
(AGENPARL) – gio 21 aprile 2022 Focus
Area Euro
Macro
Documento basato sulle informazioni disponibili al
15 aprile 2022
Vedere l’Appendice per la certificazione degli analisti e per importanti comunicazioni
Debito pubblico (% PIL)
principali
Fonte:
elaborazioni Intesa Sanpaolo su dati
AMECO
15 aprile 2022
Direzione Studi e Ricerche
Macroeconomic
Research
Andrea Volpi
Economista
Area euro
Germany
Belgium
Spain
France
Italy
the Netherlands
��Focu
Area Euro
15 aprile 2022
��Intesa Sanpaolo
Direzione Studi e Ricerche
��&#x/MCI;
 0 ;&#x/MCI;
 0 ;Riparte il processo di revisione delle regol
e fiscali
In risposta allo scoppio della pandemia
nel marzo del 2020 la Commissione Europea ha deciso
di attivare la Clausola Generale di Salvaguardia che comporta una sospensione delle regole
fiscali comunitarie in caso di severa crisi economica
permett
endo ai
overni nazionali di
varare
le necessarie
misure di sostegno per far fronte all’emergenza economica, sanitaria e sociale.
pandemia aveva anche congelato il dibattito sulla riforma delle regole, che doveva partire a
inizio 2020.
La riattivazione
delle regole fiscali
congiuntamente a una loro riforma
inizialmente prevista per la fine del 2022
. Tuttavia, le conseguenze economiche della guerra in
Ucraina hanno spinto la Commissione ad annunciare che nell’anno in corso non verranno aperte
proce
dure di deficit eccessivo e
in occasione del
pubblicazione delle
Spring
Economic
Forecast
di metà
maggio
si deciderà
un’eventuale
(probabile)
sospensione del Patto di
Stabilità anche
a valere sul
Il processo di
revisione delle regole
fiscali da parte della Commissione Europea
, invece,
stato
ripreso
lo scorso
autunno
l raggiungimento di un accordo
sulle nuove norme
entro giugno
tra gli obiettivi principali della Presidenza francese del Consiglio dell’Unione Europea
in modo da
onsentire un’
implementa
zione
entro fine anno.
Lo scoppio della guerra
e la probabile
estensione dell’applicazione della Clausola Generale di Salvaguardia anche nel 2023 allungherà
i tempi della riforma
l’applicazione delle eventuali nuove regole sarà vero
similmente posticipata
al 2024
Dopo l’emergenza sanitaria e gli errori dello scorso decennio
sono stati riconosciuti i limiti delle
attuali
regole
del Patto di Stabilità e Crescita,
stanno emergendo nuove proposte per una
semplificazione e una riforma
delle norme correnti in risposta alle nuove sfide di politica
economica
La pandemia ha infatti lasciato in eredità un notevole aumento dei debiti pubblici
in tutti i
; inoltre,
l’emergenza climatica rende necessario un impegno più significativo
rmini di investimenti
da parte degli
tati per la transizione energetica
; infine
il conflitto in
Ucraina sta
avendo i suoi effetti negativi sul ciclo e sta
spingendo l’UE verso
un aumento delle
spese militari
; tutto ciò in un contesto in cui
l’evoluzione
della politica monetaria e altre tendenze
di lungo periodo hanno permesso un
costo
servizi
debito
più basso
che nel
passato,
oltre
una maggiore sostenibilità
a fronte di debiti
più elevati
dicembre
n un editoriale sul
Financial Times
il Presidente della Repubblica Francese
Macron e il Presidente del Consiglio italiano Draghi hanno
sottolinea
to la necessità di una
nuova
cornice fiscale
nche il nuovo
esecutivo tedesco
appare più aperto
orientamento meno
rigor
istico”,
confermando
maggior
apertura
politica rispetto al passato
per una riforma
delle regole
norme
esistenti
si basano
almeno in parte
su obiettivi
numerici
anacronistici
limitati fondamenti
teorici
ed empirici
e una serie di
criticità
che non sono stat
risolt
nemmeno con le
numerose
riforme che si sono sussegui
te nel tempo
L’obiettivo sul
rapport
debito/PIL al 60%
fu deciso nel 1992 sulla base dei livelli di debito medi
aesi membri
tale
target
appare molto lontano dai livelli correnti di debito non solo
Le attuali regole fiscali sono il risultato di un processo legislativo che si è evoluto attraverso le seguenti
tappe: 1992 (Trattato di Maastricht); 1997 (Patto di stabilità e crescita); 1998 (entrata in vigore del
��Focus
Area Euro
15 aprile 2022
��Intesa Sanpaolo
Direzione Studi e Ricerche
��&#x/MCI;
 2 ;&#x/MCI;
 2 ;alcune
delle maggiori
economie
Italia,
Francia
e Spagna
ma anche nella media
dell’
urozona
ciclicità
: le regole
hanno spesso implicato
restrizioni
fiscali anche in
periodi di recessione
mentre non
hanno offerto
abbastanza incentivi
per un
consolidamento
delle finanze
pubbliche
in periodi di
ciclo
espansi
Efficaci
nel controllare l’indebitamento
netto
successo limitato
nella
gestione del
debito;
carsa
rilevanza
attribuita a
composizione della spesa pubblica
scarsi incentivi
stimolare gli
investimenti
ffidamento a
una serie di
variabili non osservabili
in particolare
deficit strutturale
e output
, le cui procedure di stima sono soggette
ampia
incertezza (tali variabili sono state
sovente soggette a revisioni molto significative a distanza di tempo)
Eccess
complessità
, limitata
trasparenza
, ampio spazio
lasciato all’interpretazione,
soprattutto nel caso delle
negoziazioni politiche
per ottenere flessibilità
ancanza di
misure
di controllo
efficaci.
Il target sul debito
al 60% del PIL appare
poco realistico
molti
ha amplificato gli squilibri
La politica fiscale in a
rea euro è stata soprattutto pro
ciclica
Fonte: elaborazioni Intesa Sanpaolo s
u dati AMECO
Fonte: elaborazioni Intesa Sanpaolo s
u dati
AMECO
Verso una regola sulla s
pesa nominale
conseguenza
alle
criticità
emerse, s
ono state presentate
, specie negli ultimi anni, diverse
proposte per semplificare le regole in maniera tale da portare a un processo di consolidamento
più graduale
e caratt
erizzato da una maggiore anti
ciclicità
Le principali proposte, pur
presentando delle differenze, trovano un terreno comune nella
sostituzione del complesso
sistema corrente basato sul deficit strutturale
con una più semplice regola sulla spesa nominale
onfermando l’obiettivo di riduzione del debito
che rimarrebbe l’unica
ncora fiscale
L’articolato meccanismo di controllo e di applicazione
verrebbe
altresì corretto e sostituito con
un maggior utilizzo della
Clausola Generale di Salvaguardia
già efficacemente sfruttata durante
la pandemia
, che permette una sospensione
delle regole nel caso di una severa recessione
Il sistema di regole
all’interno del Patto di Stabilità e Crescita
prevede che ai
aesi con un
rapporto debito/PIL superiore al 6
0% sia richiesto un percorso di aggiustamento medio pari a 1/20
all’anno della differenza rispetto al target. Alla regola sul debito è associato un obiettivo di medio
La media semplice del rapporto debito/PIL nei 19 Paesi UE ha toccato un picco all’86% nel 2020, per
poi scendere solo lievemente, nelle
ultime stime della Commissione
, all’85,7% nel 2021, al
84,1% nel
2022 e all’83,3% nel 2023; per l’aggregato dell’
urozona, il debito ha sfiorato il 100% del PIL nel 2021 ed
è visto al 97,9% quest’anno e al 97% l’anno prossimo
EZ avg
Pre-Covid debt/GDP
Covid debt
Output gap
Change in cyclically adjusted primary balance
procyclical
loosening
countercyclical
tightening
countercyclical
loosening
procyclical
tightening
��Focu
Area Euro
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��Intesa Sanpaolo
Direzione Studi e Ricerche
��&#x/MCI;
 0 ;&#x/MCI;
 0 ;termine
(MTO)
di un saldo strutturale tale da rispettare la regola del 3% del rapporto de
ficit/PIL
anche in caso di fluttuazioni cicliche sfavorevoli e confermare un quadro di sostenibilità per il
debito. Per i
aesi con un disavanzo strutturale superiore all’obiettivo è richiesto un
consolidamento
pari allo
% del PIL
all’anno
che può esse
re comunque ricalibrato sulla base
del contesto congiunturale e ammorbidito nel caso dell’implementazione di riforme strutturali,
investimenti pubblici o eventi straordinari. Alla regola sul deficit strutturale è infine affiancata una
norma sulla spesa nom
inale netta che pone un tetto alla crescita della spesa primaria
depurata
componenti cicliche, misure discrezionali
sulle
entrat
investimenti finanziati dai fondi
comunitari
e parzialmente corretta per tener conto della variabilità delle spese in cont
o capitale
per i Paesi che non hanno raggiunto il loro MTO
la crescita della spesa deve
essere parametrata
garantire la riduzione prescritta del saldo strutturale.
Le proposte
presentate
si pongono quindi in un’ottica di
rivoluzione delle norme g
ià esistenti
ma in una loro semplificazione:
a regola sulla spesa nominale
è infatti
già presente all’interno
Patto di Stabilità
ella nuova architettura normativa la regola sulla spesa
diventerebbe
invece
il principale stru
mento
di monitoraggio
e analisi
della politica fiscale
ra le proposte presentate che
suggeriscono
una semplificazione e il passaggio verso una regola
sulla spesa come
principale
strumento di policy segnaliamo quella del
German Council of
Economic Experts
quella
French Council of Economic Analysis
la più recente, a f
, tra
gli altri,
i consiglieri economici dei
overni francese e italiano (
Weymuller e Giavazzi
Anche
gli esecutivi
spagnolo e olandese, in una
proposta congiunta
suggeriscono
la trasformazione
degli OMT
in una più semplice norma di spesa.
Anche la proposta finale della
Commissione
Europea
dovrebbe muoversi in questa direzione,
come peraltro suggerito già nel 2018
European Fiscal Board
Cos’è una
regola sulla s
pesa nominale
Nella formulazione emersa dalle
principali proposte
la nuova
regola
sulla spesa n
ominale
impone che
la spesa primaria
nominale
al netto di stabilizzatori automatici, modifiche
discrezionali dal lato delle entrate e
alcuni
investimenti
cresca in linea con il PIL
potenziale e l’inflazione
attesa
��Focus
Area Euro
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��Intesa Sanpaolo
Direzione Studi e Ricerche
��&#x/MCI;
 0 ;&#x/MCI;
 0 ;L’esclusione degli stabilizzatori automatici garantisce una
maggiore anti
ciclicità
in quanto le
poste di spesa soggette al controllo della regola
sono tipicamente
soggette alle fluttuazioni
del ciclo;
l’indicizzazione alla crescita potenziale e
all’inflazione attesa
infine
permette alla
spesa pubblica di crescere più del PIL in periodi di crescita reale inferiore a quella potenziale, e
viceversa. Anche il legame c
on l’inflazione attesa avrebbe una funzione stabilizzatrice: nel caso
di inattesi shock di domanda con implicazioni deflattive
i consumi pubblici aumenterebbero a
ritmi superiori all’inflazione realizzata.
Il trattamento speciale
delle spese in conto cap
itale è infine un elemento di grande importanza
al momento la norma esistente esclude quelli finanziati dai fondi UE, mentre
gli altri vengono
distribuiti su di un orizzonte di quattro anni) in quanto permetterebbe di stimolare
maggiormente
investimen
(in molti paesi sono rimasti fiacchi negli ultimi anni)
con effetti positivi sulla crescita
sia reale che potenziale.
Una esclusione di ogni tipo di investimento appare irrealistica, e non
necessariamente positiva, più probabile l’esclusione degli inves
timenti coerenti con le priorità
dell’Unione Europea come quelli nella transizione ecologica o digitalizzazione.
Inoltre,
la spesa nominale netta è direttamente osservabile
(al contrario del saldo strutturale) dal
Governo, relativamente più facile da contr
Darvas, Zsolt & Anderson, Julia. (2020). New life for an
old framework: redesigning the European Union’s
expenditure and golden fiscal rules.
��Focu
Area Euro
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��Intesa Sanpaolo
Direzione Studi e Ricerche
��&#x/MCI;
 0 ;&#x/MCI;
 0 ;in 10 anni
suddivide il debito accumulato in due parti con d
ue sentieri di aggiustamento diversi.
Nello specifico il debito da ridurre più lentamente sarebbe quello accumulato in periodi di crisi o
per finanziare gli investimenti
Il debito
accumulato
durante la pandemia
verrebbe inoltre
acquistato da un
a European
Debt Management Agency
che lo sostituirebbe con titoli di debito
finanziati da risorse proprie
: oltre a
contribuir
alla riduzione de
l costo dei debiti
nazionali
rappresenterebbe un
ulteriore
passo in avanti per una maggiore integrazione a livello fiscale
dopo l’importante precedente del programma NGEU.
In sintesi,
’esito
più probabile
del dibattito potrebbe essere
una conferma de
i target esistenti
debito e deficit
(a 60% e 3%
rispettivamente
modificando
però
la regola
già esistente
sulla
crescita della spesa
(di fatto sul
saldo
o si considera
parzialmente
anche il lato delle
entrate)
pubblica
che diventerebbe il principale strumento di gestione della politica fiscale.
Tab.1
Le principali proposte hanno come elemento comune
l’utilizzo di una regola sulla spesa come principale strumento di politica
fiscale
Patto di
tabilità e
Crescita
European Fiscal Board
(2018
German Council of
Economic E
xperts
(2017)
French Council of
Economic Analysis
(2021)
Giavazzi, Weymuller
al. (2021)
Target debito
60% del PIL
Specifico per
da raggiungere in 15
60% del PIL, orizzonte
temporale di 20 anni
Specifico per
definito su un
orizzonte di 5 anni
Obiettivo di lungo
termine al
60% del PIL,
obiettivo di medio
ermine specifico per
Paese
su un
orizzonte
temporale di
10 anni
Aggiustamento debito/
Regola spesa/ Norma
deficit strutturale
1/20 della differenza
tra debito e target in
media per tre anni;
Obiettivo di medio
termine da realizzare
attraverso saldo
strutturale (gli obiettivi
possono essere
allentati a determinate
condizioni)
Regola sulla spesa
primaria netta
nominale
Regola sulla spesa
primaria nominale al
netto di stabilizzatori
automatici e misure
discrezionali di entrata
rivist
ogni 3 anni
Regola sulla spesa
primaria nominale al
netto di stabilizzatori
automatici e misure
discrezionali di entrata
rivist
ogni 3 anni
Utilizzo del saldo
strutturale come
riferimento di medio
termine di controllo per
le entrate
Regola sulla spesa
primaria nom
inale al
netto di stabilizzatori
automatici e misure
discrezionali di entrata
Suddivisione del debito
in una parte da ridurre
velocemente e una
parte da ridurre più
lentamente
Regola sulla spesa
primaria nominale
a rivista ogni 3 anni
Contabilità deg
nvestimenti
La regola sulla spesa
esclude
gli investimenti
inanziati da fondi UE,
gli altri sono distribuiti
su un orizzonte di 4
Alcuni investimenti
vengono esclusi dalla
spesa primaria
Non esclusi dalla spesa
primaria ma valutato
l’impatto sul PIL
potenziale
Alcuni tipi di
investimenti
sono
sclusi dalla spesa
primari
e concorrono
a formare la parte di
debito ad
aggiustamento più
lento
Riforma istituzionale
Istituzione di una
strutt
ura permanente
dotata di risorse
proprie da utilizzare in
periodi di emergenza e
o per finanziare
programmi comuni
Sanzioni automatiche
Riforma dello EFB
come istituto
indipendente di
controllo
Rafforzamento del
ruolo degli Uffici
Parlamentari di
Bilancio
(Independent
Fiscal Institutions) e
Istituzione di una
struttura permanente
dotata di risorse
proprie da utilizzare in
periodi di emergenza e
o per finanziare
programmi comuni
Trasferimento
del debito
accumulato durante
l’emergenza Covid ad
genzia
uropea d
estione del
ebito
Fonte: Intesa Sanpaolo
��Focus
Area Euro
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��Intesa Sanpaolo
Direzione Studi e Ricerche
��&#x/MCI;
 0 ;&#x/MCI;
 0 ;Quali sarebbero gli effetti dell’introduzione di una regola sulla spesa in Italia?
In Italia
’applicazione delle
regole fiscali comunitarie
è stata limitata
. In particolare, la
norma sul
taglio del debito
di 1/20 all’anno
rispetto al target avrebbe implicato dei saldi primari
eccessivamente stringenti, fino all’8% del PIL, che non sarebbero stati né economicamente, né
socialmente realizzabili
Fig. 3 e
. Un certo grado di fless
ibilità è stato quindi concesso
, a patto
che fosse rispettata la regola sull’aggiustamento strutturale (
conto del
le clausole per gli
investimenti e per le riforme)
In Italia il rispetto d
elle regole è stato limitato
Il percorso
di consolidamento richiesto, anche in periodi di
espansione, sarebbe stato eccessivamente severo
Fonte: elaborazioni Intesa Sanpaolo s
u dati AMECO
Fonte: elaborazioni Intesa Sanpaolo s
u dati AMECO
Simuliamo quindi il consolidamento richiesto per il debito italiano
nel caso di una regola sulla
spesa.
Nel nostro esercizio di simulazione
ipotizziamo che il percorso di consolidamento inizi nel
(anche se
, come detto,
è probabile che l’applicazione d
elle
nuove
regole
possa essere
posticipata
issiamo la crescita potenziale italiana all’1%
e utilizziamo
le informazioni
contenute nel DEF 2022 per la composizione di entrate e uscite pubbliche
. Per la crescita del PIL,
inflazione e spesa per int
eressi usiamo invece le nostre previsioni e consideriamo tali variabili
come esogene.
Applichiamo quindi la regola della spesa primaria nominale al netto d
stabilizzatori automatici e investimenti (per semplicità non
ipotizziamo
modifiche discrezionali da
lato delle entrate)
con un parametro di aggiustamento del debito rispetto all’obiettivo del 60%
del PIL pari a 1/
0 medio all’anno
La dinamica delle entrate è stimata tenendo conto
dell’elasticità rispetto alla crescita
(cresce quindi circa in linea con il PIL nominale)
ipotizziamo
aumento
degli investimenti pubblici in modo tale che raggiungano il 4% del PIL entro il 2050
Scenari debito/PIL con d
iverse regole fiscali
Fig. 6
Scenari saldo primario (% PIL
) con diverse regole fis
Fonte: Intesa Sanpaolo
Fonte: Intesa Sanpaolo
I risultati della simulazione sono
evidente
mente dipendenti dalle ipotesi di partenza e dal
comportamento di una serie di variabili
una regola sulla spesa implicherebbe un sentiero di
Italy Debt/GDP
Path consistent with 1/20th rule
Italy primary balance % GDP
Path consistent with 1/20th rule
Debt Exp Rule (% GDP)
Debt (% GDP) 1/20th rule
Primary balance Exp Rule (% GDP)
Primary balance (% PIL) 1/20th rule
��Focu
Area Euro
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��Intesa Sanpaolo
Direzione Studi e Ricerche
��&#x/MCI;
 0 ;&#x/MCI;
 0 ;consolidamento più graduale e meno concentrato sul primo decennio rispetto alle norme
correnti
sulla riduzione del debito
(Fig. 5
a fronte però di un
maggiore restrizione
nel medio
termine
, anche più
severa rispetto all
regol
debito
L’applicazione della regola dell’1/20 già a partire dall’anno in corso richiederebbe infatti il
raggiungimento di un saldo primario positivo prossimo al 6% e una serie di
avanzi
ancora
molto
elevati nel quinquennio
successivo
prima di una stabilizzazione intorno al 2,5%. La regola sulla
spesa
al contrario
permetterebbe
al Governo di mantenere un saldo primario negativo
nei primi
cinque anni dalla sua introduzione
, prima di una
restrizione graduale nei dieci succe
ssivi
associat
a un rapporto debito/PIL sostanzialmente stabile
sforzo di consolidamento
sarebbe
quindi concentrato nel più lungo termine
con saldi primari richiesti fino al 5%
quando il calo del
debito accelererà a ritmi superiori a quelli implicati
dalla regola corrente.
L’inconveniente di questo approccio è
quindi lo
spostamento
dell’onere del consolidamento
fiscale sulle generazioni future
potenzialmente a tassi poco realistici
vista anche la conformità
limitata registrata nel passato
Il Governo potrebbe comunque sfruttare la libertà concessa dalla
regola per
agire
attraverso una ricomposizione della spesa a favore degli investimenti e una
riduzione delle entrate
(per esempio con il cambio delle aliquote o delle basi
imponibili
rebbero effetti positivi anche sulla
crescita reale e di lungo termine.
Se ipotizziamo infatti una
crescita delle entrate a tassi inferiori al PIL nominale
ma in linea con l’inflazione attesa
(le entrate
scenderebbero a circa il 41,5% del PIL entro il 205
percorso di consolidamento sarebbe
ancora più graduale e il
saldo primario richiesto
lungo
termine sarebbe circa in linea con
quello
implicato
dalla regola dell’1/20
a fronte però di un punto di arrivo più elevato per il
rapporto debito/PIL.
a velocità di aggiustamento più rapida
renderebbe invece necessari
sforzi ben più ampi.
Nel caso infine dell’utilizzo
della regola
sul saldo strutturale
, che di fatto è stata
quella
Debito/PIL con
diverse regole fiscali
Saldo primario (% PIL)
con diverse regole fiscali
Fonte:
Intesa Sanpaolo
Fonte: Intesa Sanpaolo
Un ulteriore
caveat
è rappresentato dal fatto che n
ella nostra simulazione
consideriamo
come variabil
esogen
non dipendent
dalla politica economica
o sforzo di aggiustamento
richiesto dalle regole conte
nute nel
atto di
tabilità avrebbe
effetti
potenzialmente recessiv
tale da rallentare in misura anche considerevole il sentiero di riduzione del rapporto debito/PIL
La minore pro
ciclicità della regola sulla spesa nominale e il maggior incentivo ad
aumentare
gli investimenti dovrebbe
contribuire a
ridurre
almeno in parte
l’onere
del consolidamento
Exp rule baseline
Revenues =
exp rule 1/20
exp rule 1/30
Exp rule baseline
Revenues =
exp rule 1/20
exp rule 1/30
��Focus
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��Intesa Sanpaolo
Direzione Studi e Ricerche
��&#x/MCI;
 0 ;&#x/MCI;
 0 ;fiscale
alzare
il potenziale di crescita (e quindi il tetto sulla spesa)
facilita
il rispetto dei
requisiti di
aggiustamento.
La composizione della
spesa rimane comunque un elemento cruciale
un limite ai consumi pubblici troppo stringente potrebbe risultare controproducente, soprattutto
nel caso in cui dovesse riflettersi su
componenti di spesa corrente come la
sanità e
educazione
erché la regol
a sulla spesa nominale determini un sentiero di aggiustamento fiscale realistico
la scelta del parametro di aggiustamento
un elemento cruciale
; tuttavia,
anche nel caso di
requisiti di riduzione del debito piuttosto blandi (1/50
l’anno,
nella nostra sim
ulazione
e in assenza
di una modifica del target sul debito
permarrebbe
comunque
necessità di
un ingente sforzo
in senso restrittivo
. Per limitare ulteriormente il peso richiesto
un’ipotesi potrebbe essere quella di
una rimodulazione periodica del parametro di convergenza
o la determinazione
di target
intermedi prima del raggiungimento
dell’obiettivo
di lungo termine del
60%.
Non sarà facile
però
che tali
proposte
alternative
ano di un consenso tra i Governi nazionali in
fase di
negoziazione
e potrebbero rappresentare, come il grado di
flessibilità contemplata, un terreno
scontro
aesi.
Un elemento chiave per la nostra simulazione
e per i vantaggi di questa
regola
è inf
ine l’esclusione
di almeno parte
gli investimenti dall
poste
di spesa ma anche su
questo punto non è scontato che un accordo venga raggiunto
(più plausibile forse l’esenzione
degli investimenti in tematiche strategiche come la transizione ecologica)
nostante la volontà politica per una riforma
anche da parte dei
aesi storicamente più restii
a modifiche
il raggiungimento di un accordo non appare
scontato e
nel caso in cui le
divergenze tra
aesi dovessero rivelarsi insanabili
si potrebbe assistere ad una conferma delle
regole esistenti
che nel passato hanno comunque permesso un certo grado di flessibilità
Nell’ipotesi
di un mancato accordo
a Commissione potrebbe
infatti
decidere di applicare in
maniera parziale le regole at
tuali
abbandonand
, come di fatto
in parte
già
succede
, la regola
sul debito per mantenere quelle
sul MTO e sulla spesa
che potrebbero essere applicate
alternativamente nei Programmi di Stabilità nazionali
affiancandole ad una
Golden Rule
sugli
investiment
i coerenti con le priorità comunitarie
Questa ipotesi sarebbe la più semplice dal
punto di vista giuridico perché non richiederebbe modifiche significative alla legislatura vigente
non contribuirebbe a ridurre l’incertezza sulla
gestione della politic
a fiscale
In sintesi:
L’introduzione di una regola sulla spesa non implica necessariamente una restrizione fiscale
meno severa ma un percorso meno sbilanciato sul breve termine;
Il peso del consolidamento fiscale verrebbe posticipato ma, soprattutto nei
aesi ad alto
debito
come l’Italia,
uno sforzo notevole sarebbe comunque richiesto
Appare necessaria
n’attenta calibrazione dei parametri
delle modalità in cui maggiore flessibilità viene
concessa
così come la gestione di alcune poste di bilancio come
gli investimenti appare
chiave per determinare sentieri di consolidamento realistici
L’attenzione alle entrate discrezionali lascia flessibilità ai Governi nell’agire secondo i propri
indirizzi politici
l focus sulle spese correnti potrebbe portare a politiche controproducenti
spesa in sanità, ricerca ed educazione
facesse le spese di un’eccessiva rigidità della spesa
previdenziale
Tra i vantaggi si segnala la minor pro
ciclicità, il maggior incen
tivo ad aumentare gli
investimenti e il minor affidamento a variabili di difficile stima come saldo strutturale e output
��Focu
Area Euro
15 aprile 2022
��Intesa Sanpaolo
Direzione Studi e Ricerche
��&#x/MCI;
 0 ;&#x/MCI;
 0 ;Conclusioni
Le regole fiscali europee hanno dimostrato una
efficacia
limitata nel garantire la sostenibilità dei
debiti nazional
e appaiono ormai obsolete per affrontare le nuove sfide per l’Unione Europea e
il contesto post
pandemi
Commissione Europea ha
lanciato il processo di revisione delle
regole
e anche a livello nazionale sta emergendo una maggiore volontà politic
a per una
riforma. Dalle principali proposte sembra stia
affiora
ndo un consenso per una semplificazione del
Patto di Stabilità e Crescita
con il passaggio ad una regola sulla spesa primaria nominale come
principale strumento per guidare le politiche fisca
li dei Governi europei
; appare invece meno
realistica l’ipotesi di un aumento del target del debito
(oggi al 60% del PIL)
Anche
le ipotesi di
mutualizzazione di parte del debito, o di maggiore integrazione
fiscale
difficilmente trover
anno
ampio consenso
tra i
Paesi
membri. L’applicazione di un tetto alla crescita della spesa
��Focus
Area Euro
15 aprile 2022
��Intesa Sanpaolo
Direzione Studi e Ricerche
��&#x/MCI;
 0 ;&#x/MCI;
 0 ;Appendice
Certificazione degli analisti e comunicazioni importanti
Gli analisti che hanno redatto il presente documento dichiarano che le opinioni, previsioni o stime contenute nel documento s
tesso
sono il risultato di un autonomo
e soggettivo apprezzamento dei dati, degli elementi e delle informazioni acquisite e che nes
suna parte
del proprio compenso è stata, è o sarà, direttamente o indirettamente, collegata alle opinioni espresse.
Il presente documento è stato preparato da Intesa Sanpaolo S.p.A
. e distribuito da Intesa
Sanpaolo
London Branch (membro del London
Stock Ex
change) e da
Intesa Sanpaolo IMI
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responsabilità dei contenuti del documento. Inoltre, Intesa Sanpaolo S.p.A. si riserva il diritto di distribuire il presente
documento
ai propri
clienti. Intesa Sanpaolo S.p.A. è una banca autorizzata dalla Banca d’Italia ed è regolata dall’FCA per lo svolgimento dell’a
ttività di
investimento nel Regno Unito e dalla SEC per lo svolgimento dell’attività di investime
nto negli Stati Uniti.
Le opinioni e stime contenute nel presente documento sono formulate con esclusivo riferimento alla data di redazione del docu
mento e
potranno essere oggetto di qualsiasi modifica senza alcun obbligo di comunicare tali modifiche a coloro ai quali tale docu
mento sia stato
in precedenza distribuito. Le informazioni e le opinioni si basano su fonti ritenute affidabili, tuttavia nessuna dichiarazio
ne o garanzia è
��Focu
Area Euro
15 aprile 2022
��Intesa Sanpaolo
Direzione Studi e Ricerche
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 0 ;Metodologia di valutazione
I commenti sui dati macroeconomici vengono elaborati sulla base di notizie e dati macroeconomici e di mercato disponibili tra
mite
strumenti informativi quali
Bloomberg e Refinitiv
Datastream
. Le previsioni macroeconomiche, sui ta
ssi di cambio e sui tassi d’interesse sono
realizzate dalla Direzione Studi e Ricerche di Intesa Sanpaolo, tramite modelli econometrici dedicati. Le previsioni sono ott
enute mediante
l’analisi delle serie storico
statistiche rese disponibili dai maggiori d
ata provider ed elaborate sulla base anche dei dati di consenso tenendo
conto delle opportune correlazioni fra le stesse.
Comunicazione dei potenziali conflitti di interesse
Intesa Sanpaolo S.p.A. e le altre società del Gruppo Bancario Intesa Sanpaolo (di
seguito anche solo “Gruppo Bancario Intesa Sanpaolo”)
si sono dotate del “
Modello di organizzazione, gestione e controllo ai sensi del Decreto Legislativo 8 giugno 2001, n. 231
” (disponibile sul
sito internet di Intesa Sanpaolo, all’indirizzo:
https://group.intesasanpaolo.com/it/governance/dlgs
che, in
conformità alle
normative italiane vigenti ed alle migliori pratiche internazionali, include, tra le altre, misure organi
zzative e procedurali per la gestione
delle informazioni privilegiate e dei conflitti di interesse, ivi compresi adeguati meccanismi di separatezza organizzativa,
noti come Barriere
informative, atti a prevenire un utilizzo illecito di dette informazioni
nonché a evitare che gli eventuali conflitti di interesse che possono
insorgere, vista la vasta gamma di attività svolte dal Gruppo Bancario Intesa Sanpaolo, incidano negativamente sugli interess
i della
clientela.
In particolare, l’esplicitazione degli int
eressi e le misure poste in essere per la gestione dei conflitti di interesse
facendo riferimento a quanto
prescritto dagli articoli 5 e 6 del Regolamento Delegato (UE) 2016/958 della Commissione, del 9 marzo 2016, che integra il Re
golamento
(UE) n. 596/
2014 del Parlamento europeo e del Consiglio per quanto riguarda le norme tecniche di regolamentazione sulle disposizioni
tecniche per la corretta presentazione delle raccomandazioni in materia di investimenti o altre informazioni che raccomandano
consigl
iano una strategia di investimento e per la comunicazione di interessi particolari o la segnalazione di conflitti di interess
e e successive
modifiche ed integrazioni, dal FINRA Rule 2241, così come dal FCA Conduct of Business Sourcebook regole COBS 12.4
tra il Gruppo
Bancario Intesa Sanpaolo e gli Emittenti di strumenti finanziari, e le loro società del gruppo, nelle raccomandazioni prodott
e dagli analisti
di Intesa Sanpaolo S.p.A. sono disponibili nelle “Regole per Studi e Ricerche” e nell’estratto del “
Modello aziendale per la gestione delle
informazioni privilegiate e dei conflitti di interesse”, pubblicato sul sito internet di Intesa Sanpaolo S.p.A all’indirizzo
https://
group.intesasanpaolo.com/it/research/RegulatoryDisclosures
Tale documentazione è disponibile per il destinatario dello studio
anche previa richiesta scritta al Servizio Conflitti di interesse, Informazioni privilegiate ed altri presidi di Intesa Sanpa
S.p.A., Via Hoepli, 10
20121 Milano
Italia.
Inoltre, in conformità con i suddetti regolamenti, le disclosure sugli interessi e sui conflitti di interesse del Gruppo Banc
ario Intesa Sanpaolo
sono disponibili all’indirizzo
https://group.intesasanpaolo.com/it/research/RegulatoryDisclosures/archivio
conflitti
interesse
aggiornate almeno al giorno prima della data di pubblicazione
del presente studio. Si evidenzia che le disclosure sono disponibili per il
destinatario dello studio anche previa richiesta scritta a Intesa Sanpaolo S.p.A.
Macroeconomic
Analysis
, Via Romagnosi, 5
20121 Milano
Italia.
Intesa Sanpaolo Spa agisce
come market maker nei mercati all’ingrosso per i titoli di Stato dei principali Paesi europei e ricopre il ruolo di
Specialista in Titoli di Stato, o similare, per i titoli emessi dalla Repubblica d’Italia, dalla Repubblica Federale di Germa
nia, dalla Repu
bblica
Ellenica, dal Meccanismo Europeo di Stabilità e dal Fondo Europeo di Stabilità Finanziaria.
Intesa Sanpaolo Direzione Studi e Ricerche
Responsabile Gregorio De Felice
Macroeconomic Analysis
Luca Mezzomo (Responsabile)
62170
Alessio Tiberi
62985
Macroeconomic Research
Paolo Mameli (Responsabile)
62128
Lorenzo Biagioli
Aniello Dell’Anno
63071
Giovanna Mossetti
62110
Andrea Volpi
62339
International
Economista
Asia
ex Giappone
Silvia Guizzo
62109