
COSENZA “La Casa della Salute ad Amantea (CS) è fondamentale per un comprensorio che va da Nocera (CZ) fino ad arrivare a San Lucido (CS). Un territorio che può contare su di un bacino di circa trentacinquemila abitanti”. È l’appello che lanciano i vertici della Cgil Cosenza per avviare la realizzazione della struttura sanitaria della cittadina del Tirreno cosentino. “C’è bisogno di questa struttura- aggiungono – c’è bisogno di una buona sanità pubblica. Siamo stati presi per i fondelli da tutti i politici, per ultimo anche da quelli che ritenevamo vicini perché di centro-sinistra. Tante passerelle, pochi fatti. Toccherà al civismo farsi carico di questa battaglia”. “La latitanza della politica ed il disinteresse generalizzato – sottolineano ancora gli esponenti sindacali – hanno reso questo territorio, ed Amantea in particolare, molto marginali. È tempo di agire, è tempo di rivendicare i propri diritti ed il diritto alla salute è prioritario. Anche noi come sindacato forse potevamo fare di più. Ma ora ci siamo stancati di tavoli istituzionali, di lunghe riunioni, di false promesse, di chiacchere…ci dobbiamo prendere quello che è nostro di diritto! Ci dobbiamo spendere per una sanità che dia risposte certe a tutti i nostri concittadini. Il tempo è adesso”. “Perché – si domandano i vertici della Cgil Cosenza – dobbiamo avere solo tre posti letto ospedalieri ogni mille abitanti? Perché nelle regioni del Nord il rapporto è di sei ogni mille abitanti? Perché dobbiamo ancora cedere a lobbies e faccendieri che si sono mangiati i nostri soldi, le nostre vite, la nostra speranza? Privati che certificavano interventi mai eseguiti. Dobbiamo reagire con tutte le nostre forze, non è più possibile vedere morire le persone perché non adeguatamente curate”. “La salute – affermano – non si può barattare con i bilanci o con logiche commerciali. Insomma abbiamo bisogno di un servizio territoriale di medicina di base, con studi attrezzati, una Casa della Salute dove potersi visitare e curare senza dover andare negli ospedali, una vera e propria rete con tutte le risorse tecnologiche che consentirebbero di effettuare anche diagnosi a casa dagli utenti, fornire prescrizioni, controlli, ecc. Chiediamo troppo?”. “Intanto mercoledì mattina – concludono – partiremo con una prima mobilitazione, e siamo disposti anche a mettere in atto forme più estreme di protesta, fino a quando non saremo ascoltati e raggiungeremo il nostro obiettivo. Adesso basta!”. (News&Com)