
(AGENPARL) – gio 26 maggio 2022 Salvatore Emblema
a cura di Sylvain Bellenger
26 maggio
30 ottobre 2022
Museo e Real Bosco di Capodimonte
, Napoli
26 maggio al 30 ottobre 2022
, presso il Museo e Real Bosco di Capodimonte, si terr?
la più ampia personale in un museo pubblico dedicata all’artista Salvatore Emblema
(Terzigno, 1929), dopo la sua scomparsa avvenuta nel 2006.
La mostra, a cura di
Sylvain Bellenger
realizzata con
il supporto scientifico del
Museo
Emblema
e del suo archivio, con la
collaborazione dell’Associazione
Amici di
Capodimonte Ets
La mostra si inserisce nel ciclo di mostre focus
“Incontri Sensibili”
cui le opere di artisti contemporanei sono messe a confronto con quelle della collezione
storica del Museo ed
evidenzia la stretta relazione tra l’attività pittorica e la parallela ricerca
in campo installativo di Salvatore Emblema
Mentre tutti i pes
ci imparavano
a nuotare dentro il buio dei
loro stessi corpi, io ammaestravo
il mare dell’ombra per poi navigare
il ventre trasparente del cielo
ingannato dalle ore pi?oblique.
Ma era solo la terra degli occhi miei
e mi
tiranneggiava ancora a giorni alterni,
Salvatore Emblema
Agenda, 1988
Una mostra diffusa, tra Museo e Real Bosco
A Capodimonte, il progetto espositivo si articola in un percorso diffuso tra gli spazi interni
del Museo e quelli esterni del Real Bosco, per approfondire quel processo di
riappropriazione e sublimazione dell’elemento naturale e paesaggistico che ha
caratt
erizzato gran parte dell’attività di Emblema tra la fine degli anni ’60 e l’inizio degli anni
’80.
La mostra si inserisce nel filone di mostre
monografiche dedicate
al rapporto di alcuni
artisti con la città di Napoli:
Pablo Picasso, Caravaggio, Vincenzo G
emito, Lu
ca Giordano,
Santiago Calatrava
Salvatore Emblema
(Terzigno, 1929
2006)
ato alle pendici del Vesuvio, ha saputo
coniugare lo scenario delle sue origini con il linguaggio astratto di matrice americana.
Conosciuto per l’uso di materiali comuni,
come la juta con cui ha composto i grandi dipinti
segnati da figure geometriche, in mostra sono presentate anche opere meno note, tra cui
alcune installazioni ambientali, indagini sul rapporto tra opera e ambiente, azione e contesto.
Al successo che ha con
notato gli anni ‘50 fino all’inizio degli anni ’80, è seguito un periodo
di incomprensione da parte del pubblico. Per questo Capodimonte ha voluto fortemente
dedicare a Salvatore Emblema un’ampia mostra, diffusa tra secondo e terzo
piano del
Museo, Cellaio
Bosco, ripercorrendo le fasi della sua ricerca, sia in senso cronologico
che tematico. Per la prima volta ?
anche esposta, nella sala
Incontri sensibili
, l’installazione
Scatole Trasparenti
(1969
74), desunta da uno studio dell’artista.
percorso nel Museo
Nella Sezione di Arte Contemporanea de
l Museo,
le oltre 30 opere pitto
riche rappresentano lo
sviluppo
della ricerca dell’artista in vent’anni di
attività, tra gli anni ’60 e ’80.
Attraverso la pittura, Emblema destruttura e
amplifica ne
llo spazio gli elementi costitutivi del
quadro, valicando la superficie del supporto.
Ne emerge una produzione operata dentro e fuori
l’oggetto
quadro, pur lasciando inalterato quel
linguaggio visivo e corporeo, fatto di colore, forma,
luce e materia.
ui tra le tele tinte, sovrapposte e detessute
lle tonali? di
celeste
, rosa,
e nei caldi
giallo,
rosso
o marrone
esaltate nella loro materica bellezza dalla luce naturale in sala
spicca
Senza Titolo / Terraemotus
, l’imponente opera in t
erre
colorate e carbone su
tela di juta
, misure
250 x 450 cm
, originariamente realizzata per il tragico terremoto del 1980
che sconvolse la Campania.
opera
reste? nella Sezione di Arte Contemporanea del Museo come d
onazione
degli
Eredi Emblema a Capodimonte
Nelle parole di Emblema si coglie tutto il senso della sua ricerca e il suo rappor
to con la
pittura.
“Debbo confessarti una cosa. Esporre i quadri mi spaventa assai. Perché i quadri miei
spazio di essere accolti. Addirittura implorano i muri di ca
mbiare la loro stessa natura, di
farsi porte immaginarie, cieli, orizzonti, terre o perimetri per lo sguardo. Ma alla fine cosa
diamo in cambio? Trasparenza, quella sicuramente. Ma ti basta? Io e i miei quadri ci offriamo
come carne nuda ai tuoi occhi giud
ici. Ma così ci sono quasi gli estremi per l’oltraggio al
pudore. Capisci? Io non lo so se la pittura ? ancora una cosa attuale o se vale la pena, oggi,
fare ancora un quadro. So solo che un quadro ben riuscito assomiglia tanto a una casa con
la pelle sott
movimento del sole. Proprio o
ra, qui. Mentre ti sto parlando
Lo spazio interno del
Museo e quello
esterno del Bosco
trovano un ideale punto
di conver
genza nella sala
“Incontri
Sensibili”,
al secondo piano. Qui
l’orizzonte del giardino storico di
Capodimonte incontra
opera
Senza
Titolo
, 1989
lo schermo quadripartito
dell’opera
Scatole Trasparenti
progetto inedito, risalente agli inizia degli
anni
Settanta
che segna il
tentativo p?
avanzato e rarefatto di includere la variabile
ambientale e l’elemento paesaggistico
all’interno dell’opera d’arte.
Scatole Trasparenti
è un’opera dei
primissimi anni ‘70 che Salvatore
Emblema lascia allo stadio di prototipo. La
trasparenza p
ropria della plastica,
sebbene limpida e pura, sembrava
collidere con la pratica artigianale
prediletta dall’artista. Il progetto è
presentato per la prima volta al pubblico in
una versione realizzata in plastica eco
sostenibile e concepita come uno spazio
accessibile solo ag
li occhi
dell’osservatore.
Scatole trasparenti
? un
possibili? sensoriali infinite, accogliendo
dentro la pelle dell’opera, solo
apparentemente muta e impenetrabile,
tutte le va
riabili paesaggistiche
del Real
Bosco
di Capodimonte. Un quadro
perseguito nello spazio e con lo spazio.
Una unità abitativa minima, binaria. Come un incontro a due: tra lo sguardo e l’orizzonte.
E sempre nelle sue parole si coglie il suo personale significato di “quadro”, “muro”,
“orizzonte”, “tempo” …
“Per
capire cos’è un quadro uno si dovrebbe prima domandare a cosa è legato. Io credo
che dopo il focolare la pittura è la più domestica delle cose umane. Non c’è pittura senza
casa. Come non c’è casa senza muri. Nelle canzoni, forse. A me il muro, devo dire,
seduce
come fosse un corpo vivo. ? il confine, la soglia tra lo spazio dove governi tu e quello dove
governa qualcos’altro. Appartiene alla geografia dell’esistenza più che all’edilizia.
protegge dai dubbi dell’orizzonte aperto. Pensaci, i muri vivono d
i tempo. E il tempo li segna.
Li graffia, li tormenta. Ma tutto questo avviene fuori. E dentro?
Magari la pittura ? lo
strumento che ci siamo inventati per tormentare i muri: da dentro. Che poi ? tormento buono,
si capisce. Come quando consumiamo, fino all
o sfinimento, le cose che amiamo. Per troppo
averle tenute tra le mani”
Le installazioni, tra Cellaio e Real Bosco
Le tele esposte nel Museo preludono e suggeriscono le evoluzioni ambientali degli anni
successivi, visibili all’interno del Cellaio, uno dei
17 edifici storici del Real Bosco. Qui sono
esposte alcune delle grandi installazioni realizzate negli anni Settanta, concepite come un
complesso congegno scenografico. Giochi di trasparenze, superfici tessili, lignee e
metalliche si fondono con l’archite
ttura ospitante e con lo spazio naturale circostante.
Queste installazioni sono esempi di una ricerca meno nota, una indagine sulla realt?
sensibile.
“Ad un certo punto ho voluto rubare il quadro al muro. Desideravo una pittura che la potevi
abitare. E
partivo dallo schema di una siepe che filtrava la luce. Ma come costruire uno
spazio senza dividerne un altro? Assegnai ad ogni materiale la sua trasparenza, la sua
personale portanza nell’aria. Ed era un Labirinto. Però facile, benevolo. Me ne accorsi
che andavo alzando qua e ?? Ogni cosa diventava immagine, forma, colore. E perci? era
pittura. Ma era una pittura nuova e mi emozionava, forse perché non la f
acevo io
(Salvatore
Emblema)
Altre installazioni di maggiore ampiezza sono poste in stretta relazione con il paesaggio del
eal Bosco di Capodimonte, parte integrante del percorso diffuso. Tra queste, ci sono
Ricerca sul paesaggio
, 1972
74, un’insta
reste? a Capodimonte, esposta sulle praterie antistanti il Cellaio, come dono da parte de
eredi Emblema
Nel Cortile monumentale della Reggia sa? visibile
Senza Titolo / Ricerca sull’architettura
2000,
una struttura cubica in ferro e pietra lavica di 3 metri.
In questi lavori, gli elementi e le variabili dello spazio
concreto sono unite entro una superficie d’insieme,
pittorica e visuale al contempo. Le istallazioni
ambientali si smaterializza
no fino a diventare sottili
filtri per lo sguardo, paesaggi incastonati nel
paesaggio.
Biografia
Salvatore Emblema nasce a Terzigno (Napoli) nel 1929. Dopo aver frequentato l’istituto
d’arte e la Scuola del Corallo di Torre del Greco, la sua ricerca pren
de avvio a Roma, dove
si trasferisce nel 1948, portando con ? i primi lavori: collages di foglie disseccate
(“fullografie”) il cui successo gli aprirà le porte dei circoli artistici di via del Babuino. Nel corso
degli anni Cinquanta sperimenta nuovi mater
vulcaniche, che compariranno nelle opere esposte nelle prime personali, a cominciare da
quella del 1956 presso la Galleria San Marco. Nello stesso anno si reca negli Stati Uniti
dove intraprende un perco
rso di studio e di comprensione profonda delle proprie esigenze
creative. Conosce gli artisti della School rimanendo colpito, soprattutto, dalla ricerca di Mark
Rothko. Agli inizi degli anni Sessanta vive tra Roma e Napoli. Lavora come scenografo a
Cinecit
? realizzando interni per numerosi film, tra i quali La strada di Federico Fellini. Nasce
in quegli anni una serie di opere caratterizzate da una profonda istanza materica. Nella
seconda metà del decennio vedono la luce le prime “tele nude”, incorniciate
da fasce di
colore. Lo spazio reale e quello pittorico coesistono in una matrice unica e si esaltano l’un
l’altro. È un ulteriore passo verso quella che sarà la sua conquista più personale: la
“Trasparenza”, canonizzata da Giulio Carlo Argan nel 1979. Le t
ele “detessute”, come le
definisce Palma Bucarelli, sono l’oggetto di numerose esposizioni durante tutto il corso degli
anni Settanta. Quel grande fermento creativo culmina nel 1979 con due importanti
esposizioni: a Ferrara, al Palazzo dei Diamanti, e a Na
poli alla Villa Pignatelli. Nel 1980 e
nel 1982 partecipa alla Biennale di Venezia. Gli anni Ottanta segnano altre importanti tappe.
Un suo autoritratto sul tema della trasparenza ? scelto da Argan per la collezione degli Uffizi
di Firenze, tiene personali
alla galleria comunale di Cesena (1981) e al Palazzo Reale di
Napoli (1985). Nel 1982 tiene una mostra al Museo Bojmans di Rotterdam, dedicata al suo
lavoro ambientale. Negli anni la pittura di Emblema ? andata acquistando in scioltezza,
agil?? compositi
va e urgenza di esecuzione: il rapporto tra la luce, la materia e gli elementi
fondanti della pittura si ? sviluppato per semplificazioni successive, secondo le regole di una
“matematica emotiva”, definizione proposta dal critico israeliano Amnon Barzel.
Bibliografia ragionata
1954 U.Moretti
C.Levi,
Sui Modi della Pittura: Salvatore Emblema espone alla Galleria
San Marco Roma
, 1954
1954 A.Morese,
Foglie Morte sulla tavolozza di Salvatore
Settimana Incom, maggio 1954
1956 P.Girace
Artisti Contemporanei
apoli, 1956
1971 G.C. Argan
P.Bucarelli,
Emblema a Villa Pignatelli
Roma, 1971
1975 F. Menna,
Enciclopedia dell’Arte Moderna
Volume XIV Milano, 1975
1979 G.C.Argan,
Dipingere? Meglio Detessere
. L’espresso, Dicembre 1979 in
G.C. Argan
Occasioni di Crit
Bari, 1981
1985 G.C.Argan
P.Bucarelli
Emblema al Palazzo Reale di Napoli
Milano, 1985
1997 C.Cerritelli
L.Mango
Gefhule der Konstruktion
Heimbach, 1997
2001 G.C.Argan
L. Vinca Masini
L’arte Italiana per la scuola: Secondo Novecento
Milano,
2001
04 V.Sgarbi
G.Faccenda
Da Picasso a Botero
Milano, 2004
2004 A.Barzel
F.Maghallaes
V.Sgarbi
Colore e Trasparenza
Milano 2004
2006 G.Simongini,
La Fiamma di Cristallo: Astrattismo italiano 1910
Roma,2006
2007 E. Leone Emblema,
Appartengo alla Luce
Roma,2007
2009 F.Bonami,
Italics: Arte italiana fra tradizione e rivoluzione
Milano,2009
2009 AAVV
Emblema: Antologia in occasione della 53?iennale di Venezia San Marino
2009
2013 P. Frank: Transparency, Napoli / Los Angeles, 2013
2015 Gianluca Marzia
Nudaluce
2016 Vincenzo Trione:
Atlante dell’Arte contemporanea a Napoli e in Campania 1966
2016,
Napoli, 2016
2017 AAVV:
Pompei@Madre
materia archeologica
, Napoli, 2017
Senza Titolo / Terraemotus
Tecnica: terre colorate e carbone su tela di juta
Dono degli Eredi Emblema
Eredi Emblema
Eredi Emblema
Tecnica: terre colorate su tele cucite
Eredi Emblema
Tecnica: terre colorate su tele cucite
Eredi Emblema
Tecnica: terre colorate e carbone su tela di juta
Eredi Emblema
Tecnica: terre colorate su tele tinte sovrapposte
Tecnica: terre colorate su tela di juta
Eredi Emblema
Scatole trasparenti/ricerca sul paesaggio
Dimensioni: 200 x 70 x 450 cm (10 moduli)
Tecnica: scatole in plexiglass
trasparenti ecocompatibili
Eredi Emblema
Fascine / Dipingere il paesaggio
Dimensioni: 4 moduli 240 x 240 x 60 cm
Tecnica: terre colorate su rami di castagno
Eredi Emblema
Ricerca sul paesaggio
Dimensioni: altezze variabili dai 300 cm ai 500 cm
Tecnica: strutture autoportanti di assi
Eredi Emblema
Pittura Ambientale, 1974-75
250 x 215 cm (modulo rosso)
Tecnica: strutture autoportanti di assi
Eredi Emblema
Ricerca sul Paesaggio / Survey on landscape
LE ATTIVITA’ DIDATTICHE: visite guidate
La mostra
Salvatore Emblema
(26 maggio
30 ottobre 2022) sa?
accompagnata da visite
guidate e percorsi didattici dedicati alle scuole e alle famiglie, progettati di concerto con il
dipartimento didattico del Museo Emblema e con la direzio
ne regionale del MIUR Campania,
grazie alla sensibili? della direttrice, prof.ssa L
uisa Franzese
e del referente
regionale per
i beni e le atti
? culturali,
promozione artistica
e politich
e ambientali, prof.
Bruno Palmieri.
In piena sinergia con l’impianto curatoriale,
le attiv?? didattiche sono mirate a fondere, in
maniera multidisciplinare, come fossero estensioni della stessa identit? culturale di
Capodimonte, l’educazione all’arte e all’ambiente.
I laboratori consentiranno a bambini, famiglie e studenti di speriment
are il metodo di
elaborazione e verifica che ha caratterizzato la ricerca di Salvatore Emblema, sia nella
produzione pittorica che in quella installativa. Le attiv?? didattiche premetteranno di
conoscere le opere dell’artista non solo storicamente ed este
ticamente, suggerendo delle
materiali, le specifici? della materia, elementi sempre presenti in ogni evoluzione della sua
pratica.
Sabato 28 maggio e sabato 4 gi
ugno 2022
VISITA GUIDATA CON EMANUELE LEONE EMBLEMA
Entrare nella poetica dell’artista ascoltando i racconti e gli aneddoti degli eredi, sbirciare
dietro l’opera d’arte per conoscere come nasce e come vive nel tempo. Emanuele Leone
Emblema fa?
entrare il visitatore nel mondo del nonno
artista. Una speciale visita guidata
a cavallo tra il curator tour e laboratorio interattivo.
Visita compresa nel biglietto di ingresso al Museo.
Max 25 partecipanti
Durata: 2 ore
Info e prenotazioni al numero 081
Salvatore Emblema (1926
2006)
di date
Il 25 Aprile Salvatore Emblema nasce a Terzigno.
Lascia la famiglia e
Scuola del Corallo di Torre del Greco. Inizia una serie di viaggi
in Europa (Francia, Inghilterra, Olanda) fino a stabilirsi a Roma agli inizi degli anni ’50.
Prima mostra personale alla Galleria San Marco di Roma, organizzata con gli scrittori
scenografo a Cinecittà.
Si stabilisce al 133 West 69 Street di New York, ospite del
musicista Don Henry.
Frequenta
lo studio di Mark Rothko
che influenza in maniera profonda la su
a ricerca.
In Italia riprende a lavorare a Cinecittà, come assistente dello scenografo Mario
Chiari. Su commissione di Dino de Laurentis realizza un nudo dell’attrice Silvana Mangano,
moglie del produttore.
Inizia la
ricerca sulla Tras
parenza
, secondo una definizione del critico Giulio Carlo
Argan.
Mostre personali a Rotterdam, Torino, Roma, Milano, Ferrara, a cura di
Palma Bucarelli, Direttrice della Galleria d’arte Moderna di Roma.
Mostra a Villa Pignatelli (Napol
a cura del Soprintendente Raffaello Causa
prima volta espone le ricerche di pittura ambientale.
1980
prima volta partecipa alla Biennale di Venezia, nella collettiva
Arsenale.
L’autoritratto di Emblema, un ovale di lapillo nero, è acquisito dalla Galleria
degli Uffizi di Firenze.
Emblema ? selezionato per la
seconda volta per Biennale di Venezia
espone
al Padiglione Italia curato da Luciano Caramel in una mostra dal titolo
Genius Loci
Mostra p
ersonale al Palazzo Reale di Napoli
: Emblema viene duramente
contestato dagli studenti dell’Accademia di Bell
e Arti per la sua ostentata laterali? al sistema
artistico dell
epoca in un periodo di forti fermenti sociali e politici.
Definitivo ritiro dall’ambiente artistico italiano. Emblema si isola
progressivamente nella sua villa alle falde del Vesuvio. Dirada l’attività espositiva e ripensa
profondamente il proprio approccio pittorico.
La mostra a
ntologica
Colore e Trasparenza
tocca varie sedi in Sud America:
Rio De Janeiro, San Paolo del Brasile e Città del Messico. Ammalatosi in Messico alla fine
dell’anno precedente, Salvatore Emblema muore a Terzigno il 2 febbraio del 2006.
Salvatore Emblema
26 maggio 2022
ottobre 2022
Museo e Real Bosco di Capodimonte
A cura di
Sylvain Bellenger
e orari
Museo e Real Bosco di Capodimonte, via Miano 2
Napoli
Museo
II piano sala
Incontri Sensibili
e III piano sezione Arte Contemporanea
tutti
i giorni (chiuso il mercoledì)
dalle ore 10.00 alle ore 17.30
(ultimo ingresso ore 17.00)
Cellaio
venerdì, s
abato e domenica, dalle ore 10
alle ore 17.00 (ultimo ingresso
16.30)
Real Bosco
le installazioni ambientali sono sempre visibili, tutti i giorni, secondo i consueti
orari di fruizione del Real Bosco (7.00
19.30)
Biglietti
per il Museo
intero: 12 euro
ridotto young (18
25 anni): 2 euro
gratuito (0
18 anni) e possessori Artecard
gratuita la visita al Cellaio e alle installazioni ambientali nel Real Bosco di Capodimonte
I visitatori del Museo e Real Bosco di Capodimonte sono invitati a visitare il M
useo Emblema
a Terzigno
, in via Vecchia Campitelli
, aperto tutti i giorni (tranne il lunedì) dalle ore 9
alle
ore 18.00
I visitatori del Museo Emblema, fino al 30 ottobre 2022, termine della mostra, avranno diritto
a una riduzione s
ul prezzo del biglietto
intero
di ingress
o al Mu
seo e Real Bosco di
Capodimonte, pag
ando 10 euro anziché 12 euro.
info e prenotazioni
http://www.coopcult
ure.it
prenotazioni tramite app Capodimonte su App store e Google store
capodimonte.cultura.gov.it
per condividere l'esperienza e l'emozione della mostra sui social
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museoboscocapodimonte








