
CATANZARO “Mentre a Cosenza, sempre stando ai dati di Open Coesione – illustra ancora Biondo – con il progetto di adeguamento dell’impianto di depurazione – che avrebbe dovuto essere consegnato a dicembre del 2023 – siamo ancora in fase di progettazione. Questa lentezza di attuazione non riguarda solo la depurazione, ma è trasversale a tutti gli altri importanti capitoli del Patto per la Calabria, a partire dal tema riguardante il contrasto al dissesto idrogeologico”. “Per quanto riguarda invece il Por Calabria 2014/2020, solo per fare qualche accenno – aggiunge – bisognerebbe per esempio, che il governo regionale desse chiarezza , sullo stato dell’arte delle 3 grandi opere infrastrutturali, finanziate dal Programma operativo regionale, che nel 2014 la Calabria si era impegnata con Bruxelles di completare entro il 2023: il sistema di collegamento metropolitano Cosenza, Rende e Unical; il sistema metropolitano Catanzaro città, Germaneto; l’Aereostazione di Lamezia Terme. Circa 400 milioni di euro destinati al tema della mobilità sostenibile regionale, di cui ormai da tempo non si ha riscontro”. “Non affrontare questi temi con serietà – afferma Biondo – ma limitarsi solo a rivendicare attenzione dagli altri significherebbe da parte della politica gettare fumo negli occhi dei calabresi, provare inutilmente a distogliere il loro sguardo da ciò che realmente conta: rendere questa regione produttiva, attrattiva e scevra dal gioco criminale. Se la politica non vuole nuovamente fallire quello che deve fare è puntare sulla concretizzazione delle infrastrutture, materiale e immateriali, che necessitano alla Calabria per riagganciare il Nord, deve intervenire per eliminare il divario economico e sociale, deve agire per azzerare le diseguaglianze in essere. Adesso pertanto, occorre velocizzare, mettere a terra le tante proposte e idee che, sino ad oggi, sono rimaste adagiate sulle scrivanie di coloro che amministrano la cosa pubblica”. (News&Com)