
(AGENPARL) – gio 19 maggio 2022 IL REFERENTE DEL NURSING UP PER
LA STAMPA
ROMA, 19 MAGGIO 2022
COMUNICATO STAMPA
Sanità, Nursing Up De Palma:
«Straordinari non pagati agli infermieri. In
arrivo migliaia di diffide e costituzioni in
mora alle Aziende Sanitarie interessate. E’
giunta l’ora delle carte bollate».
ROMA 19 MAG 2022 – «E’ il momento di indossare di nuovo
elmetto e scudo e di imbracciare la spada, per difendersi dai
continui colpi che arrivano da ogni dove, perché non è
possibile, dopo due anni di Pandemia, ritrovarsi costretti a
raccontare alla collettività, non avremmo mai voluto, forse
non lo avremmo immaginato seppur avvezzi a situazioni
controverse, di numerose aziende sanitarie che prima
impongono, e poi addirittura omettono di pagare gli
straordinari ai nostri operatori sanitari.
Ma cosa succede? Siamo davvero al paradosso assoluto e
ad un punto di non ritorno?».
Così Antonio De Palma, Presidente Nazionale del Nursing
«Non bastavano lo stress quotidiano giunto all’acme dopo i
mesi dell’improba battaglia dell’emergenza, i carichi di
lavoro spropositati e la palese inadeguatezza di un sistema
sanitario claudicante, nell’ambito del quale le competenze
professionali infermieristiche, rischiano di finire depauperate
o risucchiate, nel vortice della latente mediocrità.
Sindacati come il nostro non possono tirarsi indietro ed è
per questo che siamo pronti a dichiarare guerra, con le armi
delle carte giudiziarie, nei confronti di chi, in questo
momento, passa sui diritti dei nostri professionisti.
Quello che vi stiamo per raccontare, continua De Palma, ha
dell’incredibile.
Giungono “poco edificanti notizie” che in alcune Regioni, le
Asl obbligano gli infermieri ad effettuare lavoro straordinario,
ma non provvedono al pagamento.
Ciò avviene sia attraverso un’interpretazione errata del
CCNL (dobbiamo pensare davvero che la cosa non sia
voluta?), sia tramite l’imposizione di prassi lesive dei diritti
dei lavoratori e delle lavoratrici.
L’art. 31 comma 6 CCNL comparto Sanità prevede che su
richiesta del dipendente, le prestazioni di lavoro
straordinario, debitamente autorizzate, possono dare luogo
ad un corrispondente riposo compensativo, da fruirsi entro il
termine massimo di 4 mesi, compatibilmente con le
esigenze organizzative e di servizio. La disciplina si applica
ai lavoratori che non abbiano aderito alla banca delle ore.
Quanto sopra, vale ovviamente anche per le aziende dove
l’istituto della banca delle ore, anche se previsto dal
contratto nazionale, non è stato implementato.
Accade purtroppo che:
1) pur avendone fatto richiesta, le aziende non consentono
agli infermieri di usufruire del riposo compensativo, per
ragioni di servizio, entro i 4 mesi previsti. Addirittura, a volte
neppure successivamente, visto che l’art 31 sopra riportato
prevede che tali riposi possano essere utilizzati entro il
termine massimo di 4 mesi.
2) ci sono colleghi che NON hanno richiesto di usufruire dei
riposi compensativi nei 4 mesi previsti, e che NON hanno
nemmeno richiesto di aderire alla banca delle ore.
Ebbene, ci segnalano che alcuni enti, addirittura,
lascerebbero che le tante ore di lavoro straordinario svolto
da queste persone si accumulino nel tempo senza
retribuirle. Ci sono colleghi che hanno accumulato centinaia
e centinaia di ore di straordinario non pagato, mentre le
aziende continuano ad imporgli nuovi ed ulteriori turni di
servizio.
D’altronde con la carenza di personale in cui versa il nostro
SSN, gli enti non possono far altro che chiedere ai
dipendenti di fermarsi oltre l’orario di servizio o di effettuare
doppi turni, cosa che gli interessati sono chiamati a
garantire con enorme sacrificio per la loro vita personale e
familiare.
Si tratta di una situazione non accettabile, in quanto le
Aziende fanno svolgere un lavoro che però non
retribuiscono.
La nostra delegazione sindacale si sta battendo, proprio in
questi giorni, e dovrebbe aver ottenuto, di vedere inserita,
nel nuovo contratto, una locuzione che chiarisca che le
aziende sanitarie devono pagare lo straordinario in
presenza delle condizioni previste.
Ciò non di meno, sindacati come il nostro hanno il dovere di
muoversi per tutelare, da subito, i colleghi che nei reparti
ospedalieri sono stati chiamati ad effettuare centinaia di ore
di straordinario, e che non vengono retribuiti. Siamo pronti
a recapitare migliaia di diffide, volte anche ad evitare la
eventuale prescrizione dei crediti vantati.
E se le aziende sanitarie non dovessero onorare il loro
debito, allora vuol dire che saremo costretti a schiudere le
porte dei Tribunali, fornendo assistenza a tutti gli iscritti che
vorranno portarle in tribunale.
Certo c’è da chiedersi, a quel punto, chi sarà chiamato a
pagare per l’aggravio di spese e di interessi che gli enti
rischiano di dover pagare per cause che si preannunciano
già come vinte, stante il diritto degli interessati a vedersi
retribuito il lavoro che gli hanno chiesto di fare.
Siamo pronti a intraprendere tutte le strade necessarie per
far valere, legalmente, i diritti degli interessati.
E se qualcuno ha deciso davvero che il teatro delle battaglie
debba essere, ancora una volta, un’aula di Tribunale e non
solo le camere protette di un reparto Covid, o le sale
operatorie, dove i professionisti sono avvezzi alle sfide più
dure, sappia che gli infermieri possono contare su chi li
sostiene, e che è pronto a tutto per far valere i loro diritti
amaramente violati», chiosa De Palma.
Il Referente del Nursing Up per la stampa
Alfredo Iannaccone