
Il Perù sospende le sperimentazioni cliniche del vaccino cinese COVID
(AGENPARL) – Roma, 14 dicembre 2020 – Il Perù ha temporaneamente sospeso gli studi clinici di un vaccino COVID prodotto dal gigante farmaceutico cinese Sinopharm dopo aver rilevato problemi neurologici in uno dei suoi volontari.
Il National Institute of Health ha dichiarato venerdì di aver deciso di interrompere il processo dopo che un volontario ha avuto difficoltà a muovere le braccia, secondo i media locali.
«Diversi giorni fa abbiamo segnalato, come richiesto, alle autorità di regolamentazione che uno dei nostri partecipanti (negli studi ) presentava sintomi neurologici che potrebbero corrispondere a una condizione chiamata sindrome di Guillain-Barre», ha detto il ricercatore capo German Malaga nei commenti al stampa.
La sindrome di Guillain-Barré è una malattia rara e non contagiosa che colpisce il movimento delle braccia e delle gambe. Il Perù ha dichiarato un’emergenza sanitaria temporanea in cinque regioni nel giugno dello scorso anno a seguito di molteplici casi.
Negli anni ’70 una campagna per inoculare gli americani contro un ceppo presumibilmente devastante di influenza suina si è interrotta dopo che circa 450 di quelli vaccinati hanno sviluppato la sindrome, che può anche causare paralisi.
Gli studi clinici del Perù per il vaccino Sinopharm avrebbero dovuto concludersi questa settimana, dopo aver testato circa 12.000 persone.
Se avranno successo – cosa che non sarà nota fino alla metà del 2021 – il governo peruviano avrebbe dovuto acquistare fino a 20 milioni di dosi per inoculare due terzi della sua popolazione.
60.000 in tutto il mondo hanno già assunto il vaccino Sinopharm, inclusi volontari in Argentina, Russia e Arabia Saudita.
Il Perù ha uno dei tassi di mortalità pro capite più alti al mondo a causa del virus, che fino a venerdì aveva causato 36.499 morti e 979.111 infezioni.
La pandemia ha colpito duramente l’economia del paese sudamericano, con un calo del PIL di oltre il 30% nel secondo trimestre.