(AGENPARL) – Roma, 19 maggio 2022 – Un recente rapporto rivela che un gruppo di lobby finanziato da Facebook ha diffuso articoli sui giornali di tutti gli Stati Uniti nel tentativo di manipolare i media e combattere la grande regolamentazione tecnologica.
Un rapporto del Washington Post rivela che un gruppo di difesa politica chiamato American Edge è stato segretamente finanziato da Facebook (ora noto come Meta) e ha manipolato le narrazioni delle notizie pubblicando storie sui giornali negli Stati Uniti. American Edge mirava a opporsi alla legislazione antitrust sostenuta dal Senato che tentava di regnare nei Big Tech Masters of the Universe.
American Edge ha commissionato studi, pubblicato editoriali sui giornali e ha collaborato con associazioni di minoranze economiche, ex funzionari della sicurezza nazionale e gruppi conservatori per respingere il disegno di legge. Negli annunci sponsorizzati, American Edge si è concentrato sulla paura delle persone per gli attacchi alla sicurezza informatica provenienti da Russia e Cina, facendo eco alle argomentazioni avanzate dal CEO di Facebook Mark Zuckerberg.
American Edge ha accusato i legislatori di avere un “agenda sbagliata” e di voler “portare via la tecnologia che usiamo ogni giorno”, sostenendo che il disegno di legge antitrust avrebbe un impatto negativo sui proprietari di piccole imprese. Secondo quanto riferito, il gruppo ha specificamente tenuto lontana la menzione di Facebook dalla sua argomentazione nel tentativo di nascondere il coinvolgimento dell’azienda con il gruppo di lobbying.
Una fonte che ha parlato al Washington Post ha dichiarato: “Facebook non può essere il messaggero. Se siamo là fuori a dirlo, le persone non ci crederanno tanto, quindi la conversazione è come puoi impostare un proxy.
Nelle settimane successive all’approvazione da parte del Senato dell’American Innovation and Choice Online Act a gennaio, American Edge ha lanciato una campagna contro la legislazione. Il gruppo di lobby ha pubblicato un annuncio con Clayton Stanley, presidente e CEO dell’organizzazione per lo sviluppo economico con sede nel Mississippi, The Alliance, in cui accusava i legislatori di “indebolire la tecnologia americana, minacciare posti di lavoro e rendere l’economia statunitense più dipendente dalla Cina”.
Un altro annuncio si concentrava sulla guerra in Ucraina e includeva un avvertimento da parte dei funzionari della sicurezza nazionale che sia la Russia che la Cina avrebbero potuto ottenere un “vantaggio tecnologico” in Occidente come “conseguenza non intenzionale” della regolamentazione antitrust.
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