
(AGENPARL) – mer 15 giugno 2022 PNRR Caudo (Rf): dopo anni di disattenzione Roma investe sulle risorse idriche
Da ACEA Ato 2 è stata presentata una proposta per circa 100 milioni di euro, di cui 70 destinati a Roma, per accedere al bando MIMS che finanza interventi per la diminuzione delle perdite della rete idrica. Si tratta di investimenti del PNRR per abbattere del 35% la dispersione della rete. Altri 120 milioni di investimenti sono a carico del programma triennale di ACEA Ato2, per un totale di circa 180 km di sostituzione della rete idrica ammalorata che interessa tutti i 15 Municipi della Capitale. Queste le iniziative concrete della Giunta Gualtieri che lunedì, durante la commissione speciale PNRR, convocata sul tema, ci sono state illustrate dall’assessora ai lavori pubblici Ornella Segnalini e dal presidente di ACEA Ato2 Claudio Cosentino – lo dichiara Giovanni Caudo, presidente della commissione speciale PNRR. Roma – continua Caudo – si assicura così una posizione di riguardo sul tema della riduzione della dispersione idrica. Analogamente, anche sul versante della sicurezza dell’approvvigionamento, ACEA è destinataria di un altro finanziamento sempre del PNRR di 150 milioni di euro. Si recuperano così anni di disattenzione sulla risorsa acqua, la più a rischio nel mondo. Anche gli attuali dati sulla carenza idrica dei bacini e sul razionamento che si sta imponendo in diversi comuni italiani segnalano quanto sia strategico evitare le perdite e approvvigionare in modo sicuro e costante le città. Ho percepito sicuramente un cambio di passo importante da parte di ACEA Ato2 nell’investire sia le risorse proprie sia intercettare i fondi PNRR, da destinare a alla soluzione di vari problemi, non ultimo quello dell’ingegnerizzazione della gestione dell’acqua, che tocca diversi aspetti quali la digitalizzazione della rete e il controllo da remoto di portate, flussi e perdite. Con questi investimenti – conclude Caudo – la città può lavorare per mettere in sicurezza la risorsa idrica, anche in vista degli impegni importanti come il Giubileo 2025 e, auspicabilmente, l’Expo 2030.