
(AGENPARL) – ven 27 maggio 2022 LE COMUNITA’ ENERGETICHE SONO LEGGE, OCCHI (LEGA): “LA MAGGIORANZA CI HA ASCOLTATO. ORA ACCELERIAMO E AFFRONTIAMO CON CONCRETEZZA E SENZA IDEOLOGIA LA TRANSIZIONE ENERGETICA”
BOLOGNA, 27 MAG – Uno strumento concreto che favorirà e disciplinerà, a livello regionale, le comunità energetiche e i gruppi di autoconsumatori di energia da fonti rinnovabili che si riuniscono per produrre energia pulita e abbattere i costi. Il progetto di legge, che prevede un sostegno ai cittadini e imprese per sviluppare le comunità di energia rinnovabile che dovranno produrre, immagazzinare e condividere energia, è stato approvato dall’Assemblea legislativa all’unanimità con l’importante apporto del gruppo Lega.
“Si tratta di un progetto di legge che unisce maggioranza e minoranza nella scelta di diffondere il più possibile le comunità energetiche sul territorio regionale, incentivando la diffusione delle fonti rinnovabili, che nei prossimi decenni dovranno progressivamente sostituire il gas nella produzione di energia elettrica” ha spiegato Emiliano Occhi, consigliere regionale parmigiano e relatore di minoranza.
“Come da tempo ribadisco, occorre un cambio di mentalità: negli ultimi decenni, al netto di molte dichiarazioni roboanti, si è investito poco nel settore. L’Italia, seconda manifattura europea, ha perseguito una politica energetica poco lungimirante e dannosa; non abbiamo differenziato le fonti di approvvigionamento; per assurdi veti ideologici abbiamo mancato gli obiettivi sulle rinnovabili e nel contempo abbiamo smesso di estrarre il gas dai nostri giacimenti legandoci mani e piedi alle speculazioni dei mercati e alle turbolenze dei contesti geopolitici internazionali. Ora l’Europa ci ha imposto lo sfidante obiettivo di realizzare impianti per produzione di energia rinnovabile per 70 gigawatt da qui al 2030. Adesso occorre accelerare; è più che mai necessario incentivare questi percorsi in collaborazione con il contesto locale” ha spiegato il consigliere del Carroccio, mettendo in guardia dalle sirene dell’ideologia: “La transizione ecologica deve guardare al contesto di riferimento ed essere sostenibile sul piano economico, tecnologico e sociale. Il rischio, altrimenti, è che diventi nociva per cittadini e imprese”.
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