
CATANZARO “La sanità calabrese in preda ad un sistema di abbandono incontrollato o forse gestito per determinare situazioni a cui è difficile dare una svolta”. Lo afferma la senatrice di Italia Viva Gelsomina Vono. “Non è una questione di legalità – aggiunge – ma è una questione di politica perversa e incapace di assumere le responsabilità di decisioni che non possono vedere un cieco affidarsi ad uomini che, seppur competenti e professionali nei loro settori di appartenenza, sono sempre uomini proposti come tali e, per giunta, soli al comando. Pur non avendo votato il primo né il secondo decreto Calabria, l’ultimo addirittura denominato di ‘rilancio della sanità calabrese’, mi sono esposta, con l’aiuto del mio partito, per la nomina immediata di un commissario alla sanità dopo le dimissioni del gen. Cotticelli presidiando l’ufficio della Cittadella regionale sommerso da un mare di carte”. “La sera stessa – ricorda la senatrice – è stato convocato un CdM straordinario e non previsto, che ha indicato la nomina del commissario Longo e così tutti i calabresi, felici o meno della nomina, hanno avuto quel vertice tanto atteso. A distanza di qualche mese però, a parte le difficoltà attribuibili alla gestione della pandemia che ha trovato impreparato il mondo e non solo la nostra regione, si apprende che le norme dispositive del decreto Calabria ad oggi sono state disattese e il commissario, l’ennesimo, si trova solo e sconsolato di fronte all’inerzia della politica regionale che, pur cambiando bandiera, non muta la propria idea sulla gestione del dipartimento tutela della salute che, nel corso degli anni e per i più vari accadimenti è stato svuotato di risorse e personale”. (News&Com)