
REGGIO CALABRIA Battaglia che però ha dato i primi risultati. La Procura del Tribunale dei Minorenni reggino, dov’era incardinato uno dei due fascicoli, a conclusione delle indagini preliminari nel 2019 aveva chiesto e ottenuto il rinvio a giudizio di A. Y., contestandogli di avere, in concorso con altri tre compagni di scuola, tra cui una ragazzina, “con più azioni del medesimo disegno criminoso”, fino al mese di gennaio 2016 “minacciato” la vittima, “dicendogli che l’avrebbero picchiato all’uscita da scuola”, di “averlo percosso colpendolo con calci e pugni” e nell’episodio più grave del 27 gennaio 2016 “di avergli cagionato lesioni personali giudicate guaribili in quindici giorni”, sempre “con l’aggravante di aver agito in più persone e ai danni di un soggetto minore e all’interno e nelle adiacenze di una scuola”: elemento che conferma in tutta la sua evidenza anche le pesanti responsabilità dell’istituto. Reati (a parte quello di minacce, per il quale vi è stato il proscioglimento) che ora anche i giudici, dopo un processo gestito con tatto, scrupolo e professionalità, hanno accertato e punito. “Finalmente in un’aula di tribunale è stato riconosciuto che quanto ripetevamo da anni io e mio figlio altro non era che la verità ed è stata fatta giustizia”, conclude Francesca, che però ora si aspetta risposte anche dall’altro procedimento pendente presso la Procura ordinaria di Reggio e che vede indagato l’allora dirigente scolastico della scuola ‘incriminata’. (News&Com)