
(AGENPARL) – mar 21 giugno 2022 Rischi e innovazione: l’approccio della Vigilanza
dell’economia, della transizione verde e digitale del nostro Paese. In questo nuovo
scenario, l’azione della supervisione è volta a monitorare la sana e prudente gestione
La Vigilanza stabilisce le proprie priorità sulla base dell’analisi dei rischi attuali e
prospettici; essa persegue inoltre la massima integrazione fra i vari compiti di vigilanza
e la piena coerenza con quanto stabilito dal
MVU),
pur tenendo conto del più ampio portafoglio di funzioni e responsabilità attribuite alla
Banca d’Italia nel contesto nazionale. Rilevano in particolare per il prossimo triennio:
dell’innovazione tecnologica, unitamente all’attività dei fornitori di funzioni critiche
per il sistema; la sostenibilità del modello di business, anche nella fase di ingresso nel
mercato; i sistemi di governo aziendale e le relative implicazioni per favorire la transizione
climatica.
Dal punto di vista operativo, l’attività di vigilanza segue un processo circolare in
monitoraggio dei rischi) si alimentano e si integrano a vicenda: da un lato, le regole
controllo della Banca d’Italia, così come quelle del MVU; dall’altro, l’esperienza maturata
nell’analisi dei rischi degli intermediari e dei mercati di riferimento, nonché nello
svolgimento dell’azione di vigilanza operativa, favorisce l’aggiornamento nel tempo
In questo contesto, la dimensione e la complessità degli intermediari è da sempre
all’attenzione della Banca d’Italia, non solo nel recepimento della normativa prudenziale
di analisi e nella conseguente azione di vigilanza. Il principio di proporzionalità trova
tuttavia un limite prudenziale in quello che può emergere dall’analisi dei rischi, a livello
di singolo intermediario e di stabilità del sistema nel suo complesso, soprattutto alla luce
La Banca d’Italia esercita la supervisione diretta, di tipo prudenziale, di prevenzione
del coinvolgimento inconsapevole in attività di riciclaggio e di tutela del consumatore
su un numero elevato di intermediari. Essi si caratterizzano per uno status giuridico,
un’esposizione ai rischi e un rapporto con l’innovazione molto variegati, che richiedono
metodologie e approcci dedicati, nonché lo svolgimento di analisi orizzontali in grado di
meccanismi di governo interno e di monitoraggio dei rischi e la dotazione patrimoniale,
nella misura e con la rapidità imposte dalla regolamentazione e dalle condizioni di
Allo stesso tempo, sono cresciuti ruolo e rilevanza dei soggetti non bancari, che
risparmio gestito, rendendo sempre più pressante l’esigenza di un quadro normativo e
se di dimensioni ancora contenute, lo sviluppo dei fondi di investimento alternativi (FIA);
il patrimonio netto del settore è passato da 9 a 30 miliardi nel periodo 2015-2021 e il
risultato sostenuto, anche se di dimensioni ancora contenute, lo sviluppo dei
fondi di investimento alternativi (FIA); il patrimonio netto del settore è passato da 9 a 30
miliardi nel periodo 2015-2021 e il numero di FIA è più che raddoppiato. L’aumento ha
riguardato, in particolare, il comparto del
e quello dei
fondi che investono in crediti e titoli di debito non quotati). I rischi derivanti dall’attività
dei FIA italiani rimangono contenuti, per i bassi livelli di leva e per i presidi a fronte del
rischio di illiquidità. Anche il comparto dei fondi di credito, seppur su livelli dimensionali
di molto inferiori, registra un’evoluzione che va monitorata con attenzione, anche con
Lo sviluppo della componente non bancaria del sistema rappresenta un aspetto
positivo, in linea con gli interventi legislativi volti a favorire la crescita di canali di
ha sicuramente svolto un importante ruolo in questo contesto, contribuendo ad
aumentare la gamma dei prodotti, migliorandone le caratteristiche in base alle esigenze
della clientela, e promuovendo l’inclusione dei soggetti poco o per nulla serviti dal
Allo stesso tempo, la proliferazione di intermediari non bancari di piccola dimensione
) e del sistema nel suo complesso. Ciò accresce l’esigenza di
etc). L’esperienza passata conferma che possibili situazioni di crisi nel comparto non
Nei confronti di questo ampio novero di soggetti, la Banca d’Italia svolge un’attività
di vigilanza molto intensa, in autonomia e in collaborazione con le competenti autorità
indicatori al momento non negativi, soprattutto nel confronto con gli anni passati. A
marzo 2022, lo stock di crediti deteriorati era pari a euro 82,9 mld in termini lordi,
. L’incidenza dei crediti deteriorati (NPL,
non performing loans
dei crediti deteriorati.
pandemia, ha risentito solo lievemente della graduale scadenza delle moratorie: circa
le quali era stata concessa una misura di moratoria; negli altri casi si osservano ritardi nei
periodo non facile sono più favorevoli rispetto al passato. La decisa azione di vigilanza
sul rischio di credito, informatico e cibernetico, nonché sulle conseguenze dell’evoluzione
Considerando gli attuali elementi di incertezza, si conferma l’esigenza che le
prudenti, sfruttando le
potenzialità dell’IFRS9, e valutino con cautela eventuali politiche distributive degli utili
che potrebbero non essere del tutto in linea con l’obiettivo di sostenere nel tempo i livelli
di dotazione patrimoniale. L’aumento della volatilità sui mercati e dei tassi di interesse,
rischi di mercato, con potenziali perdite in conto capitale sul portafoglio titoli. Inoltre, pur
non avendo rilevato al momento una maggiore incidenza di attacchi
di mitigazione dei rischi, con particolare riguardo ai piani di continuità operativa e di
Nel corso degli anni, la riduzione delle partite anomale ha superato anche le stime
Dal 2017 al 2021, le vendite da parte delle banche italiane, in termini lordi, sono state
cessioni sono proseguite anche nel corso della pandemia (più di 30 miliardi nel 2020 e 21
è avvenuta tramite cartolarizzazioni per un valore complessivo superiore a 100 miliardi
di euro negli ultimi 5 anni, accompagnate in modo crescente dall’emissione di garanzie
favorevolmente anche nella dinamica dei prezzi di cessione, che non hanno risentito
dell’aumento dei volumi di cessione e sono in media aumentati, permettendo di ridurre
il gap tra i
più favorevoli, della gestione interna e quelli delle esposizioni
Il comparto non bancario ha svolto un ruolo molto importante nel favorire la
riduzione dei crediti deteriorati del sistema bancario; gli NPL trasferiti dalle banche
all’attenzione della supervisione, attraverso la raccolta di dati sistematici per i
L’obiettivo della supervisione è quello di valutare l’operatività e l’adeguatezza
funzionamento, per promuovere la stabilità complessiva del sistema e nel contempo
La normativa nazionale stabilisce al momento che l’attività di
operazioni mediante il coinvolgimento diretto di soggetti specializzati vigilati. Tuttavia
l’attività operativa della Vigilanza ha fatto emergere prassi non sempre in linea con le
disposizioni normative. In particolare, le attività di
due distinti soggetti: il “
soggetto vigilato responsabile dei soli compiti
di garanzia, non delegabili, previsti dalla legge n. 130/99; lo “
”, operatore
incaricato delle attività di recupero, titolare di licenza secondo le leggi di pubblica
Tali prassi attribuiscono un ruolo meramente formale al
vigilato, con
conseguente incertezza nell’individuazione del perimetro delle responsabilità.
Con la comunicazione pubblicata dalla Banca nello scorso mese di novembre si è
dunque segnalata ai
vigilati l’esigenza di porre la massima attenzione alla
delle cartolarizzazioni.
Per ciò che riguarda l’andamento delle operazioni di cartolarizzazione in essere,
l’analisi in corso condotta anche sulla base delle nuove evidenze segnaletiche sembra
business plan
riscontrate dagli operatori nell’elaborazione delle stime e dei rallentamenti nei recuperi
La recente revisione della normativa europea su cessione e gestione dei crediti
potrà contribuire ulteriormente all’armonizzazione e allo sviluppo del mercato secondario
L’innovazione tecnologica ha creato attività e servizi che integrano l’operatività
elementi della catena del valore da presidiare. Inoltre, il quadro normativo e le relative
responsabilità istituzionali sono in profonda evoluzione, e le relative tempistiche
di implementazione possono essere anche lunghe e complesse: esse richiedono
negoziazioni delicate e articolate, alla ricerca di un opportuno equilibrio tra l’esigenza di
non ostacolare l’innovazione in corso da un lato, e di garantire adeguati presidii per la
Le proposte volte a promuovere l’armonizzazione della regolamentazione sono
ampiamente condivisibili e la Banca d’Italia partecipa attivamente con il proprio contributo
. L’approccio comunemente adottato dai vari regolatori e organismi
internazionali è quello della neutralità organizzativa e tecnologica, ma la tenuta di questo
principio andrà attentamente valutata anche nelle fasi di disegno delle norme, attese le
Tuttavia, la supervisione non sempre può attendere di disporre di uno strumentario
normativo completo. I fenomeni nel mercato si muovono velocemente, i rischi si
manifestano, in modo anche improvviso e repentino, e richiedono risposte immediate,
anticipatorie e talvolta integrative rispetto a quanto si va delineando nel dibattito
confronti degli intermediari, dei fornitori di servizi esternalizzati e del business delle
Per quanto riguarda il primo aspetto, l’
della Banca d’Italia ha
confermato come gli investimenti per l’innovazione siano in progressiva crescita; gli
operatori tradizionali stanno attuando nuove modalità di collaborazione e
con operatori
Pertanto, il modello tradizionale appare destinato a essere accompagnato dallo sviluppo
L’ascesa delle banche c.d. “
gamma di servizi limitata ma dotati di piattaforme digitali avanzate
, rappresenta
I rischi dipendono da come ciascun intermediario intende collocarsi nella catena del
lo scambio di informazioni con i soggetti vigilati per disporre di un quadro quanto più
possibile completo e aggiornato, per poter agire con tempestività. Allo stesso tempo,
per presidiare i rischi connessi con la tecnologia, anche sul fronte del sistema segnaletico
Con riguardo all’esternalizzazione dei servizi (
outsourcing
), nel 2021 l’Istituto ha
condotto un importante approfondimento con l’obiettivo di ottenere informazioni più
granulari per la comprensione del fenomeno, in qualche modo anticipando le tendenze
in corso a livello internazionale. Sono stati censiti più di 10 mila contratti e circa 3 mila
AGINE.pdf
Si fa riferimento ad esempio al fenomeno del “
buy now pay later
Le funzioni più frequentemente esternalizzate comprendono i servizi amministrativi e gli adempimenti
di vigilanza (oltre il 18 per cento del totale), i sistemi informativi (17 per cento circa), le attività relative
La Banca d’Italia presta crescente attenzione al fenomeno dell’
servizi informatici. Tra il 2020 e il 2021 sono state svolte ispezioni tematiche su alcuni
emerse alcune aree di miglioramento riguardanti, tra l’altro, le prassi e le metodologie
di controllo dei rischi di natura tecnologica e i presidi di sicurezza informatica, a fronte
Ulteriori iniziative sono in corso su questo fronte, anche in collaborazione con il
della supervisione debba spostarsi laddove i rischi si
italiano. I risultati, pubblicati a novembre 2021
, evidenziano ancora un limitato ricorso
ai servizi della specie in termini di clienti coinvolti e transazioni eseguite (poco più di
350.000 operazioni dispositive in un semestre), sebbene il numero di
attivi
non sia trascurabile (nel secondo semestre del 2020, circa 100 operatori hanno eseguito
I rischi legati a questi servizi sono in particolare quelli: i) tecnologici, anche per la
maggiore esposizione a possibili attacchi cibernetici; ii) di tutela della clientela, in quanto
nuovi paradigmi. Il funzionamento dell’ecosistema di
open banking
è reso ulteriormente
complesso dalla presenza di
localizzati in altre giurisdizioni dell’Unione
Europea e delle
. Ciò implica la possibilità che i dati dei clienti possano essere
ora memorizzati al di fuori del territorio nazionale ed eventualmente anche fuori della
Per quanto riguarda le cripto-attività, il 15 giugno scorso la Banca d’Italia ha
cripto-attività, rivolta a intermediari vigilati, soggetti sorvegliati, fornitori tecnologici,
. Pur
se a valenza non prescrittiva, il documento intende costituire un riferimento concreto e
osservato nell’esperienza concreta in un’area ancora in piena evoluzione. Essa rappresenta
https://www.bancaditalia.it/media/notizia/comunicazione-della-banca-d-italia-in-materia-di-
dunque un primo passo importante per migliorare l’attività di vigilanza su questo delicato
settore di attività: la comunicazione è volta infatti a richiamare regole e prassi già applicabili,
che possono costituire riferimenti utili sia nelle more dell’entrata in vigore della normativa
l fenomeno.
prudenziali contengono già principi ai quali le banche e gli altri intermediari vigilati
all’eventuale avvio dell’operatività in cripto.
infatti a questi principi che ci siamo ispirati
nell’azione concreta di vigilanza svolta in questi mesi. In particolare, abbiamo richiamato
gli intermediari sull’esigenza di introdurre controlli e limiti nelle collaborazioni con terzi,
l’attenzione degli intermediari sull’esigenza di comunicare correttamente alla clientela
l’importanza di assicurare il pieno coinvolgimento delle funzioni di controllo e dei massimi
organi decisionali prima di intraprendere nuove attività. Resta fermo che esistono alcune
è da sempre un’area prioritaria nell’ambito dell’attività di vigilanza
della Banca d’Italia. L’indagine avviata nel 2020 sugli assetti di governo societario ha
assicurarne la rappresentatività rispetto al sistema. L’approfondimento è stato poi esteso
alle LSI degli altri paesi membri, nell’ambito di un’iniziativa concordata con il MVU. Sono
, di funzionamento degli
organi sociali e dei comitati, nonché il livello di consapevolezza dei rischi. Le evidenze
emerse stanno informando il processo SREP in corso e contribuiranno a calibrare la
mediamente caratterizzata
delle banche selezionate le donne sono presenti in media per meno del 20% e ci
sono limitatissimi casi di rappresentanti con età inferiore ai 40 anni. Sul tema della
rappresentanza di genere, la Banca d’Italia è intervenuta recentemente, introducendo
dei componenti del genere meno rappresentato dovrà essere pari almeno al 33%
dei componenti degli organi con funzione di supervisione strategica e di controllo.
vigilanza.
Quanto alle competenze distintive dei consiglieri, rileva in particolar modo la bassa
presenza di esperti in
e in IT, tenuto conto dei progetti di trasformazione
digitale in corso. In alcuni casi, è emersa inoltre una scarsa capacità dialettica nell’ambito
dei Consigli di Amministrazione e posizioni egemoniche di alcuni esponenti bilanciate
un’attenzione maggiore alle tematiche di
, piuttosto che a quelle relative ai
L’attenzione su questo fronte è elevata anche per il comparto degli intermediari
non bancari, dove la
di adeguatezza patrimoniale. Stiamo inoltre adeguando le metodologie di vigilanza con
La Banca d’Italia, insieme alle Autorità di Vigilanza a livello globale, sta stimolando
gli intermediari ad accelerare l’adozione di strumenti gestionali e organizzativi
adeguati al presidio dei rischi ESG. È infatti cruciale che tutti gli intermediari, bancari
e non, incorporino i rischi ESG all’interno della strategia di business, della
dell’approccio ai rischi e dell’informativa al mercato. Sono state recentemente pubblicato
le aspettative di vigilanza sui rischi climatici e ambientali, rivolte alle banche e agli
intermediari non bancari; sarà avviato a breve un primo confronto con gli intermediari
È importante che gli operatori, grazie a idonei presidii interni, possano assistere
di consulenza. Altrettanto importante è la capacità di comunicare adeguatamente
l’integrazione dei rischi climatici e ambientali nell’ambito del proprio modello
strategico e operativo, evitando pratiche scorrette (e.g.
) che, al contrario,
della tecnologia, dalle mutate preferenze della clientela, dall’elevata incertezza che
caratterizzano l’economia e i mercati a livello mondiali. Gli intermediari stanno rivedendo
le strategie di business con il coinvolgimento anche di
Tale evoluzione aumenta la complessità della tradizionale attività di vigilanza
regolamentati. Mai come in queste fasi di profondi cambiamenti è essenziale garantire
discussione paradigmi consolidati nel corso del tempo volti a favorire un sistema di regole
Tuttavia, la supervisione deve essere in grado di agire tempestivamente, a fronte di
È necessario quindi adattare gli strumenti di controllo che, basandosi sull’integrazione di
internazionale e provare a concordare misure e approcci rispetto a fenomeni di natura
In questo ambiente ad alta complessità, assetti di governo adeguati contribuiscono