
REGGIO CALABRIA La cosca sarebbe anche stata interessata ai lavori relativi alla manutenzione del verde del comune di San Ferdinando, ma avrebbe poi rivolto le proprie attenzioni verso i lavori effettuati nell’area portuale tra Gioia Tauro e San Ferdinando, riguardanti la costruzione di un capannone industriale, affidata dall’Autorità portuale di Gioia Tauro ad una società di costruzioni di altra provincia calabrese e la realizzazione – tra il Porto e la 1^ Zona Industriale – di un terminal intermodale, assegnata dall’Autorità Portuale ad una società lombarda e da quest’ultima ad un’associazione temporanea d’imprese costituita da due ditte, una lombarda e una di altra provincia calabrese. Lavori che venivano in parte poi espletati – in regime di sub appalto – da altre ditte, alcune delle quali sostanzialmente imposte dalle cosche Pesce e Piromalli che le costringevano a pagare il pizzo, riaffermando, in tal modo, l’influenza criminale sull’importante struttura portuale di quel territorio. (News&Com)