
(AGENPARL) – sab 11 giugno 2022 CHI VUOLE AFFOSSARE L’ITALIA? PAVONCELLO(LEGA): FINO A QUANDO FUNZIONAVA IL SUPERBONUS 110 IL PIL ERA IN CONSTANTE CRESCITA.
La domanda più importante che dovrebbero porsi tutti i schieramenti politici da destra a sinistra per finire al movimento 5 stelle, è chi ha deciso di affossare l’Italia è bloccarne la crescita ? Sì perché ormai anche un bambino sa che in Italia quando si muove l’edilizia, la nazione torna a crescere, ed i soldi tornano a circolare in un economia reale e non virtuale.
A maggior ragione quando lo Stato investe, dando la possibilità ai cittadini di abbattere i costi della vita risparmiando notevolmente sui consumi, ecco la misura che era stata creata quella del SuperBonus 110% aveva innescato un mix perfetto tra rilancio dell’economia italiana, con una notevole crescita del PIL, rilancio delle PMI italiane e abbattimento dei costi delle bollette per i cittadini.
Tutto questo si può spiegare facilmente, perché non solo imprese edili, ma in tutti i settori da quello del fotovoltaico alle caldaie di ultima generazione con nuove tecnologie di risparmio energetico, passando per la crescita di studi professionali con assunzioni di ingegneri, architetti, geometri, fino alle società di consulenza amministrativa per lo svolgimento delle pratiche per avere accesso al beneficio fiscale, hanno cominciato a dover assumere personale per affrontare la grande richiesta dei cittadini, che sfruttando questo bonus a costo zero gli ha permesso risparmi importantissimi anche sulle bollette energetiche, che in un momento come questo tra pandemia e guerra sono salite alle stelle.
Un esempio calzante ci arriva da un cittadino che ha potuto eseguire e terminare i lavori con il SuperBonus 110, la bolletta elettrica di casa bimestrale dove vive di 120 metri quadrati è arrivata con un importo di 51,84 € di cui 18€ di canone rai e 33,84 di bolletta energetica(come da foto allegata), rispetto alle centinaia di euro che gli arrivavano precedente.
Se poi si calcola l’introito che recupererà lo Stato, tra tasse, IVA, contributi ecc., da tutte le imprese che, mediamente hanno quintuplicato il fatturato, allora chi è esperto di conti vedrà subito che questa misura allo Stato costerà quasi zero alla fine della fiera, visto che oltretutto li spalmerà in 4-5 anni come previsto dalle detrazioni della legge a differenza degli altri bonus che addirittura spalmerà in 10 anni.
Quindi da qui nasce la domando principale chi vuole fermare la crescita dell’Italia, l’indipendenza energetica che viene prodotta dall’autoconsumo per esempio con i pannelli fotovoltaici per uso abitativo o la crescita occupazionale dovuta proprio alla crescita delle PMI italiane che fanno ampia richiesta di mano d’opera e profili professionali.
Dove sono i sindacati che dovrebbero essere i primi a volere questa crescita, perché il Presidente del Consiglio Draghi ha sentito la necessità di dire in Europa che è contrario alla misura del SuperBonus ? Forse perché a qualcuno in Europa spaventa l’idea che l’Italia possa tornare a crescere e tornare ad essere tra le prime potenze economiche di Europa recuperando in fretta il Gap con Francia, Germania e gli altri paesi ?
Forse perché crescita vuol dire anche avere la possibilità di abbattere il debito pubblico ? Forse tutte queste cose spaventano perché così nessuno potrà più maltrattare la nostra nazione con la scusa di un elevata esposizione sui mercati internazionali ?
Beh forse allora è arrivato il momento di dire basta, e di mettere a frutto tutte le potenzialità che l’Italia ha, cominciando dal rilancio del SuperBonus allungando magari anche il periodo oltre il 2023 mettendo fondi subito a disposizione, fino al rilancio della produzione dell’acciaio passando per l’agricoltura altro settore con potenzialità di crescita ed esportazione enorme.
Chiedo a tutto il parlamento di invertire la rotta sulla quale ultimamente il governo ci sta traghettando, dando priorità alle misure menzionate sopra che potranno far tornare a crescere definitivamente l’Italia.
Così in una nota-Angelo Pavoncello dirigente regionale Lega Lazio Salvini Premier.
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