
CATANZARO “La classe politica regionale – afferma ancora Biondo – sfuggendo alla tentazione di dimenticare il passato e assolvere gli errori di chi ha governato l’amministrazione pubblica sino a ieri, deve essere disposta ad imbastire con le forze sociali e produttive, un confronto informato di merito e costruttivo sul come inserire la Calabria nelle sei missioni predisposte dal Governo a fondamento del Next Generation Eu. E dato che le risorse del Recovery saranno destinate sia a nuovi che ai progetti già in essere, una discussione in Calabria, è necessaria soprattutto al fine di evitare infruttuose sovrapposizioni, inutili duplicazioni di finanziamenti su opere progettate da anni e, fino ad oggi, mai portate a compimento, a partire proprio da quelle previste dal Patto per la Calabria, 1,2 miliardi di euro di stanziamenti, di cui non se ne discute più. Di questo Patto tra Regione e Governo, che doveva dare alcune risposte al deficit infrastrutturale della nostra regione, si sono perse le tracce”. “Per esempio sul tema della depurazione – segnala il segretario generale regionale della Uil – eterno tallone d’Achille per la Calabria, che in questi anni, ci ha regalato pesanti procedure di infrazione da parte dell’Unione europea e che, ancora oggi, vede 1 comune calabrese su 3, fra cui città capoluogo come Catanzaro, Cosenza o Reggio Calabria, sotto sanzione, con impianti incompleti o inesistenti e con il rischio incombente di perdere il 30% dei fondi messi a disposizione dall’Europa; il Patto per la Calabria aveva messo a disposizione di questo sistema ben 239 milioni di euro, da spendere entro il 2021, ma i deficit attuali della nostra depurazione, ci restituiscono la fotografia dell’ennesima incompiuta alla calabrese”. “Prendendo spunto dai dati uffici di Open Coesione – illustra Biondo – la città di Catanzaro per il progetto di completamento dello schema depurativo a servizio della città capoluogo di regione (110 mila abitanti), la cui consegna era prevista nel 2017, è finita in proceduta di infrazione 2014/2059 e nel 2020 è stata annullata la gara in project financing e si dovrebbe procedere a una nuova gara. Lo stesso dicasi per la città di Reggio Calabria, del cui progetto di completamento e ottimizzazione dello schema depurativo, per un importo di 25 milioni e 500 mila euro e la cui fine lavori era stata fissata a febbraio 2023, non risulta ancora avviato. Le stesse sofferenze, gli identici ritardi, poi, si registrano anche sul territorio di Crotone”. (News&Com)