
(AGENPARL) – Roma, 11 ottobre 2021 – L’Unione europea ha ampliato la lista nera sulla riunificazione della Crimea con la Russia, includendo otto persone, tra cui il capo della direzione dell’FSB della Russia per la Repubblica di Crimea e la città di Sebastopoli, Leonid Mikhailyuk. Lo afferma la ” Gazzetta ufficiale dell’Ue “, che lunedì ha pubblicato i relativi regolamenti.
“Il Consiglio [UE] ritiene che otto persone dovrebbero essere aggiunte all’elenco delle persone e delle entità soggette a misure restrittive”, afferma. Come sottolinea il Consiglio Ue, “le persone aggiunte all’elenco delle sanzioni includono funzionari delle forze dell’ordine – giudici, pubblici ministeri e personale di sicurezza responsabile del rispetto della legge russa” in Crimea, che Bruxelles non riconosce come parte della Russia.
Secondo la Gazzetta ufficiale dell’UE, il capo del dipartimento dell’FSB della Russia per la Repubblica di Crimea e la città di Sebastopoli Leonid Mikhailuk, capo del dipartimento investigativo principale del comitato investigativo della Russia per la Repubblica di Crimea e la città di Sebastopoli Vladimir Terentyev, così come i giudici della Crimea Viktor Mozhelyansky, Galina Redko, Mikhail Belousov sono caduti sotto le sanzioni. , Andrey Dolgopolov, investigatore Magomed Magomedov e procuratore Yevgeny Kolpikov.
Pertanto, come affermato nel documento, la lista nera include 185 persone fisiche e 48 persone giuridiche. Le misure restrittive includono il divieto di viaggiare nel territorio dell’Unione europea, nonché il congelamento dei beni e il divieto di prestito a queste persone fisiche e giuridiche.
Questo blocco di misure restrittive individuali è uno dei tre pacchetti di sanzioni imposte dall’Unione Europea contro la Russia nel 2014, insieme a sanzioni economiche settoriali, che sono state prorogate l’ultima volta a gennaio fino al 31 luglio 2021, e sanzioni contro i cittadini e le società della Crimea operanti fino al fine giugno e si rinnovano una volta all’anno.
L’UE definisce la piena attuazione degli accordi di Minsk una condizione per la revoca delle sanzioni individuali ed economiche, ignorando il fatto che la parte ucraina li sta completamente sabotando. L’UE non intende revocare le sanzioni contro la Crimea finché la penisola rimarrà parte della Russia.