
(AGENPARL) – Roma, 02 dicembre 2021 – La pandemia di Covid-19 ha spinto le autorità a fare affidamento su ispezioni virtuali, compreso un maggiore utilizzo di strumenti suptech per supportare le valutazioni del rischio di vigilanza. Questo documento fa il punto su 71 discreti strumenti di suptech utilizzati per la vigilanza prudenziale in 20 giurisdizioni ed esplora i benefici, i rischi e le sfide di attuazione.
Troviamo che più della metà dei 71 strumenti suptech valutano principalmente dati qualitativi, sottolineando l’importanza dell’analisi delle informazioni testuali nella vigilanza prudenziale. Gli strumenti rimanenti sono suddivisi tra quelli che analizzano principalmente dati quantitativi e altri che esaminano sia i dati quantitativi che quelli qualitativi. Nonostante queste variazioni, tutti gli strumenti mirano a estrarre approfondimenti sulla vigilanza oa migliorare l’efficienza della vigilanza.
Le limitate capacità di data science dei supervisori, i problemi di qualità dei dati che sono alla base dei modelli suptech e l’impostazione di una calibrazione appropriata dei parametri suptech ostacolano l’adozione più ampia di strumenti suptech. Man mano che più strumenti diventano operativi, una considerazione fondamentale è garantire che i risultati degli strumenti supportino, anziché sostituire, il giudizio di vigilanza. In questo contesto, una strategia globale di suptech, che affronti molte di queste sfide, diventa indispensabile, in particolare quando più attività di vigilanza migrano verso un ambiente virtuale.