
(AGENPARL) – mer 20 aprile 2022 Gentile collega,
è stato appena pubblicato sul sito web della rivista Nature un articolo sulla scoperta di un nuovo tipo di esplosione stellare: una micronova. Queste esplosioni, che si verificano sulla superficie di alcune stelle, possono bruciare in poche ore materiale stellare pari a circa 3,5 miliardi di volte la massa della Grande Piramide di Giza. La scoperta è stata realizzata con l’aiuto del Very Large Telescope dell’ESO (European Southern Observatory).
Localised thermonuclear bursts from accreting magnetic white dwarfs
https://www.nature.com/articles/s41586-022-04495-6
L’ESO ha pubblicato un comunicato stampa anche in lingua italiana:
https://www.eso.org/public/italy/news/eso2207/?lang
A integrazione di questa notizia riportiamo di seguito la dichiarazione di Domitilla De Martino, ricercatrice dell’Istituto Nazionale di Astrofisica e coautrice dell’articolo:
«La sorprendente similitudine di questi eventi di micronova con i già ben noti “flash termonucleari”, che avvengono sulla superficie delle stelle di neutroni negli analoghi sistemi binari X di piccola massa, ci ha portato ad interpretare le variazioni di luminosità osservate come rapide esplosioni termonucleari localizzate sulla superficie di una nana bianca magnetica. Le differenze temporali ed energetiche sono attribuibili alle dimensioni molto più compatte delle stelle di neutroni rispetto a quelle delle nane bianche.
Nel lavoro apparso su Nature, infatti, compariamo le strutture delle curve di luce nell’ottico degli eventi di micronova in nane bianche con quelle nella banda X dei “type I bursts” nelle stelle di neutroni, suggerendo ancora una volta, come già fatto in passato, una fisica comune dei processi di accrescimento su oggetti compatti.
In un lavoro complementare, in uscita su Monthly Notices of the Royal Astronomical Society, abbiamo sviluppato un modello che descrive le condizioni fisiche del materiale in accrescimento su una nana bianca magnetica necessarie a produrre tali eventi. Sarà inoltre importante osservare questi eventi di micronova anche nella banda X per confermare tali ipotesi.»
Inoltre, al seguente link è disponibile un video realizzato da Media Inaf sulla scoperta della prima micronova:
Cordiali saluti,