
CATANZARO “Preoccupa – ha sottolineato il segretario generale della Cisl calabrese – il dato di 618.000 pensioni da lavoro privato e di 204.000 prestazioni assistenziali, con un importo medio mensile di 604 euro. I pensionati della gestione privata titolari di un reddito pensionistico lordo inferiore a 1.000 euro, sono 548.078, pari all’88,58%. Si tratta di un dato su cui riflettere, perché il problema dei pensionati poveri rappresenta un’urgenza da affrontare con adeguate politiche di sostegno e di riduzione dei carichi fiscali. Si tratta della punta di un iceberg che emergerà in futuro per via delle carriere discontinue delle nuove generazioni: sono necessarie scelte di sostegno a chi ha questi percorsi discontinui, penalizzanti nel sistema contributivo puro”. “Si evince, inoltre – ha continuato Russo –, che le donne, anche se costituiscono il 56,63% del totale, percepiscono solo il 49,21 del monte complessivo pensionistico. Sono penalizzate da una carriera discontinua: al tema della diseguaglianza va posta la dovuta attenzione”. Il segretario della Cisl regionale si è poi soffermato su altri dati. “Attraverso il canale degli ammortizzatori – ha osservato – l’Inps eroga una quota molto significativa di reddito a sostegno delle famiglie disagiate”, rilevando altresì che “nel territorio calabrese, durante il 2019, la dinamica degli ammortizzatori sociali si è scostata di poco rispetto a quella dell’anno precedente, con una variazione verso il basso per la prestazione di disoccupazione agricola. Nel 2019, dalle 99.479 domande presentate l’anno precedente, scendiamo a 93.104; di queste ne sono state accolte 87.326. Alla crisi del comparto agricolo contribuisce fortemente il fenomeno del lavoro nero, che deve essere affrontato – ha affermato Russo –, soprattutto in considerazione del fatto che l’agricoltura è il settore più importante per la nostra regione, sia riguardo al Pil che all’incidenza sull’occupazione”. (News&Com)