
(AGENPARL) – mer 20 aprile 2022 Piazza Tancredi, 7
UFFICIO I 73100 Lecce
COMUNICATO STAMPA
DOTTORATO IN FISICA E NANOSCIENZE UNISALENTO
PREMIO NAZIONALE INFN “MARCELLO CONVERSI” A FEDERICA OLIVA
Con la tesi “The PADME Active Diamond Target and Positron
Bremsstrahlung Analysis”, presentata al termine del percorso di dottorato di
ricerca in “Fisica e Nanoscienze” all’Università del Salento, la ricercatrice
Federica Oliva è stata insignita del premio nazionale “Marcello Conversi” 2022
per la miglior tesi di dottorato in Fisica delle particelle. Si tratta di uno dei premi
assegnati annualmente dall’INFN – Istituto Nazionale di Fisica Nucleare alle
migliori tesi di dottorato nelle cinque aree di ricerca dell’Istituto (fisica
subnucleare, astroparticellare, nucleare, teorica e tecnologica, su attività di
ricerca e sviluppo nell’ambito del calcolo).
Attualmente ricercatrice della School of Physics and Astronomy
dell’Università di Edimburgo, Federica Oliva ha conseguito il titolo a UniSalento
nel febbraio del 2021, alla fine di un percorso di formazione e ricerca condotto
presso il Dipartimento di Matematica e Fisica “Ennio De Giorgi” e la
sezione di Lecce dell’INFN. Sotto la guida scientifica dei professori Stefania
Spagnolo (UniSalento) e Gabriele Chiodini (INFN), la ricercatrice è stata
protagonista di un’intensa attività di ricerca nell’ambito dell’esperimento PADME.
L’esperimento PADME. PADME è un’iniziativa scientifica condotta da una
collaborazione internazionale, che si inserisce nel panorama della ricerca
sperimentale e teorica sulla “materia oscura”. Lo studio dell’universo, nei sui
costituenti visibili come stelle e galassie, e nelle sue caratteristiche più sottili,
come la radiazione cosmica di fondo, sembra indicare non solo l’esistenza di una
forma di materia diversa da quella che conosciamo, ma anche una sua netta
prevalenza sulla materia ordinaria. Particelle elusive, che si manifestano
attraverso l’interazione gravitazionale ma che non avvertono le forze
elettromagnetiche e nucleari descritte dal modello standard delle particelle
elementari, sembrano permeare l’universo con un’abbondanza cinque volte
superiore a quella della materia barionica di cui sono fatte le stelle e il gas che
osserviamo nello spazio e anche negli esseri umani. A oggi tuttavia non esiste
nessuna evidenza diretta di particelle candidate a costituire la materia oscura,
nonostante un gran numero di esperimenti, sotto terra e nello spazio, cerchi di
osservare materia oscura di origine cosmica e altrettanti esperimenti agli
acceleratori di particelle mirino a produrre candidati di materia oscura in
collisioni di alta energia tra particelle ordinarie. PADME ha l’obiettivo di ricercare
il “fotone oscuro”, una particella ipotizzata in una classe di modelli teorici di
grande attualità che forniscono una spiegazione del puzzle della materia oscura.
Nei Laboratori nazionali INFN di Frascati un fascio di anti-elettroni accelerato
all’energia di circa 500 MeV, nell’attraversare un sottile strato di diamante
sintetico, il bersaglio di PADME, potrebbe produrre l’invisibile fotone oscuro
accompagnato da un comune fotone. Le caratteristiche del fotone, misurate nei
rivelatori dell’esperimento, consentono di risalire alla produzione del suo
“compagno oscuro”, che giocherebbe – secondo l’ipotesi teorica – il ruolo del
fotone nelle interazioni tra particelle di materia oscura.
PADME a Lecce e la tesi di dottorato di Federica Oliva. La storia
dell’esperimento PADME a Lecce è cominciata con la progettazione e
realizzazione dell’innovativo bersaglio attivo nel Laboratorio di rivelatori a stato
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