
(AGENPARL) – mar 05 aprile 2022 SANITA’, MARCHETTI (LEGA): “MEDICINA TERRITORIALE USCA, TANTE NOMINE E POCHI INVESTIMENTI NEI SERVIZI AI CITTADINI”
BOLOGNA, 5 APR – “Benché la pandemia abbia evidenziato l’importanza della medicina territoriale, depotenziata negli anni scorsi dalle politiche del Partito Democratico, sino ad oggi abbiamo assistito solo ad un triste poltronificio che nulla ha a che vedere con una riorganizzazione compiuta. E, sia chiaro: la necessità di una riorganizzazione del comparto sanitario territoriale è stata sollevata dalla Lega, ma non passa giorno che non si susseguano appelli lin questa direzione da parte di sigle e rappresentanze dei medici ospedalieri, che lamentano lo scollamento fra politica e realtà”.
La denuncia arriva dal consigliere regionale della Lega, vicepresidente commissione Sanità, Daniele Marchetti, che questa mattina, nel corso del question time in Assemblea legislativa ha ribadito: “Con il Covid abbiamo riscoperto l’importanza della medicina territoriale e delle USCA, che di fatto rappresentano l’anello di congiunzione mancante tra sanità ospedaliera e territoriale. Dobbiamo fare tesoro delle esperienze che ci lascerà in eredità il Covid per riavvicinare il più possibile la sanità ai cittadini”.
“Questo percorso però è minato dall’opposizione messa in campo dal Governatore Pd della Campania, Vincenzo De Luca, che ha posto il veto sul DM 71, provvedimento che ha come obiettivo proprio quello di riformare la medicina territoriale” punge il leghista.
Su fronte emiliano-romagnolo, poi, “dalla Giunta Bonaccini non è pervenuto alcun chiarimento sugli intendimenti per fare fronte al tema medicina territoriale e Usca. Anzi, – conclude piccato Marchetti: l’unica cosa che ha fatto di recente il governo regionale è stato di reinserire nelle strutture regionali la Dottoressa Petropulacos, questa volta come responsabile area monitoraggio impatto pandemia Covid 19. Come dire: un’altra nomina, ma di investimenti sulla sanità nemmeno l’ombra” conclude Marchetti.
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