
(AGENPARL) – Roma, 12 febbraio 2021 -La risposta della Commissione europea all’interrogazione parlamentare del Presidente Antonio TAJANI (FI-PPE) dal titolo: “Garantire una giusta concorrenza nella stagione turistica invernale nell’Unione europea“, il quale ha messo in guardia la Commissione europea dalla minaccia di una distorsione della concorrenza e del mercato interno derivante da un approccio meramente nazionalistico alle decisioni di chiudere gli impianti sciistici prese da parte degli Stati Membri.
La Commissione europea ha risposto oggi mettendo in luce le diverse misure adottate a livello Ue per aiutare anche il settore turistico invernale a far fronte alle gravi perdite. In particolare, si fa riferimento al quadro temporaneo sugli aiuti di Stato, che consente allo Stato di risarcire le imprese danneggiate. Nella risposta della Commissione europea, si fa riferimento anche agli altri strumenti per la coesione come il React Eu e un quadro più flessibile per l’uso dei fondi europei, ricordando, infine, pure le risorse per la cassa integrazione in deroga stanziate dal Fondo Sure.
Interrogazione con richiesta di risposta scritta E-006425/2020 alla Commissione
Articolo 138 del regolamento
Antonio Tajani (PPE)
Oggetto: Garantire una giusta concorrenza nella stagione turistica invernale nell’Unione europea
In Italia, oltre quattro milioni di sportivi praticano sport sulla neve, generando un indotto che vale circa il 12 % del PIL prodotto dal settore turistico in Italia, con un fatturato che supera gli 11 miliardi di euro, in costante crescita negli ultimi anni.
In vista dell’imminente stagione turistica invernale, i governi nazionali hanno predisposto misure diverse per la gestione degli impianti sciistici. Questo rischia di compromettere il mercato interno del turismo invernale. Per evitare una concorrenza sleale, servono un coordinamento europeo nonché decisioni e regole comuni in tutta l’Unione.
Ciò premesso, può la Commissione rispondere ai seguenti quesiti:
- È al corrente di questo problema?
- Intende avviare una verifica e una valutazione delle diverse misure adottate dagli Stati membri?
- Intende predisporre linee guida e chiare regole comuni per non danneggiare le imprese e salvaguardare così questo importante settore economico?
L’Unione europea non ha alcuna competenza per quanto riguarda la chiusura o l’apertura degli impianti sciistici. I governi nazionali o regionali decidono quali misure sanitarie e di sicurezza siano opportune sulla base della situazione epidemiologica del rispettivo territorio.
La comunicazione della Commissione del 2 dicembre 2020 “Restare al riparo dalla COVID-19 durante l’inverno”[1] prende atto degli aspetti transfrontalieri del turismo invernale e raccomanda agli Stati membri di valutare con attenzione la possibilità di adottare un approccio comune basato sul coordinamento, sulla coerenza e sulle prove scientifiche. Tale approccio è stato discusso in seno al Consiglio nell’ambito dei dispositivi integrati dell’UE per la risposta politica alle crisi (IPCR) sulla base degli orientamenti scientifici del Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie.
Il quadro temporaneo per gli aiuti di Stato adottato dalla Commissione[2] fornisce norme e orientamenti specifici agli Stati membri che desiderano sostenere l’economia nel contesto della pandemia di COVID-19. Gli Stati membri possono adottare misure finalizzate a risarcire le imprese per i danni subiti a causa della pandemia, anche quelli connessi agli sport invernali
Le imprese turistiche e sportive possono beneficiare di un sostegno anche nell’ambito della politica di coesione a titolo dell’iniziativa di investimento in risposta al coronavirus Plus (CRII+)[3], che consente l’impiego flessibile dei fondi inutilizzati della politica di coesione per il periodo di programmazione 2014-2020, e nell’ambito dell’iniziativa REACT-EU. Lo strumento di sostegno per attenuare i rischi di disoccupazione nello stato di emergenza (SURE)[4] aiuta gli Stati membri a coprire i costi connessi al finanziamento di regimi nazionali di riduzione dell’orario lavorativo e di altre misure analoghe, in particolare rivolte ai lavoratori autonomi, introdotte in risposta alla pandemia.
[1] https://eur-lex.europa.eu/legal-content/IT/TXT/?uri=CELEX:52020DC0786.
[2] Una versione consolidata informale del quadro temporaneo è disponibile al seguente indirizzo: https://ec.europa.eu/competition/state_aid/what_is_new/TF_consolidated_version_amended_3_april_8_may_29_june_and_13_oct_2020_it.pdf.
[3] https://ec.europa.eu/regional_policy/en/newsroom/news/2020/04/04-02-2020-coronavirus-response-investment-initiative-plus-new-actions-to-mobilise-essential-investments-and-resources.
[4] Strumento europeo di sostegno temporaneo per attenuare i rischi di disoccupazione in un’emergenza (SURE) https://ec.europa.eu/info/business-economy-euro/economic-and-fiscal-policy-coordination/financial-assistance-eu/funding-mechanisms-and-facilities/sure_it.