
CATANZARO “Il prefetto Latella ci ha assicurato che al vaglio della commissione c’è una soluzione per la salvaguardia del livello occupazionale. Per quanto riguarda l’accreditamento è stato sottolineato che l’Asp non ha competenza perché è compito della Regione rilasciarlo. L’Asp in sostanza si è accorta che l’accreditamento era scaduto dal 2017 e non era mai stato rinnovato. In base alle competenze proprie dell’Azienda, è stata data l’autorizzazione a lavorare come clinica privata, sollecitando più volte la Regione a esprimersi: in assenza di questo passo, il contratto non può essere firmato perché questo atto disciplina le prestazioni da rendere all’Asp per conto del Servizio sanitario regionale. Per come ci è stato riferito, quindi, la Regione deve comunicare se la clinica Sant’Anna è inserita o meno nel Servizio sanitario nazionale. Il dovuto del 2020 non è stato liquidato proprio perché l’Asp non ha potuto sottoscrivere il contratto. Quello che chiediamo – si legge ancora nella nota di Cgil, Cisl è Uil – è che a questo punto la Regione e la struttura commissariale si esprimano al riguardo e assieme all’Asp si lavori ad una soluzione realizzabile in concreto per salvaguardare i livelli occupazionali e il diritto alle cure per centinaia di pazienti che altrimenti si troverebbero costretti a migrare, o ad ingrossare le liste d’attesa delle altre strutture. Tra le soluzioni possibili ci potrebbe essere anche una gestione commissariale della Sanità pubblica a cospetto di questa struttura privata d’eccellenza, come è successo in realtà come quelle del sistema sanitario del Lazio,. Attendiamo quindi di essere riconvocati a stretto giro di posta – concludono Cgil, Cisl e Uil – come assicurato dal prefetto Latella, che ringraziamo per la consueta disponibilità”. (News&Com)