
(AGENPARL) – mer 25 maggio 2022 Buongiorno,
Si è tenuta ieri in Commissione Politiche Europee del Senato della Repubblica, l’audizione di Victor Ranieri, Country Manager Italia di Casavo, in relazione all’esame dell’atto COM (2021) 802 ovvero sulla tematica “Prestazione energetica nell’edilizia”.
Di seguito e in allegato la nota stampa che riassume il contesto in cui opera Casavo e la proposta di introdurre un’imposta di registro fissa nella misura di 200€ sulle cessioni di fabbricati abitativi o porzioni di fabbricati abitativi a operatori professionali che eseguano interventi di efficientamento energetico, per dare ulteriori incentivi alle imprese che intendono investire nella riqualificazione del settore residenziale esistente e favorirebbe il processo di rigenerazione urbana.
Rimango a disposizione per ulteriori richieste.
Grazie e buon lavoro,
Sara Di Betta
Via Carducci, 17 – 20123 Milano – Italy
Victor Ranieri, Country Manager Italia di Casavo
in audizione al Senato:
“É necessario introdurre un’imposta di registro agevolata sulle cessioni di fabbricati abitativi e porzioni degli stessi ad operatori professionali che eseguano interventi di efficientamento energetico per favorire il processo di rigenerazione urbana”
Milano, 25 maggio 2022 – Si è tenuta ieri in Commissione Politiche Europee del Senato della Repubblica, l’audizione di Victor Ranieri, Country Manager Italia di Casavo, in relazione all’esame dell’atto COM (2021) 802 ovvero sulla tematica “Prestazione energetica nell’edilizia”.
Il processo di ristrutturazione è parte fondamentale delle attività Casavo nelle città in cui opera, un processo grazie al quale l’azienda porta valore aggiunto e favorisce un processo di rigenerazione urbana casa per casa. Casavo opera anche in Spagna e Portogallo, per questo apprezza come le istituzioni europee nazionali stiano perseguendo delle politiche che possano garantire una maggiore prestazione energetica dell’edilizia, che è responsabile del 40% del consumo energetico e il 36% delle emissioni dirette e indirette di gas a effetto serra.
La Direttiva presa in esame (COM (2021) 802) contempla quasi esclusivamente l’asset immobiliare nella sua interezza e non si riferisce a quelle che possono essere le singole unità abitative, o commerciali, presenti in un edificio, diversamente da quanto accade in altri Paesi: Casavo ritiene sia il momento di agire in tempi brevi a un livello più capillare, secondo un modello di riqualificazione “casa per casa”.
In Italia la normativa vigente disincentiva l’attività di acquisto e riqualificazione volta alla rivendita, infatti l’imposta di registro per un’impresa professionale è al 9%, come nel caso dei privati, quando invece dovrebbero esservi meccanismi, come in altri Paesi Ue, che incentivano l’ingresso di operatori professionali nel mercato residenziale per dare impulso a tali ristrutturazioni.
La proposta di Casavo
“Alla luce dell’esperienza maturata in diversi mercati europei, Casavo ha elaborato una proposta per favorire una maggiore presenza di operatori professionali sul mercato dell’edilizia residenziale. In particolare, riteniamo necessario introdurre un’imposta di registro fissa nella misura di 200€ sulle cessioni di fabbricati abitativi o porzioni di fabbricati abitativi a operatori professionali che eseguano interventi di efficientamento energetico, rientranti nell’ambito del Sismabonus o dell’Ecobonus, e che rivendano tali fabbricati o porzioni degli stessi entro 5 anni” ha spiegato Victor Ranieri, Country Manager Italia di Casavo.
Tale misura darebbe ulteriori incentivi alle imprese che intendono investire nella riqualificazione del settore residenziale esistente e favorirebbe il processo di rigenerazione urbana. In alternativa, Casavo propone l’introduzione di un’imposta di registro agevolata nella misura dell’1%, in modo da allineare l’Italia al resto d’Europa.
Il confronto europeo: Spagna, Portogallo, Francia
Tale approccio è già realtà in altri Paesi europei, dove infatti Casavo è riuscita a esportare il proprio modello di business con grande successo: è il caso della Spagna, dove l’imposta di registro, regolata a livello di comunità autonome (es. Madrid), è ridotta al 2% se l’acquirente soggetto passivo IVA iscrive l’immobile nell’attivo circolante, e ha quale attività principale la costruzione, ristrutturazione o compravendita di beni immobili e si impegna a rivendere l’immobile entro 3 anni dall’acquisto o del Portogallo, dove è prevista un’esenzione dall’imposta di registro se l’acquirente esercita quale attività prevalente l’acquisto e rivendita di beni immobili e dichiara che l’acquisto è effettuato con la finalità di rivendere l’immobile entro 3 anni. Ancora, in Francia l’imposta di registro è ridotta allo 0,715% se l’acquirente soggetto passivo IVA si impegna a rivendere l’immobile entro 5 anni dall’acquisto.