
(AGENPARL) – mer 01 giugno 2022 27/2022
1/6/2022
Progetto BIOTECH: primi risultati
Piante non ogm da biotecnologie evolute per un’agricoltura sostenibile
Presentati oggi al Festival del Giornalismo Alimentare 4 anni di lavoro
“BIOTECH ha dimostrato nei fatti che le nuove biotecnologie sono uno strumento potente per rendere
l’agricoltura più sostenibile, limitando l’uso di fitofarmaci, migliorando il valore nutrizionale degli
alimenti e assicurando la produzione agricola, anche in un contesto di cambiamento climatico”. Così
Luigi Cattivelli, direttore CREA Genomica e Bioinformatica e coordinatore di BIOTECH, il primo progetto
di ricerca pubblica dedicato alle biotecnologie sostenibili in agricoltura, in occasione della
presentazione dei primi risultati alla stampa, oggi, al Festival del Giornalismo Alimentare di Torino.
Primi Risultati In quattro anni di lavoro, BIOTECH ha affrontato numerosi problemi che impegnano
l’agricoltura italiana – dalla resistenza alle malattie più diffuse e allo stress idrico ad una resa più
elevata fino ad una migliore qualità nutrizionale – e ha cercato le soluzioni, sfruttando le più avanzate
conoscenze sui geni e sui genomi delle piante coltivate.
Pomodoro: sviluppate piante capaci di bloccare lo sviluppo di alcune infestanti oppure con migliore
resistenza alla salinità. Il progetto inoltre, ha contribuito alla selezione di linee con elevato contenuto
di vitamina D, un lavoro recentemente pubblicato sulla rivista Nature Plants.
Melanzane: ottenute piante resistenti alla fusariosi o senza semi che consentono di ampliare il periodo
di raccolta del frutto.
Cereali: Messe a punto piante con semi più grandi oppure con nuovi geni di resistenza alle ruggini.
Mele: selezionati resistenti alle malattie, in particolare la ticchiolatura, che rappresenta la principale
patologia del melo.
Il progetto Finanziato dal Mipaaf (Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali) nel 2018, e
coordinato dal CREA con la partecipazione anche di università ed enti di ricerca pubblici,è ormai
giunto quasi alla sua scadenza.
L’approccio Le biotecnologie sostenibili sono le nuove tecniche per la mutagenesi mirata (Genome
Editing) e il trasferimento di geni tra piante della stessa specie (Cisgenesi). In entrambi i casi non si
verifica l’inserimento di tratti DNA provenienti da organismi distanti, per cui, in realtà, queste piante
sono sostanzialmente diverse dai tradizionali OGM. Al contrario, esse sono molto più simili a quelle
ottenibili, con maggiore difficoltà, minore efficienza e tempi assai più lunghi con i metodi
convenzionali.
Le prospettive Molti altri prodotti sono in fase di completamento a cominciare da vite, pero, kiwi e
basilico resistenti a particolari malattie, pomodori ed agrumi arricchiti in antiossidanti, agrumi con semi
più piccoli, uva da tavola senza seme.
In campo Allo stato attuale, queste piante, anche se sostanzialmente diverse dagli OGM, sono oggetto
della stessa norma che regola le piante transgeniche, che non consente la loro sperimentazione in