
(AGENPARL) – lun 23 maggio 2022 Ufficio stampa Cnr
Emanuele Guerrini
Responsabile
Marco
Ferrazzoli,
, cell.
P.le Aldo Moro 7, Roma
Da uno studio condotto dall’Istituto di scienze delle produzioni alimentari del
, in
collaborazione con il John Innes Centre di Norwich e pubblicato sulla rivista
Nature Plants
, viene
progettata una nuova linea di pomodoro in grado di
contrastare la carenza di vitamina D
Secondo alcune stime, circa il 40% della popolazione europea, il 26% di quella americana e il 20%
di quella orientale sarebbe a rischio di carenza di vitamina D. Da una ricerca dell’Istituto di scienze
delle produzioni
alimentari del Consiglio nazionale delle ricerche di Lecce
), in
collaborazione con Cathie Martin del John Innes Centre (Norwich, UK) viene proposta una nuova
grado di accumulare in tutti gli stadi di maturazione pro
vitamina D3, ovvero il precursore assumibile
della Vitamina D. Lo studio è stato pubblicato sulla rivista
Nature Plants.
“L’assunzione quotidiana di questa importantissima vitamina può a
vvenire prevalentemente da fonti
animali come latte, uova, olio di fegato di merluzzo e salmone. Gli alimenti di origine vegetale non
rispetto alla pro
amina D3. La conversione da pro
vitamina D2 o D3 a vitamina D avviene
esponendo la pelle alle radiazioni UV, che però in maniera prolungata e inadeguata può comportare
rischi anche gravi come tumori della pelle. Inoltre, le persone anziane hanno spesso bas
si livelli di
assorbimento e di traslocazione di pro
vitamina D3/D2 a livello epidermico”, spiega Angelo Santino
Il nuovo pomodoro biofortificato rappresenta pertanto un’importante alternativa potenziale. “Dai
calcoli effettuati, il consumo d
i un paio di pomodori freschi al giorno di questa nuova linea di
pomodoro potrebbe soddisfare in buona parte la dose giornaliera raccomandata di vitamina D”,
prosegue Aurelia Scarano
. “Questa nuova linea di pomodoro è stata ottenuta grazie all
da quelle biomediche a quelle agroalimentari. Grazie a queste nuove tecnologie, e più precisamente
all’utilizzo del sistema CRISPR/Cas9, è stato possibil
e introdurre in maniera estremamente specifica
una piccola modifica in un gene di pomodoro, il gene che codifica per l’enzima 7
deidrocolesterolo
modo altr
e regioni del genoma. Dopo due generazioni successive, si sono ottenute piante che
presentano solo una piccola mutazione stabile e prive di alcun tipo di transgene. Con questa
tecnologia abbiamo ottenuto importanti quantitativi di pro
vitamina D3 nei frutt
i delle nuove linee di
pomodoro. Inoltre il trattamento dei pomodori di questa linea con luce UV è stato in grado di