
(AGENPARL) – Roma, 06 lug 2021 – È ancora presto per allarmarsi. Abbiamo allentato le misure di contenimento ed è normale aspettarsi un effetto di rallentamento sulla diminuzione settimanale dei nuovi positivi e finanche un leggero aumento.
Dal 22 al 28 Giugno sono stati effettuati tamponi su 217999 persone, la settimana successiva dal 29/06 al 05/07 (cioè l’ultima) si sono sottoposti a tampone in 257587, con un incremento di 39588 di test effettuati, pari al 18% circa.
Nello stesso periodo, nonostante si siano testate più persone, i nuovi casi sono continuati a scendere, seppur soltanto del 2% circa. Quindi si può affermare che la discesa della curva dei contagiati stia rallentando fortemente.
Negli ultimi quattro giorni, addirittura si sono registrati più casi positivi dei corrispondenti giorni della settimana precedente (venerdì- sabato- domenica -lunedì), questo non è un buon segnale perché conferma come la diminuzione dei casi si stia arrestando e il totale dei nuovi casi potrebbe risalire, anche se non in modo significativo. Per ora, non ci sono segnali allarmanti, dai dati pubblici a disposizione della comunità scientifica.
I dati della settimana in corso ci daranno maggiori informazioni circa l’andamento dell’epidemia. Infatti siamo in quella che potremmo definire “fase laterale” (i nuovi positivi non aumentano, ma nemmeno diminuiscono significativamente), che può durare, come in passato, per diversi giorni o addirittura due tre settimane.
La variante Delta gioca un ruolo fondamentale in questa fase, come ci insegnano i dati del Regno Unito che ci mostrano che anche qualora ci fosse un aumento significativo dei casi, questi si tradurranno in ospedalizzazioni e/o morti solo in una minima parte, grazie al processo vaccinale. Non ci aspettiamo, quindi, che il servizio sanitario vada in difficoltà nelle prossime settimane infatti gli indicatori legati alle ospedalizzazioni sono ancora in discesa” osserva il Professor Antonello Maruotti Ordinario di Statistica all’Università LUMSA e cofondatore dello StatGroup-19 gruppo inter accademico di ricerche statstiche sul Covid19.
“I comportamenti delle persone, come sempre, fanno la differenza. Non bisogna lasciarsi andare a condotte inappropriate. Purtroppo, seppur ancora ufficialmente le discoteche siano chiuse, in molti locali (e non solo, vedi Piazza del Popolo dopo la partita dell’Italia) si organizzano cene ed eventi che poi diventano veri e propri luoghi di ballo, senza alcun controllo o rispetto delle minime regole di distanziamento sociale. Meglio aprire le discoteche con un protocollo di regole chiare ma fatte rispettare pedissequamente, che lasciare che si balli lo stesso senza alcun controllo, girandosi dall’altra parte facendo finta che non sia successo nulla e continuando a penalizzare un settore, come quello dei locali da ballo, oramai penalizzato da troppi mesi e che invece potrebbe riprendere le attività rispettando poche e semplici regole di sicurezza” conclude il Prof. Maruotti