
(AGENPARL) – lun 20 giugno 2022 “Dubbi di regolarità normativa e conflitto di interessi sulla neonata MELDIS, la società scientifica dei medici legali dell’INPS”.
SIMLA scrive ai ministri del Lavoro e della Disabilità per chiedere il rispetto delle norme che disciplinano la materia.
Nel mirino ci sarebbero la violazione di alcuni articoli del decreto che regolarizza le società scientifiche e il ruolo dei medici Inps sul tema della disabilità.
La SIMLA esprime forti dubbi di regolarità normativa sulla neonata società scientifica della medicina legale per la disabilità in ambito previdenziale e assistenziale dei Medici INPS che si presenterà ufficialmente domani, 21 giugno, a Roma. Una nascita segnata, secondo i vertici della più antica società scientifica di medicina legale d’Italia, da alcune perplessità di carattere normativo e da criticità sul fronte del conflitto di interesse vista l’autorità dell’Istituto di previdenza nell’ambito dell’invalidità civile. “Il Consiglio direttivo di SIMLA porge il benvenuto a questa nuova realtà associativa – si legge nel documento redatto dai vertici della società scientifica -, evidenziando tuttavia agli organi competenti una serie di passaggi che devono essere chiariti nel nome del rispetto del lavoro e del ruolo ricoperto dalle Società scientifiche che, proprio per la loro importanza nell’ambito del dibattito scientifico e pubblico, sono disciplinate da una normativa specifica”.
Diversi gli aspetti evidenziati nella lettera che nei giorni scorsi è stata inviata, tra gli altri, ai ministri del Lavoro e per le Disabilità, e al presidente dell’INPS. Il riferimento normativo è il decreto 2 agosto 2017 “Elenco delle società scientifiche e delle associazioni tecnico-scientifiche delle professioni sanitarie ai sensi dell’articolo 5 della legge 8 marzo 2017 n. 24”. L’iniziativa è “promossa da una sigla sindacale e quindi parrebbe essere, se pur ‘indirettamente’, – si legge nel documento redatto da SIMLA – in contrasto con quanto previsto dalla vigente normativa nell’ambito dei requisiti che deve possedere una società scientifica” e in particolare laddove la norma sottolinea“la previsione che l’ente non ha tra le finalità istituzionali la tutela sindacale degli associati o che, comunque, non svolge, direttamente o indirettamente, attività sindacale”. Proprio il logo dell’INPS apparirebbe peraltro in evidenza nella locandina di presentazione della società, che “induce a ritenere il coinvolgimento formale e ufficiale dell’Ente previdenziale nazionale, coinvolgimento che qualora esistente dovrebbe essere pubblicamente evidenziato”.
Altro aspetto estremamente delicato si rileva nell’ambito del riscontro dell’invalidità civile, aspetto centrale nella vita di centinaia di migliaia di italiani, data “la sussistenza – prosegue il Consiglio direttivo di SIMLA – di un evidente conflitto di interessi dei facente parte della società stessa poichè dirigenti medici dipendenti del’ INPS che ha autorità decisiva in quest’ambito”. Un rischio che potrebbe avere pesanti ripercussioni protratte nel tempo. “A tal proposito è ragionevole ritenere che l’evidente conflitto si prospetterà anche in futuro poiché, come previsto dalla Legge 227/2021, l’INPS potrebbe essere riconosciuto come unico soggetto pubblico dall’esclusiva competenza medico legale sulle procedure valutative (L.227/2021 art. 2 comma b sub 4, ndr)”. La presenza dei medici INPS inoltre andrebbe a confliggere, conclude Marozzi, “con il principio di libertà e indipendenza nell’espressione di contributi di matrice scientifica”.
Ad oggi, resta ancora del tutto assente anche la presenza di un sito web istituzionale. Meldis non ne sarebbe ancora provvista eppure il decreto citato stabilisce la “previsione dell’obbligo di pubblicazione dell’attività scientifica attraverso il sito web della società o associazione, aggiornato costantemente” e “previsione dell’obbligo di pubblicazione nel sito istituzionale dell’ente dei bilanci preventivi, dei consuntivi e degli incarichi retribuiti”. Permane, inoltre, una grande incognita, spiegano da SIMLA, “sui curricula dei fondatori sotto il profilo del contributo scientifico offerto alla comunità medico legale nazionale e sovranazionale di cui non se ne reperisce traccia”. Si tratta, in particolare, dell’H-Index dei soci fondatori, ovvero quell’indicatore bibliometrico, utilizzato nell’ambito dell’analisi scientometrica, per analizzare i modelli di diffusione delle pubblicazioni scientifiche e per valutare il loro impatto sulle comunità scientifiche di riferimento.
In data odierna SIMLA ha ricevuto una risposta da parte di MELDIS, tuttavia “esprimiamo con rammarico – spiegano dal Consiglio Direttivo – che si tratta di una replica tutt’altro che esaustiva, anzi che conferma tutte le perplessità espresse”. SIMLA, intanto, prosegue col suo contributo costante e qualitativo alla comunità scientifica: in data 11 dicembre 2021, ha istituito un Comitato Scientifico sulla “Condizione di disabilità e relativa revisione dei suoi processi valutativi di base” che vedrà come primo atto elaborando una “position paper” sul profilo definitorio del concetto di disabilità che, superata la verifica di qualità, come previsto dalla legge, sarà condiviso con gli addetti ai lavori. In fase di pubblicazione, sulla Rivista di Medicina Legale e del Diritto in Campo Sanitario, a cura del Prof. Scorretti, componente del Comitato, un lavoro scientifico dal titolo: “La definizione medico legale di disabilità ai sensi della legge 22 dicembre 2021 n. 227”.