
(AGENPARL) – Roma, 20 gennaio 2022 – E’ stata presentata una interrogazione a risposta scritta (E-004261/2021) alla Commissione Articolo 138 del regolamento da parte dell’europarlamentare Sergio Berlato (ECR) relativa al Certificato verde e alla violazione da parte del governo italiano del principio di non discriminazione (regolamento (UE) 2021/953 e risoluzione n. 2361/2021) e dell’articolo 288 TFUE.
Secondo l’europarlamentare Berlato «Il regolamento (UE) 2021/953 e la risoluzione n. 2361/2021 sul certificato COVID-19 sanciscono il principio di non discriminazione. In particolare, al considerando (36) il regolamento esclude l’obbligo vaccinale stabilendo il principio di non discriminazione di coloro che non possono o non vogliono vaccinarsi, prescrizione omessa nella prima versione della traduzione italiana e rettificata solo il 5 luglio 2021».
«L’articolo 288 TFUE dispone che il regolamento sia obbligatorio in tutti i suoi elementi e direttamente applicabile in ogni Stato membro. In Italia il certificato verde è oggi richiesto ai cittadini per svolgere attività quotidiane, studiare, lavorare, accedere ai trasporti pubblici. Inoltre, il governo italiano ha deciso di lasciare a carico del cittadino italiano il costo del tampone, trasformando di fatto il certificato verde in un mezzo di coercizione e ricatto per obbligare surrettiziamente quante più persone a sottoporsi alla vaccinazione contro la COVID-19», scrive Berlato nell’interrogazione.
«Si chiede alla Commissione se le misure adottate dal governo italiano non costituiscano una violazione del principio di non discriminazione sancito dalla risoluzione n. 2361/2021 e dal regolamento (UE) 2021/953 alla luce dell’articolo 288 TFUE e, in caso affermativo, se non intenda adottare immediatamente una procedura di infrazione nei confronti del governo italiano».