
CATANZARO Tra le province italiane in cui si osserva un maggiore apporto all’economia del territorio da parte dell’artigianato dell’alimentazione, bevande e ristorazione ne troviamo 2 calabresi: Reggio Calabria (in terza posizione) dove l’occupazione dell’artigianato food pesa il 4,9% dell’economia provinciale e Vibo Valentia (in 7^ posizione) dove l’occupazione dell’artigianato food pesa il 3,9% dell’economia provinciale. Quanto alle aziende, le 3.906 imprese sono così suddivise: le Panetterie e prodotti da forno con 1.240 imprese artigiane quali panetterie e laboratori che producono dolci, biscotti, prodotti secchi da forno, prodotti di pasticceria conservati, snack dolci o salati e possono anche effettuare vendita diretta al pubblico, pari a due quinti (31,7%) dell’artigianato alimentare, seguono le Pasticcerie e gelaterie con 809 imprese, pari al 22,8% del settore, e che producono principalmente prodotti freschi e offrono anche servizi di ristorazione tramite la vendita diretta al pubblico, anche ambulante (sono stati compresi i bar in virtù dell’importanza della vendita di pasticceria fresca per colazione), l’Industria lattiero-casearia con 132 imprese, pari al 3,4%, la Pasta con 123 imprese, pari al 3,1%, producono paste alimentari fresche e secche (anche farcite, in scatola o surgelate), cuscus e gnocchi, la lavorazione e conservazione frutta e ortaggi e pesce con 120 imprese, pari al 3,1%, la produzione di oli e grassi vegetali e animali con 83 imprese, pari al 2,1%, la Lavorazione e conservazione di carne e produzione di prodotti a base di carne con 72 imprese, pari all’1,8%, che producono carne essiccata, salata o affumicata e salumi, comprendendo anche le norcinerie con eventuale negozio annesso per la vendita, la produzione di Vini, Distillerie, Birre e altre bevande con 53 imprese, pari all’1,4%, la produzione di Tè, caffè, cacao, cioccolato, caramelle, confetti, condimenti e spezie con 42 imprese, pari all’1,1% e la lavorazione delle granaglie, produzione di amidi e di prodotti. (News&Com)