
(AGENPARL) – lun 13 giugno 2022 con il contributo di in collaborazione con
Il progetto è vincitore dell’Avviso Pubblico “Estate Romana 2020 – 2021 – 2022”
curato dal Dipartimento Attività Culturali di Roma Capitale
VENERDì 17 GIUGNO
SALA AFFRESCHI ore 18.30
tutti i giorni fino al 30 giugno (ore 19 – 23),
ad esclusione del 20, 22 e 26 giugno
DISEGNARE L’EBRAICO
Interpretazione artistica delle
lettere dell’Alef Betin collaborazione con Ambasciata d’Israele in
Italia; Istituto Europeo di Design (IED) di Roma;
Museo Nazionale dell’Ebraismo Italiano e
della Shoah (MEIS) di Ferrara
Ingresso libero
SALA CASELLA ore 19
LA CITTÀ FILARMONICA
proiezione del documentario sulla storia dell’Accademia Filarmonica Romana
di Daniele Carnini e Nino CriscentiIl documentario è stato finanziato dal Ministero della Cultura come progetto speciale 2021
Ingresso libero
GIARDINI ore 21.30
POLONIA – ALLA POLACCA
Ensemble Giardino di Delizie
Ewa Anna Augustynowicz violino • Valeria
Caponnetto violino • Svetlana Fomina viola
e violino • Agnieszka Osza?ca violoncello • Francesca Benetti tiorba •
Elisabetta Ferri clavicembalo
Georg Philipp Telemann Concerto “alla
Polonese” in sol magg. TWV 43:G7
Marcin Mielczewski Canzona terza a 3
Adam Jarz?bski “Bentrovata” Concerto a 3
Tarquinio Merula
“La Polachina” Canzona a 2 violini op. 12
Georg Philipp Telemann
Sonata “Polonese” a 3 TWV 42:a8
Carlo Farina
Sonata prima detta “La Polaca” a 3
Giovanni Matteo Picchi “Ballo alla Polacha”
Johann Heinrich Schmelzer
“Polnische Sackpfeifen” a 2 violini
Adam Jarz?bski “Sentinella” Concerto a 3
In collaborazione con l’Istituto Polacco di Roma
in occasione del trentennale dell’attività La giornata di inaugurazione dei Giardini della Filarmonica si apre con la mostra “Disegnare l’ebraico – Interpretazione artistica delle lettere dell’Alef Bet”, fusione tra una lingua millenaria e la creatività di giovani designer provenienti dallo IED di Roma. Composto dalle stesse lettere con cui è stata scritta la Bibbia, nel corso dei secoli l’alfabeto ebraico si è arricchito di significati profondi ed evocativi. Alle lettere ebraiche è stata conferita un’aura di sacralità e mistero, che ha affascinato credenti e non. Con questo progetto sedici giovani talenti senza alcuna conoscenza dell’ebraico o familiarità con la storia e la cultura israeliana, dopo aver seguito un percorso formativo per apprendere la lingua ebraica da un punto di vista storico, culturale e grafico, hanno creato rappresentazioni artistiche originali delle lettere ebraiche, caratterizzate da una prospettiva fresca e nuova.
La città filarmonica è il documentario realizzato nel 2021 da Daniele Carnini e Nino Criscenti per le celebrazioni del bicentenario dell’Accademia Filarmonica Romana, qui proposta nella sua prima proiezione pubblica. Due secoli di musica, sempre alla ricerca del nuovo, intrecciati con la vita sociale e politica di Roma, con il tempo scandito dalle immagini della città, dai dipinti alla fotografia e rarissimi materiali audiovisivi.
Alla Polacca è il nuovo progetto dell’ensemble Giardino di Delizie, formato da musiciste provenienti da Italia e Polonia, specializzate nel repertorio barocco (ne è direttore artistico la violinista Ewa Anna Augustynowicz). Un concerto con cui l’Istituto Polacco di Roma festeggia trent’anni di attività e che invita a immergersi nel mondo dei suoni e del folklore polacco attraverso le musiche di compositori che vi hanno vissuto, lavorato o viaggiato nel Sei e Settecento.
Nel XVII secolo la Polonia si presentava dinamica e aperta; il regno dei re Vasa – Sigismondo III e Ladislao IV – coincise con un periodo di eccezionale fioritura della musica polacca. Vi parteciparono molti artisti italiani che, fra stimoli reciproci di stili e scuole diverse, lavorarono accanto ai musicisti polacchi, tedeschi e austriaci che avremo occasione di ascoltare in questo concerto.
SABATO 18 GIUGNO
SALA CASELLA ore 20
MUSICA AMATA I
musicisti amatori in concerto
Venceslao Marinaro pianoforte
Trio Gorla-Chiominto-Sica
Daniele Gorla violino
Simone Chiominto violoncello
Ilaria Sica pianoforte
Ludwig van Beethoven
Sonata per pianoforte n. 8 op. 13
in do minore “Patetica”
(V. Marinaro pianoforte)
Trio per archi e pianoforte n. 5
in re magg. op. 70 n. 1 “Degli spiriti”
GIARDINI ore 21.30
MUSICA AMATA II
musicisti amatori in concerto
MuSa Classica
Orchestra della Sapienza
Franz Joseph Haydn
“Andante” dalla Sinfonia n. 101
“La Pendola” in re magg. (Hob:I:101)
Ludwig van Beethoven
“Allegretto scherzando” dalla
Sinfonia n. 8 in fa magg. op. 93
Joaquín Rodrigo
Fantasía para un gentilhombreConcerto per chitarra e orchestra
(solista Aurora Orsini)
Amilcare Ponchielli
“Danza delle ore” dall’opera La Gioconda
I primi concerti di “Musica Amata” si sono tenuti con successo e partecipazione di pubblico al festival estivo del 2021, per ricordare, in occasione dei festeggiamenti del bicentenario dell’Accademia Filarmonica Romana (1821-2021), le origini dell’istituzione, nata come associazione di appassionati e virtuosi “dilettanti di musica”. Una nobile passione che fortunatamente ancora oggi vive e che verrà ricordata anche quest’anno con tre concerti durante il festival. Ritroveremo sul palco dunque musicisti non di professione (medici, ingegneri, docenti universitari…), con approfonditi studi musicali e diplomi in strumento, uniti dall’amore per la musica, interpreti ‘dilettanti’ nel senso positivo del termine, un fenomeno che ha segnato buona parte della storia della musica, stimolando la produzione di nuovi lavori alcuni dei quali divenuti veri capolavori.
La seconda giornata di Festival sarà dunque interamente dedicata a loro. In Sala Casella alle ore 20 Venceslao Marinaro, ingegnere biomedico in forza presso l’Area Ricerca dell’Università Campus Bio-Medico di Roma, con una laurea in pianoforte conseguita nel 2009 al Conservatorio di Potenza, si cimenta in una delle più celebri Sonate per pianoforte di Beethoven, la “Patetica” op. 13. Segue il Trio formato da Daniele Gorla al violino, un giovanissimo Simone Chiominto al violoncello e Ilaria Sica al pianoforte, tutti e tre con un diploma di conservatorio in tasca, e nella vita di tutti i giorni rispettivamente docente del dipartimento di Informatica della Sapienza, studente di ingegneria matematica al Politecnico di Torino e fisioterapista. Suonano, di Beethoven, il Trio per archi pe pianoforte op. 70 n. 1 “Degli spiriti”, eseguito per la prima volta nel 1809 nella casa della contessa Anna Maria Erdöty, fra i mecenati che sostennero il musicista di Bonn, dedicataria del Trio.
Energia, entusiasmo, emotività sono i tre ingredienti che formano MuSa Classica, l’orchestra dell’Università La Sapienza, diretta da Francesco Vizioli, aperta a tutti coloro della comunità accademica che condividono la passione per la musica classica e, sapendo suonare uno strumento, desiderano far musica d’insieme nella propria università. Un’occasione d’incontro, di condivisione e di scambio culturale anche con studenti di altri atenei, italiani e stranieri. Alla Filarmonica l’Orchestra presenta un programma vario che spazia da Haydn a Joaquín Rodrigo.
DOMENICA 19 GIUGNO
SALA CASELLA ore 20
ISRAELE
JONATHAN CHAZAN
Jonathan Chazan sassofono
Igal Myrtenbaum
Inner Bird per sax contralto e percussioni (2018)
(arr. per sax alto di J. Chazan 2021)
Ophir Ilzetzki
Small Lies (or ABA’) per un interprete, sax
baritono, nastro ed elettronica (2018-19)
Luciano Berio
Sequenza VII per oboe (1969)
(arr. per sax soprano di C. Delangle,1982)
Mateo Servián Sforza
K per sax tenore (2021-22)
Rachel Beja
Milimetrim per sax soprano
ed elettronica (2022)
In collaborazione con
Ambasciata d’Israele in Italia
L’artista è sostenuto da
The Foundation for Independent Creators,
Ministry of Culture and Sports GIARDINI ore 21.30
GABRIELE COEN
KLEZMER QUARTET
Dai Balcani al mar Baltico: musiche ebraiche della “zona di residenza”
Gabriele Coen sax soprano e clarinetto
Gianluca Casadei fisarmonica
Marco Loddo contrabbasso
Luca Caponi batteria
Nato nel 1983 a Buenos Aires, trasferitosi a sei anni in Israele, Jonathan Chazan è cresciuto nel kibbutz di Deganya A’ e ha perfezionato gli studi all’Università di Tel Aviv e l’Haute école spécialisée de Suisse occidentale a Losanna. Sassofonista, improvvisatore, arrangiatore, interprete di musica antica come della nuova, dal barocco all’elettronica senza precludere nuove strade al suo percorso artistico, Jonathan Chazan ama lavorare a stretto contatto con i compositori d’oggi per la scrittura di nuovi brani, spesso a lui dedicati. Debutta a Roma, alla Filarmonica Romana, con un programma che ad eccezione di Sequenza VII (1969) di Berio trascritta per sax soprano da Claude Delangle nel 1982, presenta tutte composizioni recentissime, nate fra il 2018 e l’anno corrente, di tre compositori israeliani (Igal Myrtenbaum, Ophir Ilzetzki e Rachel Beja) cui si aggiunge Mateo Servián Sforza, paraguayano cresciuto musicalmente in Italia.
Altrettanto eclettica è la formazione di Gabriele Coen, sassofonista, clarinettista, compositore, didatta, da trent’anni dedito all’incontro tra jazz e musica etnica, in particolare mediterranea ed est-europea, impegnato nella riattualizzazione del patrimonio musicale ebraico.
Nel quartetto klezmer che prende il suo nome, presenta un concerto che è un viaggio musicale da Odessa a Vilna, passando per la Moldavia, la Bucovina, la Galizia ma anche Kiev e Varsavia. Un’esplorazione sonora drammaticamente attuale attraverso la “zona di residenza”, le sconfinate regioni dell’Impero Russo lungo il suo confine occidentale, in cui gli ebrei avevano l’obbligo di risiedere in permanenza, e oltre la quale di solito la residenza era interdetta agli ebrei. Costituita nel 1791 e attiva fino al 1917, si stendeva fino alla frontiera russa con l’Impero tedesco e l’Austria-Ungheria, includendo gran parte delle attuali Lituania, Bielorussia, Polonia, Bessarabia, Ucraina e parti della Russia Occidentale.
MARTEDì 21 GIUGNO
SALA CASELLA ore 20
CLAUDE DEBUSSY
Ovunque lontano
dal mondo
(Milano, il Saggiatore, 2021)
Intorno a un libro
con Enzo Restagno (autore),
Marcello Panni, Enrico Dindo
Enrico Dindo violoncello
Maria Semeraro pianoforte
Claude Debussy
La fille aux cheveux de lin
(da Préludes, Livre 1) per pianoforte
Sonata per violoncello e pianoforte
in re minore
GIARDINI ore 21.30
ROMA è UNA ROSA
La disperata vitalità delle
canzoni di Pier Paolo Pasolini
Raffaella Misiti voce
Arianna Gaudio attrice
Annalisa Baldi chitarre
Désirée Infascelli fisarmonica e mandolino
Pino Marino voce, pianoforte
musiche di Umiliani, Fusco, Rustichelli,
Piccioni, Modugno, Endrigo,
Marino e Hadjidakis-Maraini
consulenza per i testi
Elisabetta MalantruccoIn collaborazione con
Associazione Fabrica Prende il via “Intorno a un libro”, una serie di appuntamenti dedicati alla presentazione di libri, con momenti musicali che traggono ispirazione da essi. Si comincia con l’ultima pubblicazione di Enzo Restagno Claude Debussy. Ovunque lontano dal mondo (il Saggiatore, 2021). L’autore ne parla con Marcello Panni ed Enrico Dindo, quest’ultimo nella doppia veste di direttore artistico della Filarmonica e violoncellista nell’esecuzione della Sonata per violoncello e pianoforte in re minore con Maria Semeraro al pianoforte; in programma anche il preludio per pianoforte La fille aux cheveux de lin. La vita e la musica di Debussy sono sinonimo di anticonvenzionalità e innovazione. Lo stile che, secondo i suoi insegnanti, sarebbe dovuto essere sûr, correct, élégant et coloré tra le sue mani diventava eccentrica finezza, scarto inatteso e atto di cesura di un secolo. Restagno scrive una biografia del compositore che ci parla di genitori, amici e amori, di riconoscimenti e incomprensioni, di difficoltà economiche e avidità di conoscenza. Ma soprattutto delle opere di Debussy, della sua capacità di ascoltare «la Natura e l’Immaginazione» e di farle confluire nei suoi lavori.
Nel centenario della nascita del grande intellettuale e poeta Pier Paolo Pasolini, Raffaella Misiti & Le Romane, insieme a Pino Marino, presentano un omaggio a Roma e al repertorio delle canzoni con le quali Pasolini ha saputo raccontarla: un punto di vista unico, scomodo, disincantato e appassionato. La forma della rosa è quella della poesia, della città e della canzone. Seppur cresciuto con la musica classica, presente in molti dei suoi film, Pasolini scrive testi per canzoni in romanesco che raccontano storie femminili di marginalità rappresentata con sorridente orgoglio, con una mescolanza gergale tra dialetto puro, italiano e dialetto letterario. Non saranno però solo quelle in romanesco le canzonette (così lui le chiamava) che vedranno il suo nome tra gli autori. La parte musicale è affidata a compositori importanti nella scena culturale degli anni Cinquanta e Sessanta: Piero Umiliani, Carlo Rustichelli, Piero Piccioni, Fiorenzo Carpi, senza dimenticare Domenico Modugno e Sergio Endrigo. Inoltre, un omaggio a Laura Betti, che alla fine degli anni Cinquanta portò in teatro un repertorio di testi scritti da importanti intellettuali (fra cui Moravia e lo stesso Pasolini) su musiche di questi grandi musicisti.
MERCOLEDì 22 GIUGNO
GIORNATA IRAN
SALA AFFRESCHI ore 18
LO SPARO AL CIELO
Inaugurazione della mostra
dell’artista iraniana Bahar HamzehpourIngresso libero
SALA CASELLA ore 18.30
OMAGGIO A KAMRAN SHIRDEL
Seminario sulla vita e l’opera
del grande cineasta italo-iraniano
intervento di Parisa Nazari
con Kamran Shirdel
(in collegamento da Teheran)
con video messaggio del regista iraniano
Amir NaderiIngresso libero
SALA CASELLA ore 20
IN GOLA HO IL SILENZIO DI MILLE CANARINI
Dobareh Ensemble
Khatereh Hakimi voce e chitarra
Ehsan Goodarzi voce
Ehsan Beyraghdar pianoforte
musica tradizionale e contemporanea persiana
GIARDINI ore 21.30
SHABGARD, NOTTAMBULO
Forough Fazli voce
Siamak Karimpour chitarra elettrica
Ehsan Beyraghdar pianoforte
Reza Mohsenipour tar
Mehdi Asadi tar
Navid Mohsenipour oboe
Hamid Mohsenipour percussioni, flauto
musica tradizionale e contemporanea persiana
in collaborazione con
AlefbaBarbad Project
Officina delle culture
Operazione Peace DreamingTaberna persianaLa giornata dedicata all’Iran coinvolgerà numerosi artisti spaziando dal cinema alla musica all’arte, testimonianza di una cultura vivacissima, legata alle sue tradizioni e allo stesso tempo proiettata con determinazione verso il futuro.
Bahar Hamzehpour è nata a Teheran, dove ha conseguito la laurea in Biologia marina. La passione per l’arte ha inizio nel 2003 a poco più di vent’anni. Consegue il diploma accademico di primo livello in Grafica d’arte all’Accademia di Belle Arti di Roma, città dove vive e lavora da sei anni. Nell’installazione Lo sparo al cielo la Hamzehpour riflette, per non dimenticare, sul disastro aereo dell’8 gennaio 2020, quando la Guardia rivoluzionaria iraniana abbatté per un errore umano il volo PS752 della Ukraine International Airlines, poco dopo il decollo da Teheran, uccidendo 176 persone innocenti.
L’incontro di Parisa Nazari con Kamran Shirdel (in collegamento dal suo studio a Teheran) ripercorre la vita e le opere del grande cineasta di cultura italo-iraniana. Nato a Teheran nel 1939, si trasferisce a Roma per studiare architettura e urbanistica all’Università La Sapienza e regia presso il Centro Sperimentale di Cinematografia di Roma, laureandosi nel 1964. In Italia ha la possibilità di conoscere i grandi film del neorealismo (Rossellini è uno degli autori cui si è più ispirato) e le pellicole di Antonioni. Dopo aver lavorato come assistente alla regia con John Huston per La Bibbia, gira a Roma Gli specchi, il suo cortometraggio di diploma, nonché suo primo lavoro in assoluto. Torna in Iran e inizia la sua carriera nel 1965, impegnato in documentari di denuncia sociale, che hanno segnato un nuovo modo di fare cinema nel suo paese. È stato considerato autore “scomodo” sia sotto il regime dello Shah che nel periodo successivo alla rivoluzione. Ha fondato il Kish International Documentary Film Festival ed è direttore della fotografia di Filmgrafic Co. Per i suoi meriti artistici è stato insignito del titolo di Cavaliere della Repubblica Italiana nel 2010.
Infine la musica, con due concerti fra tradizione e modernità, con il Dobareh Ensemble fondato nel 2018 dai due giovani artisti Khatereh Hakimi e Ehsan Goodarzi, e la voce di Forough Fazli giovanissima cantante e pianista iraniana diplomata al conservatorio di musica di Teheran e laureata all’università della stessa città, che guida cinque musicisti che affiancano strumenti tradizionali persiani e classici alla chitarra elettrica.
GIOVEDì 23 GIUGNO
SALA CASELLA ore 20
SLOVACCHIA
Marco Clavorà Braulin
Marco Clavorà Braulin pianoforte
Johann Nepomuk Hummel
“Adagio sostenuto” dai 24 Studi op. 125
Eugen Sucho?
Metamorfózy n. IV (Larghetto)
Modest Musorgskij
Quadri da un’esposizione
In collaborazione con
Istituto Slovacco a Roma
GIARDINI ore 21.30
ARGENTINA
DUO GALÍ-FIDANZA
“Siempre se vuelve
a Buenos Aires”. Omaggio
ad Astor Piazzolla
ed Eladia BlázquezGabriela Valeria Galí bandoneon
Daniela Fidanza pianoforte
Astor Piazzolla
Balada para un Loco, Vuelvo al Sur,
Verano Porteño, Chiquilín de Bachín,
Oblivion, Los Pájaros Perdidos,
Milonga del Angel, Libertango
Eladia Blázquez
Mi Ciudad y mi gente, Contame una Historia, El corazón al Sur
Astor Piazzolla (musica)
Eladia Blázquez (testo)
Invierno Porteño, Adios Nonino,
Siempre se vuelve a Buenos Aires
In collaborazione con
Ambasciata Argentina Giovane pianista italo-slovacco, Marco Clavorà Braulin vince nel 2009 il primo premio e la medaglia del Presidente della Repubblica Italiana al 32° Concorso Pianistico Internazionale “Valentino Bucchi” di Roma, successo che gli ha aperto le porte verso una promettente carriera. Diplomato al Conservatorio di Roma, ha conseguito la laurea specialistica in pianoforte con menzione d’onore al Conservatorio di Parma, studiando con Roberto Cappello e perfezionandosi poi con Enrico Pace e Igor Roma presso l’Accademia “Incontri col Maestro” di Imola. Giovanissimo è già docente di pianoforte al Conservatorio di Vibo Valentia. Nel concerto odierno esegue musica di due compositori slovacchi: Johann Nepomuk Hummel, virtuoso pianista e compositore molto celebre alla sua epoca (vissuto fra XVIII e XIX) ed Eugen Sucho?, musicista che ha attraversato tutto il Novecento e che la Slovacchia ha insignito dei più alti riconoscimenti. Completano il programma i celebri Quadri da un’esposizione di Musorgskij.
L’omaggio all’Argentina passa attraverso la musica di uno dei suoi più noti musicisti di sempre, Astor Piazzolla, e di Eladia Blázquez, musicista meno conosciuta al grande pubblico, cantante, compositrice, pianista e chitarrista fra le più celebri voci argentine del tango femminile (scontrandosi già negli anni Settanta contro il ‘machismo’ del ballo argentino). Più giovane di Piazzolla di dieci anni, Eladia Blázquez ebbe modo di collaborare con lui in più occasioni come autrice dei testi delle sue canzoni, fra cui una delle più celebri Sempre se vuelve a Buenos Aires che dà il titolo alla serata. Sul palco troviamo un duo italo-argentino tutto al femminile. Da Buenos Aires arriva la bandoneonista Gabriela Valeria Galí, che con il suo strumento ha portato il tango in tutto il sud America e in Europa, al pianoforte ci sarà l’italiana Daniela Fidanza, fra le più apprezzate interpreti di tango del nostro paese, e appassionata studiosa di cultura argentina.
VENERDì 24 GIUGNO
SALA CASELLA ore 20
LE NOZZE DI FIGARO
Mozart massone
e illuminista
(Milano, il Saggiatore, 2020)
Intorno a un libro
con Lidia Bramani (autrice)
e Susanna Pasticci
Patrizia Polia sopranoMarta Pacifici mezzosoprano
Angela Naccari pianoforte
Wolfgang Amadeus Mozart
Arie “Voi che sapete”, “Non so più
cosa faccio”, “Deh, vieni, non tardar”
da Le nozze di Figaro
GIARDINI ore 21.30
LIGHTS IN THE SHADOW
Marco Sinopoli Quintet
Marco Sinopoli chitarra e pianoforte
Simone Alessandrini sax soprano
Luca Cipriano clarinetto basso
Marco Siniscalco basso
Evita Polidoro batteria
musica di Marco Sinopoli
Cristallizzato nell’immagine del genio irriverente, folle e sregolato nel suo inconsapevole talento, Wolfgang Amadeus Mozart è rimasto intrappolato per secoli nel mito del puer aeternus. Tuttavia, come ricorda Lidia Bramani nel suo recente libro Le nozze di Figaro. Mozart massone e illuminista che verrà presentato dall’autrice insieme a Susanna Pasticci, Mozart non era svagato o ingenuo. D’indole brillante e multiforme, era perfettamente immerso nel suo tempo: sensibile ai fermenti che ispiravano gli ultimi fulgori del Secolo dei Lumi, era in sintonia con i princìpi riformatori dell’assolutismo illuminato dell’imperatore Giuseppe e manteneva intensi rapporti intellettuali con le logge massoniche viennesi e tedesche, nutrendosi dei loro ideali di tolleranza. Mozart diede voce a questo afflato con lo strumento che meglio padroneggiava, la musica. Le nozze di Figaro, in particolare – con la sua trama di una coppia di servi e una moglie che si oppongono a un padrone e marito dispotico e bugiardo –, grazie all’analisi della Bramani si rivela vero e proprio manifesto illuminista, nonché critica serrata e implacabile alle forze più ottuse e conservatrici della società. All’incontro segue l’esecuzione di arie dell’opera con le voci di Patrizia Polia, Marta Pacifici, al pianoforte Angela Naccari.
Compositore e polistrumentista, Marco Sinopoli forma un nuovo gruppo dedito alla musica originale, in un repertorio che esplora la creatività sotto la luce… dell’oscurità.
La formazione vede Marco Sinopoli alla chitarra e al pianoforte, la voce evocativa e cristallina del sax soprano di Simone Alessandrini che dialogherà con i suoni profondi del clarinetto basso di Luca Cipriano; la padronanza di Marco Siniscalco al basso e il talento di Evita Polidoro alla batteria completano la formazione. “Gli ultimi due anni – racconta Marco Sinopoli – ci hanno avvicinati alle ombre dietro ai nostri pensieri e ai nostri sentimenti ed è nella piega che separa luce e ombra che si muove il concerto Lights in the shadow. Dieci nuove composizioni, tra jazz moderno e crossover, inframezzate da interspazi sonori in un concerto che vuole raccontare il rapporto tra decadenza, nostalgia, positività e speranza navigando in quel territorio emotivo che vive nella tensione tra il fascino dell’ombra e la ricerca della luce”.
SABATO 25 GIUGNO
SALA CASELLA ore 20
MUSICA AMATA III
musicisti amatori in concerto
Ivan Benemerito pianoforte; Simone Tozzi violino; Massimo Milone violoncello;
Orchestra d’archi “Il diletto musicale”
Aram Khachaturian Toccata per pianoforte
Sergej Prokof’ev
Suggestion diabolique op. 4 n. 4 per pianoforte
Franz Schubert Fantasia in do magg. per pianoforte op. 15, D. 760 “Wanderer-Fantasie”
Ludwig van Beethoven Duo per violino
e violoncello in do magg. n. 1, WoO 27
Antonio Vivaldi Concerto in re magg.
per archi “La Rustica”, RV 151
Antonio Capuzzi Primo movimento dal
Concerto per contrabbasso in fa magg.
(Marco Rocuzzo contrabbasso)
GIARDINI ore 21.30
QUINTETTO BISLACCO
Walter Zagato violino
Duilio Galfetti violino, mandolino, banjo
Roberto Molinelli viola
Marco Radaelli violoncello
Federico Marchesano contrabbasso
Musica di Bach, Mozart, Rossini,
Gershwin, Parker… con improvvisazioni
Terzo concerto di Musica Amata, protagonisti Ivan Benemerito ricercatore di biomeccanica all’università di Sheffield e qui al pianoforte, il duo Simone Tozzi violino e Massimo Milone violoncello (rispettivamente ingegnere informatico e ingegnere meccanico) e l’Orchestra d’archi “Il diletto musicale”. Quest’ultima nasce nel 2007 su iniziativa di Roberto Baldinelli con l’intento di promuovere l’incontro e la pratica strumentale tra musicisti non professionisti. Il repertorio dell’orchestra è essenzialmente incentrato sul barocco italiano e tedesco e sul periodo romantico. Nel 2012 è stata premiata dall’Accademia delle Buone Maniere per il suo impegno nella diffusione della cultura e pratica musicale. Dal 2014, l’orchestra organizza una propria stagione concertistica presso la chiesa di Santa Barbara dei librari a Roma.
Musica senza confini, un viaggio tra mondi possibili, tra culture, stili, tradizioni, contaminato da irriverenti gags, musicali e non. È la filosofia che anima fin dalla nascita, nel 2005, il Quintetto Bislacco, formato da cinque musicisti provenienti da orchestre differenti (Teatro Regio di Torino, Teatro alla Scala di Milano, Orchestra della Svizzera Italiana, Filarmonica della Scala, Orchestra RAI di Torino) e vincitore di numerosi concorsi nazionali e internazionali (Luigi Nono, Orpheus Prijs Antwerpen, Vittorio Veneto…).
Nei concerti del Quintetto, l’orecchio dell’ascoltatore è teso al suono e al piacere dell’udire attraverso arrangiamenti, trascrizioni o musiche originali, spaziando da Bach a Piazzolla, da Strauss a Charlie Parker. E non mancano piccole citazioni o inusuali accostamenti celati nella partitura che sorprendono l’ascoltatore, anche quello più distratto. Alla ormai consolidata collaborazione con la Radio Svizzera Italiana, il Quintetto Bislacco affianca un’attività concertistica che lo vede ospite di alcuni dei più importanti festival europei (I suoni delle Dolomiti, Settimane Musicali di Grado, Serate concertistiche della Svizzera Italiana, Musique et Neige, Musica in Villa, MiTo, Stresa Festival, etc.). Per il programma televisivo “Paganini” della RTSI, sono stati realizzati 12 videoclip con i brani più significativi del repertorio del Quintetto, ora tutti visibili su youtube.
LUNEDì 27 GIUGNO
SALA CASELLA ore 20
STRAVINSKIJ
nuova edizione del libro di Roman Vlad con il carteggio Stravinskij-Vlad
(Milano, il Saggiatore, 2021)
Intorno a un libro
con Alessio Vlad,
Marcello Panni e Stefano Catucci
Francesco Bravi e Adriano Scapicchi
pianoforte a quattro mani
Igor Stravinskij
Estratti dal balletto Petruškanella trascrizione a quattro mani dell’autore
GIARDINI ore 21.30
GIAPPONE
TAKARABUNE
Performance musicale della prefettura
di Tokushima (isola Shikoku)
con
Megumi YonezawaWataru YonezawaTakashi YonezawaShinnosuke KashimotoKaoko Kato
In collaborazione con
Istituto Giapponese di Cultura in Roma
Fra i critici piu? influenti del nostro paese, Roman Vlad ha rivestito un ruolo cruciale nell’interpretazione della musica di Stravinskij. Antiromantico, neoclassico, rivoluzionario e, per alcuni, persino reazionario, la complessita? della sua opera ha attraversato Russia, Europa e Nord America. Apparso per la prima volta nel 1958, lo Stravinskij di Roman Vlad e? diventato un work in progress dalla durata trentennale, forse lo studio dell’opera del musicista piu? importante e completo che gli sia stato dedicato quando questi era in vita, frutto di una profonda conoscenza delle partiture e di uno scambio intellettuale con il loro autore lungo decenni – testimoniato dal carteggio inedito riportato nella nuova edizione –, che tuttavia non ha minato l’indipendenza di giudizio critico. A sessantaquattro anni dalla sua prima pubblicazione Stravinskij e? ancora un caposaldo della critica stravinskiana e conserva tutta la sua modernita?. Ne parlano Alessio Vlad con Stefano Catucci e Marcello Panni, mentre Francesco Bravi e Adriano Scapicchi eseguono estratti da Petruška nella trascrizione a quattro mani dello stesso Stravinskij.
Energia, ritmo, colori e un’euforia contagiosa nel trasmettere la tradizione delle danze della propria terra con quel tocco di creatività che nasce spontaneo in una compagnia giovane come quella di TAKARABUNE. Cinque danzatori e musicisti, nati e cresciuti nell’Isola dello Shikoku, la più piccola e la meno popolosa tra le quattro isole maggiori dell’arcipelago giapponese. L’isola ha mantenuto vive tradizioni antichissime, tra cui la Awaodori, probabile commistione di danze sacerdotali e agresti, eseguite nella provincia di Awa in occasione del raccolto. L’esecuzione prorompente e impetuosa dei TAKARABUNE spinge la danza Awaodori oltre i confini della tradizione, tanto da attirare l’attenzione dei media lo hanno definito il gruppo Awaodori più in voga dell’arcipelago.
Tra le danze estive più popolari in Giappone, la Awaodori è ballata per le strade dello Shikoku a metà agosto all’interno della Festa di Obon (antica celebrazione in onore dei defunti); al seguito di danzatori professionisti che guidano la vivace performance si accoda sempre uno stuolo di residenti di ogni età, cui si aggiungono via via curiosi e turisti.
MARTEDì 28 GIUGNO
SALA CASELLA ore 20
A CASA DI HANS
Villa La Leprara di Hans Werner Henze nei Castelli Romani
(Roma, Timìa, 2021)
Intorno a un libro
con i curatori del libro
Gastón Fournier-Facio e
Anton Giulio Onofri
Intervengono Nanà Cecchi e Marcello Panni
Luigi Sini chitarra
Hans Werner Henze
Drei Tentos aus KammermusikDrei Märchenbilder aus der Kinderoper Pollicino
GIARDINI ore 21.30
GUERZONCELLOS
Enrico Guerzoni violoncello
Tiziano Guerzoni violoncello
J.S. Bach Preludio dalla Suite n.1 BWV 1007 / GuerzonCellos BachatoWeather Report Birdland
GuerzonCellos The Bells, The Clown
Pat Metheny James
GuerzonCellos PsycadelicQueen Bohémian Rhapsody
GuerzonCellos 4567 little stars, Strange
Vivaldi Concerto per due violoncelli RV 531
(primo movimento)
Shigero Umebayashi In the mood for love
GuerzonCellos Tagliantella bologneseDave Brubeck Blu Rondo a la Turk
John Dowland Can she excuse my wrongs
Led Zeppelin Stairway to Heaven
GuerzonCellos Fairy Tale
Chick Corea Spain Il grande compositore tedesco Hans Werner Henze (1926-2012) amava profondamente l’Italia, e a metà degli anni ‘60 scelse di venire a vivere in una casa che egli stesso si fece costruire nei Castelli Romani, a Marino, in un idillio di pace a mezz’ora di macchina da Roma. Per quasi mezzo secolo, a villa La Leprara Henze ha composto la maggior parte delle sue partiture, e ha ospitato amici musicisti, artisti, intellettuali, personalità della politica e del mondo dello spettacolo, praticando con eleganza l’arte del buon vivere. Insieme alle fotografie della Leprara com’era fino a pochi giorni prima che venisse acquistata da un nuovo proprietario, il libro A casa di Hans a cura di Gastón Fournier Facio e Anton Giulio Onofri raccoglie le testimonianze di alcuni tra i molti amici e collaboratori del compositore che vi hanno trascorso giornate indimenticabili. La presentazione si impreziosisce dell’ascolto della musica di Henze per chitarra (solista Luigi Sini) con Drei Tentos (1958) e Drei Märchenbilder (1980) questi ultimi dall’opera per bambini Pollicino.
Interpretazioni ‘furiose’ di classici barocchi e arrangiamenti creativi di brani pop e jazz. I generi musicali preferiti dai GuerzonCellos sono vasti e spaziano a 360 gradi, arricchiti da proprie composizioni, in cui ritroviamo influenze musicali del Settecento, elementi psichedelici, jazz e folk tradizionali. Un mix di energia e virtuosismo che caratterizza i concerti di questo insolito duo bolognese, composto da Tiziano ed Enrico Guerzoni, figlio e padre, che trasformano il violoncello in uno strumento decisamente eclettico.
Tiziano ha studiato violoncello al Conservatorio di Bologna e successivamente all’Accademia Nazionale di Santa Cecilia. Attualmente frequenta i corsi di perfezionamento al Pôle supérieur d’enseignement artistique di Parigi. Insieme a Giovanni Sollima si è esibito alla Biennale di Violoncello di Amsterdam, L’Auditori di Barcellona e l’Accademia Nazionale di Santa Cecilia. Enrico ha studiato violoncello ai conservatori di Bologna e Ferrara ed è oggi uno dei musicisti italiani più camaleontici. Ha collaborato in ogni campo e genere, con artisti quali McFerrin, Fresu, Battiato, Bocelli, I Solisti Veneti, Pavarotti, Muti, Nyman, Zucchero, Arkè String Quartet e molti altri.
MERCOLEDì 29 GIUGNO
SALA CASELLA ore 19.30
ANITA GARIBALDI
E IL SUO TEMPO
incontro con Costanza Ravizza Garibaldi
Ingresso libero
SALA CASELLA ore 20
ANITA E COSTANZA
Due Garibaldi che fecero l’Italia
melologo in due quadri
Anita
musica di Fausto Sebastiani
testo di Giovanni Maria Briganti
Costanza
musica di Stefano Cucci
testo di Cecilia D’Amico
Cecilia D’Amico voce narrante
Laura Tamburro soprano
Alessio Neri basso
Romolo Balzani flauto
Patrizia De Carlo violino
Rina You violoncello
Fabio Silvestro pianoforte
Stefano Cucci direttore
SALA CASELLA ore 21.30
LA STORIA DEL RAGAZZO
di Giovanni Maria Briganti
Igor Stravinskij
Suite L’histoire du soldatper clarinetto, violino e pianoforte
Giovanni Maria Briganti attore Cristina Papini violino
Alice Cortegiani clarinetto
Francesco Micozzi pianoforte
Due melologhi – Anita su testo di Giovanni Maria Briganti, musica di Fausto Sebastiani e Costanza su testo di Cecilia D’Amico, musica di Stefano Cucci -, nati per i duecento anni dalla nascita di Anita Garibaldi (1821-2021) segnano l’apertura della penultima giornata dei Giardini. Un omaggio a due donne nate fuori l’Italia, l’una in Brasile moglie del Generale, prematuramente scomparsa a soli 28 anni nel 1849, l’altra in Gran Bretagna e moglie di Ricciotti, uno dei figli di Anita e Giuseppe. Due donne legate da un vincolo di parentela stretto, sebbene non si siano mai conosciute, e affascinate dagli ideali politici dei loro uomini, sino a dedicare loro la vita, seguendoli nelle scelte di patrioti. In Anita la vita di Anita Garibaldi viene raccontata alternando momenti intimi ad episodi più forti ed intensi in cui compare anche la figura di Garibaldi. Costanza è dedicato invece alla vita di Costanza Garibaldi, nata Harriet Constance Hopcraft nel 1853 ad Anerley, nel Surrey, figlia di una facoltosa famiglia della nascente borghesia imprenditoriale, sposa di Ricciotti, terzogenito di Garibaldi, nel 1874; la scrittura musicale è spesso densa, attenta a descrivere la tensione interiore di una donna forte che subì la perdita di tre figli. Il dittico sarà introdotto da Costanza Ravizza Garibaldi pronipote di Giuseppe e Anita Garibaldi.
La storia del ragazzo di cui Giovanni Maria Briganti è autore e attore, prende spunto dalla trama dell’Histoire du soldat. Stravinskij e Ramuz scrissero l’opera in un’epoca nella quale era appena finito il primo grande conflitto mondiale ed entro pochi anni ne sarebbe esploso un secondo, di portata ancora più complessa e terrificante. “Ma oggi? – si chiede Giovanni Maria Briganti – In quale personaggio d’oggi potrebbe essersi ‘trasformato’ il soldato? Tali questioni sono state alla base della costruzione del nuovo libretto che, sempre sulle musiche di Stravinskij, hanno portato alla trasposizione e all’evoluzione della figura del ‘soldato’ in quella di uno ‘studente’. Per questo La storia del soldato diventa La storia del ragazzo che sulla scia di quanto già conosciamo affronterà nuove tentazioni e si batterà in nuove avventure che sono proprie della nostra società contemporanea”.
GIOVEDì 30 GIUGNO
SALA CASELLA ore 20
IL CANTO DELL’ANIMA
Vita e passioni
di Giuseppe Sinopoli
(Milano, il Saggiatore, 2021)
Intorno a un libro
con il curatore Gastón Fournier-Facio
e Silvia Cappellini Sinopoli,
Giovanni Sinopoli,
Sandro Cappelletto
Silvia Cappellini Sinopoli pianoforte
Giuseppe Sinopoli
Strutture per pianoforte
Klaviersonate (sezioni n. 1, 3, 4 e 7)
GIARDINI ore 21.30
GERMANO MAZZOCCHETTI
ENSEMBLE
Germano Mazzocchetti fisarmonicaFrancesco Marini sax soprano e clarinettiPaola Emanuele violaMarco Acquarelli chitarraLuca Pirozzi contrabbassoValerio Vantaggio percussioni
musica di Germano Mazzocchetti














