operazioni della BEI, al fine di consentire a quest’ultima di individuare le operazioni suscettibili di contribuire alla parità di genere;
41. osserva che alla fine del 2020 erano stati concessi prestiti per un valore di 99,4 miliardi di EUR in 102 paesi diversi, di cui 9,3 miliardi di EUR firmati alla fine del 2020, principalmente nell’ambito del mandato per i prestiti esterni della BEI;
42. invita la BEI ad utilizzare pienamente il suo pacchetto di strumenti per la lotta all’elusione fiscale per i progetti finanziati in paesi non-UE;
43. sottolinea la necessità che le istituzioni finanziarie internazionali eliminino il rischio che i fondi dell’UE contribuiscano direttamente o indirettamente all’evasione fiscale e alle frodi fiscali;
44. ribadisce che le operazioni esterne della BEI dovrebbero contribuire al conseguimento degli obiettivi politici dell’UE, promuovendo lo sviluppo economico, sociale e ambientale sostenibile dei paesi in via di sviluppo, in particolare di quelli più svantaggiati, nonché la conformità con gli obiettivi approvati dall’UE; riconosce che l’eliminazione della povertà, la mobilitazione delle risorse nazionali e i diritti umani sono temi centrali nell’architettura del finanziamento allo sviluppo dell’UE; rammenta che la partecipazione dei portatori di interessi è fondamentale per lo sviluppo sostenibile e inclusivo;
45. invita la BEI a continuare a sostenere il conseguimento degli obiettivi di sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite attraverso le sue attività che rientrano in mandati specifici decisi dal Consiglio e dal Parlamento;
46. sostiene le conclusioni del Consiglio adottate il 14 giugno 2021, in cui si invita la BEI a contribuire maggiormente all’impegno dell’Unione a favore dello sviluppo attraverso strategie specifiche, una maggiore presenza sul campo a livello globale e un migliore coordinamento con i partner nell’ambito di un vero e proprio approccio Team Europe, al fine di elaborare azioni congiunte innovative e garantire la visibilità dei finanziamenti esterni dell’UE;
47. osserva che a giugno 2020 la BEI aveva superato, in termini di approvazioni, l’obiettivo del FEIS di mobilitare almeno 500 miliardi di EUR di investimenti entro la fine del 2020; osserva altresì che, sulla base delle sottoscrizioni a livello di gruppo BEI per un valore di quasi 82,8 miliardi di EUR, gli investimenti sostenuti dal FEIS sono stimati a circa 491,7 miliardi di EUR;
48. incoraggia la BEI a partecipare maggiormente al settore agricolo; sottolinea che le esigenze finanziarie degli agricoltori, in particolare dei giovani e dei nuovi entranti, sono notevoli e che gli agricoltori e le imprese di questo settore hanno una minore percentuale di successo quando presentano domanda di finanziamento; sottolinea che la BEI ha intrapreso alcune misure per affrontare tale questione; chiede alla BEI di continuare a lavorare a nuovi strumenti finanziari che promuovano l’accessibilità per il settore agricolo; ribadisce a tale riguardo che i finanziamenti della BEI devono sostenere la transizione del settore agricolo in linea con gli obiettivi della politica dell’UE, compreso un maggiore rispetto per il benessere degli animali, e devono evitare di contribuire a densità di allevamento superiori alla capacità di carico del terreno;
Migliorare la trasparenza e la responsabilità nel governo societario e nelle attività della BEI
49. osserva che nel 2020 il gruppo BEI ha creato una funzione di controllo dei rischi e della conformità, sotto la supervisione del responsabile della gestione dei rischi del gruppo; osserva che il responsabile dei rischi del gruppo controlla e riferisce in merito a tutti i rischi a livello del gruppo, compresi i rischi di conformità, e che il responsabile del controllo di conformità della BEI riferisce al responsabile dei rischi del gruppo, nonché al comitato direttivo, alle commissioni competenti del consiglio di amministrazione e al comitato di audit della BEI; chiede alla BEI di spiegare in che modo viene preservata l’indipendenza del responsabile del controllo di conformità e in che modo si evitano sovrapposizioni tra le sue responsabilità e quelle del responsabile dei rischi;
50. accoglie con favore l’esecuzione, nel 2020, della prima valutazione dei rischi connessi alla conformità da parte dell’Ufficio del responsabile del controllo della conformità, che mirava a individuare l’esposizione al rischio di conformità delle attività commerciali della BEI nelle località geografiche in cui opera, compresi i rischi di riciclaggio di denaro e di finanziamento del terrorismo, i rischi di criminalità organizzata, le sanzioni, le giurisdizioni non conformi, il mancato rispetto della buona governance in materia fiscale, i rischi per l’integrità e la condotta del mercato e i rischi connessi agli appalti; osserva che nel 2020 i principali indicatori di rischio sono stati aggiornati nel quadro operativo relativo al riciclaggio di denaro e al finanziamento del terrorismo onde offrire informazioni più particolareggiate sui rischi legati al riciclaggio di denaro e al finanziamento del terrorismo;
51. accoglie con favore la decisione del comitato direttivo di destinare risorse umane supplementari al rafforzamento della funzione di controllo di conformità della BEI; accoglie con favore la firma, nel marzo 2020, da parte sia della BEI che del FEI, di memorandum d’intesa con l’unità di informazione finanziaria del Lussemburgo;
52. osserva che il quadro di riferimento del gruppo BEI in materia di antiriciclaggio e contrasto del finanziamento del terrorismo (AML-CFT) è stato rivisto nel dicembre 2020 tenendo conto della quinta direttiva antiriciclaggio, e che nel luglio 2021 è stata adottata una politica globale del gruppo BEI in materia di antiriciclaggio e contrasto del finanziamento del terrorismo e di criminalità organizzata; è del parere che un coordinamento efficace con le altre autorità competenti pertinenti sia essenziale per la riuscita di tale politica;
53. prende atto del nuovo accordo tripartito firmato dalla Corte dei conti europea, la BEI e la Commissione che consente un maggiore accesso e una migliore razionalizzazione dei documenti della BEI sottoposti ad audit; ribadisce, tuttavia, la sua richiesta di estendere il diritto di accesso alle informazioni da parte della Corte dei conti europea per quanto riguarda le operazioni della BEI che attuano le politiche dell’UE; deplora il fatto che la Commissione e la BEI facciano riferimento alla definizione del mandato della Corte dei conti di cui al TFUE per impedire alla Corte di accedere alle informazioni relative alle operazioni della BEI, la cui sola ragione di essere è l’attuazione delle politiche dell’UE;
54. è del parere che l’operato del comitato di audit della BEI non sia alternativo ma, al contrario, complementare a quella della Corte dei conti; deplora il fatto che l’accordo tripartito, rinnovato dalla BEI, dalla Commissione e dalla Corte dei conti europea l’11 novembre 2021, non offra una soluzione soddisfacente e che il suo rinnovo mantenga lo status quo senza alcun miglioramento significativo, in particolare in relazione ai poteri di audit della Corte dei conti sulle attività della BEI;
55. osserva che nel 2020 il meccanismo della BEI per il trattamento delle denunce ha registrato 77 nuovi casi, ha trattato 137 casi e ne ha chiusi 94; accoglie con favore il fatto che il meccanismo per le denunce della BEI monitori sistematicamente l’attuazione delle sue raccomandazioni e proposte di miglioramento da parte dei servizi della BEI; invita la BEI a tenere adeguatamente conto delle conclusioni del meccanismo per il trattamento delle denunce;
56. accoglie con favore i progressi sostanziali compiuti nel 2020 verso la piena attuazione della politica di esclusione della BEI, in particolare attraverso la creazione della nuova unità Politica ed esclusione nella Divisione Indagini sulle frodi dell’Ispettorato generale (IG/IN) e la nomina del comitato di esclusione nell’ottobre 2020;
57. ribadisce il suo invito rivolto alla BEI affinché conduca un’analisi globale della natura del sostegno finanziario interessato da presunti comportamenti scorretti e della distribuzione geografica di tali casi, al fine di facilitare l’individuazione di debolezze sistemiche che meritano attenzione e risorse; accoglie con favore, a tale proposito, il fatto che, negli ultimi 10 anni, l’IG/IN abbia sviluppato diversi strumenti di prevenzione e individuazione all’avanguardia;
58. prende atto dell’adozione della politica antifrode rivista del gruppo BEI nel luglio 2021;
59. prende atto delle sfide poste dalla pandemia di COVID-19 allo svolgimento di indagini sulle frodi nel 2020 da parte dell’IG/IN, che ha ciò nondimeno formulato 52 raccomandazioni e pareri; osserva che circa l’89 % dei casi oggetto di indagine rientra nei settori della frode, della corruzione e della collusione e chiede alla BEI di riferire in merito al suo partenariato e alla sua cooperazione con l’Ufficio europeo per la lotta antifrode (OLAF) e con la Procura europea (EPPO) in relazione a tali casi;
60. accoglie con favore l’accordo di lavoro con l’EPPO sottoscritto nel dicembre 2021 e ne chiede la piena e rigorosa attuazione, in particolare per quanto riguarda la rendicontazione; sottolinea, a tale proposito, che l’IG/IN ha avviato la sua collaborazione con l’EPPO mesi prima della firma dell’accordo di lavoro e ha segnalato un totale di 17 casi nel 2021;
61. osserva con soddisfazione che, nel 2021, la BEI ha anche rafforzato la sua cooperazione con Europol firmando un accordo di cooperazione volto a promuovere la prevenzione di tutte le forme gravi di criminalità organizzata e internazionale, criminalità informatica e terrorismo e la lotta contro le stesse;
62. ritiene che la revisione del regolamento finanziario[6] offra l’opportunità di esplorare le possibilità di sinergie tra il sistema di individuazione precoce e di esclusione della Commissione e la politica di esclusione della BEI;
63. esprime preoccupazione per i diversi casi chiusi dall’OLAF nel 2020 incentrati su indennità scolastiche indebitamente concesse a membri del personale della BEI; accoglie con favore la revisione e la riforma del sistema delle indennità da parte della BEI e la correzione di molti degli errori rilevati dall’OLAF, comprese le misure volte a recuperare i pagamenti indebiti; chiede alla BEI di riferire al Parlamento in merito al seguito dato alle raccomandazioni dell’OLAF;
64. esprime profonda preoccupazione per il calo della trasparenza in seno alla BEI: nel 2010, il 96,1 % di tutti i progetti è stato pubblicato tre settimane prima dell’approvazione del consiglio di amministrazione, scendendo solo al 60 % nel 2020; ricorda che la politica di trasparenza del gruppo BEI autorizza la non pubblicazione soltanto di un numero limitato di sintesi dei progetti prima dell’approvazione del consiglio di amministrazione e, in alcuni casi, non prima della firma del prestito, al fine di tutelare interessi giustificati come ad esempio i segreti commerciali; accoglie con favore il fatto che, in ultima analisi, tutti i progetti siano soggetti a pubblicazione da parte della BEI;
65. invita la BEI a migliorare la trasparenza delle sue attività attraverso l’adozione di un registro di trasparenza ai fini del controllo pubblico delle organizzazioni che cercano di influenzare il processo legislativo e per prevenire i casi di corruzione o di conflitto di interessi;
66. chiede maggiore trasparenza e responsabilità, anche nei confronti delle istituzioni dell’UE, in particolare del Parlamento; suggerisce di tenere un dialogo trimestrale con le pertinenti commissioni del Parlamento per offrire loro l’opportunità di contribuire alla strategia di investimento della BEI e garantire un adeguato controllo; sottolinea l’importanza di un maggiore controllo da parte del Parlamento sulle decisioni del consiglio di amministrazione della BEI e di una migliore condivisione delle informazioni da parte della Commissione, al fine di aumentare la sua trasparenza nei confronti del Parlamento in merito alle posizioni che la Commissione assume nelle riunioni del consiglio di amministrazione della BEI;
67. esprime preoccupazione per il fatto che la nuova politica sulla trasparenza non rifletta le richieste molto esplicite del Parlamento di apportare miglioramenti in proposito, in linea con le migliori prassi e norme di altre istituzioni finanziarie; invita la BEI ad allineare la sua politica di trasparenza in materia di comunicazione obbligatoria per gli intermediari dei progetti che presentano elevati rischi per l’ambiente e i diritti umani a quella della Banca europea per la ricostruzione e lo sviluppo;
68. osserva che nel 2020 la Mediatrice europea ha notificato alla BEI quattro nuove indagini relative all’applicazione della politica di trasparenza; chiede alla BEI di riferire in merito all’attuazione della raccomandazione della Mediatrice su tali indagini;
69. si rammarica che la BEI non divulghi ancora integralmente informazioni particolareggiate sulla titolarità effettiva dei propri clienti; ribadisce la sua richiesta di una maggiore trasparenza per quanto riguarda le operazioni della BEI attraverso intermediari finanziari quali le banche commerciali e i fondi di investimento, nell’ambito del pertinente quadro legislativo, compreso il regolamento generale sulla protezione dei dati, e la sua richiesta di definire obblighi di rendicontazione standard, in grado di fornire un livello adeguato di dati e informazioni; ricorda, a tale proposito, che l’articolo 30 della quinta direttiva antiriciclaggio impone agli Stati membri l’obbligo di raccogliere e conservare informazioni accurate e aggiornate sulla titolarità effettiva finale delle imprese in un registro nazionale e di garantire che tali informazioni siano accessibili in tutti i casi; chiede alla BEI di utilizzare gli strumenti disponibili e di attuare le norme promosse dalla quinta direttiva antiriciclaggio per rendere accessibili tali dati e di garantire la piena cooperazione con la futura autorità in materia di lotta al riciclaggio di denaro e al finanziamento del terrorismo; invita la BEI a valutare la fattibilità di accordi di lavoro e memorandum con i partner interessati per rendere disponibili le informazioni pertinenti ed eliminare il rischio di opacità nelle procedure pertinenti;
70. ribadisce la sua richiesta di rendere accessibili i pareri della Commissione, formulati a norma dell’articolo 19 dello statuto della BEI, sulle operazioni di finanziamento della BEI; ritiene che l’accesso a tali informazioni a norma del regolamento (CE) n. 1049/2001 non sia il modo più efficace per fornire dati ai fini del controllo politico; invita la Commissione e la BEI a concordare la trasmissione sistematica e sicura di tali pareri al Parlamento;
71. osserva che nel 2020 il comitato di etica e conformità ha adottato tre decisioni riguardanti le attività di ex membri del comitato direttivo durante i rispettivi periodi di incompatibilità; invita la commissione competente a garantire che, durante i periodi di incompatibilità, gli ex membri del comitato direttivo non mantengano relazioni commerciali o svolgano attività di lobbying con il gruppo BEI, a prescindere dai portafogli detenuti durante i loro mandati nell’ambito del comitato direttivo; ribadisce l’importanza di mettere in atto politiche volte a prevenire i conflitti di interessi e il fenomeno delle porte girevoli;
72. prende atto dei codici di condotta aggiornati del comitato direttivo e del consiglio di amministrazione della BEI, dell’agosto 2021; accoglie con favore l’introduzione di un periodo di incompatibilità più lungo per i membri del comitato direttivo (24 mesi anziché 12) e per i membri del consiglio di amministrazione (12 mesi anziché 6); osserva che non esiste alcuna disposizione che escluda i vicepresidenti dalla supervisione delle operazioni; è consapevole del fatto che ciò consente di acquisire le necessarie competenze specifiche per paese nei progetti; è convinto che la BEI continuerà a effettuare la valutazione dei progetti oltre al monitoraggio degli indicatori tecnici, finanziari ed economici obiettivi, per far sì che la qualità dei progetti sia il fattore decisivo quando si tratta di decidere se concedere o meno un finanziamento;
73. ribadisce l’invito alla BEI ad applicare norme più rigorose in materia di trasparenza fiscale; ribadisce la necessità di subordinare l’erogazione di prestiti diretti e indiretti alla pubblicazione di dati fiscali e contabili paese per paese e alla divulgazione dei dati sulla titolarità effettiva concernenti i soggetti beneficiari e gli intermediari finanziari coinvolti nelle operazioni di finanziamento, senza possibilità di deroga;
74. prende atto della politica rivista del gruppo BEI in materia di denunce di irregolarità, del novembre 2021, che garantisce protezione anche agli informatori che non sono membri del personale della BEI;
75. invita la BEI a informare il Parlamento in merito alla revisione degli orientamenti del gruppo BEI sui conflitti di interessi;
76. esprime profonda preoccupazione per la mancanza di dialogo sociale in seno alla BEI, in particolare per affrontare le preoccupazioni in merito alle accuse di molestie e all’ambiente di lavoro; incoraggia la dirigenza della BEI ad avviare un dialogo costruttivo con il personale, al fine di affrontare le sue preoccupazioni e promuovere la fiducia e una cultura della responsabilità; incoraggia la BEI a continuare ad avviare indagini e consultazioni presso il proprio personale; prende atto dei risultati negativi delle indagini sul personale negli ultimi anni e contemporaneamente esorta la BEI ad attuare misure concrete volte a risolvere i problemi segnalati dai membri del personale, in particolare quelli connessi a preoccupazioni sulla mobilità interna; prende atto degli sforzi della BEI volti a includere indagini nell’ambito del suo approccio continuo di ascolto al fine di promuovere l’impegno del personale, ad esempio attraverso la sua recente indagine sulla salute e il benessere;
77. osserva con preoccupazione che solo il 29,5 % delle posizioni dirigenziali presso la BEI era occupato da donne alla fine del 2020 (il 30 % alla fine del 2019); ribadisce la sua preoccupazione per la persistente mancanza di diversità e di equilibrio di genere agli alti livelli dirigenziali e in seno agli organi direttivi del gruppo BEI, nonché per la percentuale molto elevata di donne nelle funzioni di sostegno;
78. sottolinea che il consiglio di amministrazione è composto da rappresentanti degli Stati membri e che i vicepresidenti sono nominati dagli Stati membri; osserva che, nonostante la competenza degli Stati membri in materia di nomine, gli inviti del Presidente della BEI a favore della diversità hanno portato a un significativo miglioramento dell’equilibrio di genere; sottolinea, a tale proposito, che il comitato direttivo e il consiglio di amministrazione della Banca hanno una quota rispettiva di donne pari al 33 % e al 48 %; invita gli Stati membri a valutare la situazione dell’equilibrio di genere e a nominare un numero maggiore di donne alla carica di vicepresidente e al consiglio di amministrazione della BEI;
79. ribadisce il suo invito alla BEI a garantire un’adeguata rappresentanza geografica di tutti gli Stati membri nella sua amministrazione, tenendo conto delle competenze e dei meriti dei candidati, e la invita a pubblicare annualmente una ripartizione per genere e nazionalità delle posizioni dirigenziali di livello intermedio e superiore;
Seguito dato alle raccomandazioni del Parlamento
80. invita la BEI a continuare a riferire in merito alla situazione attuale e al grado di attuazione delle raccomandazioni precedentemente formulate dal Parlamento nelle sue risoluzioni annuali, in particolare per quanto riguarda:
a) gli impatti (economici, ambientali e sociali) della sua strategia di investimento e i risultati conseguiti nel contribuire allo sviluppo equilibrato e senza scosse del mercato interno nell’interesse dell’UE;
b) le azioni adottate per migliorare la prevenzione dei conflitti di interessi;
c) le misure tese a rafforzare la trasparenza a seguito dell’adeguata verifica dell’integrità dei clienti per prevenire l’elusione fiscale, la frode e la corruzione;
d) il seguito dato agli inviti e alle richieste formulati nella presente risoluzione;
°
° °
81. incarica la sua Presidente di trasmettere la presente risoluzione al Consiglio e alla Commissione e invita il Consiglio e il consiglio di amministrazione della BEI a tenere un dibattito sulle posizioni del Parlamento qui esposte.
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INFORMAZIONI SULL’APPROVAZIONE IN SEDE DI COMMISSIONE COMPETENTE PER IL MERITO |
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Approvazione |
11.5.2022 |
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Esito della votazione finale |
+: –: 0: |
23 3 3 |
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Membri titolari presenti al momento della votazione finale |
Matteo Adinolfi, Gilles Boyer, Olivier Chastel, Caterina Chinnici, Lefteris Christoforou, Corina Cre?u, Ryszard Czarnecki, José Manuel Fernandes, Luke Ming Flanagan, Daniel Freund, Isabel García Muñoz, Monika Hohlmeier, Jean-François Jalkh, Joachim Kuhs, Ryszard Antoni Legutko, Claudiu Manda, Alin Mitu?a, Jan Olbrycht, Younous Omarjee, Markus Pieper, Michèle Rivasi, Sándor Rónai, Petri Sarvamaa, Angelika Winzig, Lara Wolters, Tomáš Zdechovský |
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Supplenti presenti al momento della votazione finale |
Katalin Cseh, Viola Von Cramon-Taubadel |
Fonte/Source: https://www.europarl.europa.eu/doceo/document/A-9-2022-0173_IT.html